Nel precedente post avevo ripreso la tesi di Gianfranco Pasquino secondo cui la crisi catalana era degenerata e potrebbe diventare una vera catastrofe per una serie di errori che entrambe le parti hanno commesso sostanzialmente per non perdere la faccia rispetto ai propri elettori.
La cronaca di queste ore ci lascia inquieti e scenari terribili affiorano nei dibattiti. Ora tutti vorrebbero frenare prima di finire nel burrone e sperano in poteri superiori che possano mediare e disinnescare la bomba. Speriamo.
Mi sono chiesto, ma qual è l’errore di fondo che stiamo commettendo in giro per l’Europa? come è possibile che l’irrazionalità e la stupidità possano prendere il sopravvento e diventare maggioritarie nelle nostre democrazie?
Mi sono dato questa risposta: non crediamo più che il popolo sia saggio e prudente, non abbiamo fiducia nella volontà popolare.
Il popolo è concepito come una massa manipolabile, strumentalizzabile, impressionabile, ricattabile. Il rapporto dei politici, dei media, delle organizzazioni pubbliche con il popolo rispecchia i paradigmi delle tecniche commerciali per la vendita di prodotti, puntare sulla pancia e non sulla mente.
La vicenda delle tecniche della Casaleggio nello sviluppo del movimento 5 stelle è esemplare ma nessun partito italiano è immune da questo approccio pubblicitario di imbonimento del popolo bue che deve credere obbedire e combattere o comunque votare a scatola chiusa senza pensare molto.
Che c’entra ciò con la Catalogna? Se il governo centrale spagnolo avesse avuto maggiore fiducia nell’intelligenza e nella prudenza dei catalani, li avrebbe fatti votare liberamente dopo una campagna elettorale di cui doveva essere garantita la correttezza. Con tutta probabilità la secessione non avrebbe vinto come era già accaduto in Scozia.
Caro Bolletta, sei un ingenuo, direte voi. La catena degli errori è generata anche dalla pochezza di personaggi che sfruttano questi frangenti per creare vantaggi per sé e per la propria parte senza avere a cuore il bene comune. Le minoranze diventano maggioranze a causa della disaffezione di masse di elettori che rinunciano a partecipare, a votare, a scegliere con onestà rappresentanti validi. I sistemi elettorali amplificano la rappresentanza di minoranze che una volta al potere diventano totalitarie ed autoritarie. Tutto vero, verissimo.
Rimane il fatto che se vogliamo sperare nel recupero di questa situazione rischiosissima dovremo rispettare maggiormente la volontà popolare valorizzandone l’intelligenza e la saggezza.
Categorie:Elezioni politiche 2018, Politica
La mia amica Vittoria così mi scrive:
caro Raimondo, sei sempre sulla breccia, bravo.
Io mi sto rileggendo Omaggio alla Catalogna di Orwell, l’ho letto quando avevo 20 anni e mi erano sfuggite troppe cose!
Sul popolo io mi sono trovata d’accordo (orrore!!!) con la regina Elisabetta che, dopo il voto della Brexit pare abbia detto “il popolo ha sempre ragione e bisogna fare quello che ha deciso, per questo bisogna consultarlo di rado“. Se non è vera, la frase è ben trovata!
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