Ci sarà pure un giudice a Berlino, diceva il mugnaio di Potsdam che nella seconda metà del ‘700, opponendosi al sopruso di un nobile, si rivolgeva a tutte le corti di giustizia germaniche per avere “giustizia”, fino ad arrivare a Federico il Grande.

Il nostro ministro della giustizia sommaria è un incolto e temo che non conosca la storia del mugnaio di Potsdam e ha vaghe idee sul nostro sistema giuridico ma fa le leggi a colpi di decreti e di approvazioni parlamentari di una maggioranza che evidentemente non è migliore di lui.
Il giudice che ha deciso che Carola non poteva essere arrestata si trova ad Agrigento, è una giovane donna di nome Alessandra che ha precisato, chiarendolo al ministro della giustizia sommaria, che il tanto decantato decreto sicurezza bis è applicabile solo agli scafisti che organizzano e realizzano a pagamento il trasbordo sulle nostre coste dei migranti che partono dalle coste africana, ma non può riguardare chi abbia soccorso in mare dei naufraghi in pericolo di vita.
Mi sento più leggero, come se questo incubo di un governo che nessuno ha votato incominciasse a sgretolarsi sbattendo contro altri poteri che la nostra Costituzione prevede a difesa delle libertà personali e dei diritti civili. Speriamo solo che lo sgretolamento di questo connubio innaturale sia più veloce del tracollo del sistema economico e sociale che incombe su di noi in modo minaccioso.
I giudici ci sono in Italia, se sbagliano altri li possono correggere perché il nostro sistema garantisce a tutti coloro che si trovano sul nostro territorio parità di trattamento e giusti processi … a volte lenti ma molto migliori delle sentenze pronunciate via internet o nei comizi di piazza dal ministro della giustizia sommaria.
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