E’ veramente sconfortante vedere i servizi televisivi su queste giornate di riapertura. L’intervista all’anziano pensionato che esulta per la ritrovata tazzina di caffè da consumare al banco e la sequela di altre simili idiozie raccontata da corrispondenti che con troupe al seguito vanno raccogliendo da Trieste a Cagliari testimonianze per il nuovo giorno della Liberazione hanno la meglio sulla relazione della Banca d’Italia avvalorandone però le previsioni ottimistiche che parlano di rimbalzo. Anch’io risento di questo clima euforico e senza indugio accetto di cambiare i tappetini della macchina che ho portato all’autolavaggio. L’economia deve girare, ho pensato.

Tuttavia rimango convinto che i media abbiano molte responsabilità nel diffondere atteggiamenti superficiali e vuotamente goderecci come irrazionale reazione al clima di paura e di angoscia alimentati per mesi dai bollettini dei decessi. E’ un continuo stop & go che ha messo a dura prova il nostro discernimento e ribadisco quanto ho sostenuto in altri post: la responsabilità più grande è della stampa, dei media e dei giornalisti. Mi pare che noi cittadini non siamo cresciuti in consapevolezza e responsabilità.
Perché caro Bolletta questo pistolotto pessimistico? Sabato pomeriggio ho passato una mezz’ora davanti alla nuvola dell’Eur in attesa che uscisse mia moglie dalla seconda somministrazione di Astrazeneca. Questa volta c’era il fine settimana riservato all’open day senza limiti di età per utilizzare le scorte di Astrazeneca e quindi c’erano molte più persone in attesa. Molte si erano presentate con 1 ora di anticipo e quindi sostavano all’esterno. Alcuni accompagnatori come me si riparavano dal sole cocente stando nei pressi di un gazebo della protezione civile. Una litania di lamentele e di proteste: questi non sanno organizzare! non è possibile che si debba aspettare tanto, perché hanno fatto questo open day? ci mancava anche questa! io alla stazione Termini ho fatto in 10 minuti, qui non sono capaci … vi risparmio le dotte dissertazioni sulle differenze tra vaccini, sui rischi terribili, mio cognato a momenti more, a proposito qui non vedo le autoambulanze (stavano sull’altro lato del grande centro fieristico). Ma lei signora da quanto tempo aspetta? saranno due ore, non ne posso più! ma a che ora aveva l’appuntamento suo marito? mi sembra alle 3 e mezza ma siamo qui da due ore … ora sono le 3 e 45, cara signora, dico io, ne avrà ancora per un’altra mezz’ora almeno. Poco dopo due signore si avvicinano incerte e chiedono: è qui che si entra? sì rispondo. Ma tutti anche quelli che hanno prenotato? sì tutti hanno prenotato. E c’è tutta questa gente? come al solito sono disorganizzati! ma lei a che ora ha la prenotazione? alle 5. Erano le 4. Anche gli altri sono arrivati in anticipo come lei, le conviene andare al bar a prendere un gelato, dico io. Le due signore un po’ scocciate si allontanano.
Questa mezz’oretta di gente insoddisfatta e lamentosa mi ha confermato nella convinzione che siamo un popolo di signori in decadenza comunque incontentabili.
A proposito, Lucilla, essendo arrivata con 10 minuti di anticipo, se l’è cavata in 50 minuti.
E ancora a proposito, il Governatore della Banca d’Italia ha prevista un rimbalzo del PIL del 4 % su base annua e su due anni dell’8 % ma ha anche detto chiaramente che prima o poi le provvidenze, le assistenze, le casse in deroga, i risarcimenti, le agevolazioni, i ristori, i blocchi prima o poi finiranno, più prima che poi. Sì, una tazzina di caffè è proprio necessaria a volte.
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