Oggi mi colpisce la seguente notizia che contiene una mezza verità che mi piacerebbe capire meglio. Dal Corriere della Sera leggo:
L’Euroregione maroniana è invece una frontiera spinta molto più in là, un progetto il cui cardine fondamentale è quello fiscale: al Nord Italia, secondo il disegno leghista, deve restare infatti il 75% del suo gettito fiscale contro la quota attuale che va dal 34% del Veneto al 37% del Piemonte. È la declinazione dello slogan «Prima il Nord»: più che al sangue dell’identità territoriale meglio parlare di questi tempi al portafogli di aziende e famiglie.
Vorrei capire. Detto così sembra che la gran parte della massa del prelievo fiscale del Veneto vada a finire da altre parti del paese. Se fosse realmente così, dato che il prelievo fiscale complessivo supera il 50% del PIL, nel giro di pochissimi anni queste due ragioni sarebbe radicalmente impoverite. La realtà è che rimangono tra le più ricche del paese.
Per caso, vuol dire che il gettito degli enti locali, comuni e regioni ammonta al 34% per il Veneto e al 37% del Piemonte, mentre la parte restante viene incassata direttamente dallo Stato? Ma i poliziotti, i giudici, i docenti e tutti i dipendenti statali che operano in regione dove sono contabilizzati? Come sono contabilizzati i contributi che lo Stato distribuisce a comuni, province e regioni? Come sono contabilizzati i fondi dell’Anas per la gestione delle strade statali? Quindi bisognerebbe sapere quali sono i flussi che dallo Stato tornano ai vari territori sia sotto forma di masse monetarie sia sotto forma di servizi statali. Detta così, questa notizia, palesemente incompleta e fuorviante, è in grado di accendere odio, risentimento e invidia proprio da parte dei vincenti rispetto alle parti del paese che sono più in difficoltà.
Attendo di leggere da qualche parte reazioni e precisazioni giornalistiche o prese di posizione politiche.
Categorie:Economia e finanza, Politica
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