Per quasi un mese non ho scritto su questo blog sia per difficoltà logistiche legate a radicali lavori di manutenzione in casa sia perché la situazione generale mi ha fatto passare la voglia di dire la mia.
Ieri, parlando con il falegname che stava finendo di sistemare lo scaffale in cui sono collocate le postazioni da cui scrivo, un bravissimo giovane uomo che era venuto con il padre settantenne e il figlio sedicenne come aiuti, parlando della crisi, della mancanza di lavoro e di prospettive, non ricordo come, abbiamo finito con il parlare di papa Francesco. Anche lui era rimasto impressionato dalla diretta dell’arrivo a Rio de Janeiro.
Allora, parlando, e cercando di spiegare quanto sia grave la situazione delle periferie di quella metropoli con giovani sbandati presi di mira da squadroni della morte che di notte fanno pulizia dei giovani pericolosi, ho ricordato l’esperienza che avevo fatto tanti anni fa a Città del Messico. Un tassista mi aveva raccomandato di tenere i finestrini chiusi se non volevo beccarmi una coltellata o uno scippo al primo semaforo. Allora ho rammentato che anche a Roma non teniamo borsette o telefonini lato passeggero se il finestrino è abbassato.
Di colpo l’immagine del papa che percorre le strade di Rio in utilitaria con il finestrino vistosamente abbassato ha assunto per me un nuovo significato: papa Francesco non soffre di claustrofobia né ha bisogno di aria, egli non vuole sottostare alla paura di chi potrebbe fargli del male, non vuole che ci siano barriere con tutti gli altri che considera fratelli e figli, costruisce ponti e non alza barriere, nemmeno di vetro, tantomeno di vetro antiproiettile o di vetro oscurato per nascondere la propria immagine fisica.
Categorie:Riflessioni personali
Ciao, come sempre leggo al volo il tuo blog, non riesco più a scrivere “mi piace” o commenti, perché non ricordo più le mie credenziali d’accesso e con quel sistema, nonostante tutto, non sono capace di recuperare… Comunque, sono molto d’accordo, e apprezzo anche la differenza con Papa Giovanni Paolo II, che conquistava sí le folle, ma di fatto chiamava i media… Papa Francesco, invece, attira anche lui, de facto, le folle, ma non si preoccupa dei media, anzi, durante il volo verso il Brasile ha declinato ogni intervista, che sarebbe stata subito strumentalizzata, dicendo: “…non sono abituato, non rispondo a domande…”, che avrebbero distolto l’attenzione dalla GMG.
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