Sgretolamento

Gli eventi della politica si succedono con tale velocità che bisognerebbe scrivere tre o quattro commenti al giorno ma questo non è un giornale, è semplicemente un diario personale che raccoglie quanto non trovo in ciò che mi capita di leggere quotidianamente sulla rete o sui giornali. Piccole sottolineature che scrivo a futura memoria per me e per i miei amici.

crollo pompei

Ieri sera, ascoltando il dibattito a Bersaglio mobile di Mentana intorno alle riforme costituzionali alla presenza di Stefano Rodotà ho percepito con maggior chiarezza l’enormità e la gravita della banale osservazione della ministra Boschi sul fatto che se in trent’anni non si era modificata la Costituzione la colpa era dei professoroni (parucconi) che avevano sempre eccepito e creato problemi ai politici armati delle migliori intenzioni.

Non voglio discutere il merito, se ciò sia stato vero o no ma mi limito ad osservare il tono di dileggio e scherno che la giovane e bella ministra ha usato nei confronti di persone che godono di prestigio accademico e scientifico, di meriti istituzionali, di seguito politico. Questa maggioranza, nel cancellare alcuni pilastri del nostro impianto amministrativo (province) e legislativo (Senato) adduce come prevalente ragione delle sue scelte  il risparmio delle spese, risparmio che peraltro riguarda soltanto le prebende per gli eletti e non anche le spese delle strutture che sono alla base del loro funzionamento. Tutto ciò nell’ingenua certezza che ciò possa far colpo sui cittadini recuperando voti che erano andati a Grillo senza rendersi conto che così si collabora ad accelerare uno sgretolamento che prelude a quel crollo che Grillo con chiarezza ed onestà sta cercando di attuare.

Così, dopo aver demolito il prestigio dei politici, raffigurati come imbelli, incapaci, per lo più corrotti da rottamare, si è passati alla delegittimazione dei tecnici che hanno supplito in situazioni di emergenza per cui le Fornero, i Monti, i Passera sono rappresentati come biechi rappresentanti della trilaterale e dei poteri germanici che hanno imposto inutili sacrifici. Ormai la velocità, il cronoprogramma diventa il criterio fondamentale per cui è inutile ragionare su testi scritti lunghi con note di rimando, meglio le slides con poche e ambigue idee  guida, i professori fanno perdere tempo con le loro elucubrazioni e i loro pareri troppo lunghi da leggere e difficili da capire. Via gli economisti, hanno sbagliato tutto, non sanno fare i conti, sono troppo rigidi e monotoni non si piegano al criterio politico …

Questa nuova compagine al potere, arrivata lì senza una legittimazione elettorale, con un parlamento senza maggioranza politica, che si doveva sbrigare a riscrivere la legge elettorale abolita dall’alta corte si erge ora a nuova assemblea costituente in cui il governo detta i testi della nuova Costituzione senza possibilità di discussione. Non voglio gridare al golpe ma vorrei solo dire che la cosa è violenta come una bestemmia. La battuta della ministra si unisce al coro blasfemo del popolino disperato.

Ormai siamo immersi in espressioni ingiuriose o irrispettose o ridicolizzanti di tutto ciò che costituisce l’autorità, l’autorevolezza dello Stato, dal Presidente, all’esercito, alla bandiera, alle istituzioni europee, ai politici, ai partiti, alla accademia universitaria, alla ricerca medica e farmaceutica, ai giornali, ai professori, alla scuola ….

Se lo fa l’opposizione, se lo fanno coloro che sono emarginati o i sofferenti la cosa è grave ma è comprensibile, se lo fanno coloro che hanno il potere e stanno mettendo mano alla modifica delle regole, la cosa è molto preoccupante.

Tutto si sgretola lentamente nel comune sentire, nelle battute del cittadino comune che aspetta in fila o che serve ad uno sportello, nessun collante, nessun cemento e prima o poi il muro crolla.



Categorie:CinqueStelle, Politica

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