Villa Falconieri Atto II 5

La trasformazione del CEDE era in atto e i tempi erano rapidi soprattutto se visti a vent’anni di distanza e se confrontati con la pretesa rapidità renziana. Più risorse, più progetti, estensione a tutta la scuola dell’azione di Villa Falconieri.

E’ sempre del ’97 il coinvolgimento dell’ente nella riforma degli esami di Stato con l’incarico di assistere le scuole nelle preparazione delle terze prove. La legge di riforma prevedeva anche un monitoraggio triennale della sua attuazione affidato anch’esso al CEDE.

Volutamente tralascio un rendiconto dettagliato che potrei tracciare accedendo alla documentazione cartacea o banalmente alle mie agende ma seguo le tracce dei miei ricordi personali. I miei colleghi di allora potranno dire che è un punto di vista troppo parziale perché tralascia nell’ombra moltissime attività che assorbirono il CEDE. Altri testimoni possono arricchire questo racconto con commenti personali.

ONES

Quindi la terza prova. Una vera sfida che nasceva da un vecchio studio portato a termine da Visalberghi credo nell’ambito del CNR secondo cui i voti della maturità correlavano poco con gli esiti delle prove oggettive IEA e soprattutto non riflettevano le differenze territoriali che le indagini IEA avevano evidenziato sin dall’inizio degli anni ’70. Migliorare l’affidabilità dell’esame finale della scuola secondaria era possibile in tanti modi ma quello principale sarebbe dovuto essere una prova di tipo oggettivo unica per tutti e non solo tracce uniche ma correttori e valutatori differenziati come sempre era successo. La soluzione di compromesso adottata dal Parlamento fu quella di introdurre una terza prova scritta strutturata ma lasciata alla responsabilità delle singole commissioni. Una specie di ossimoro, una prova oggettiva prodotta e corretta ritagliandola sulla preparazione effettiva dei candidati, che quindi non poteva essere in grado di moderare i punteggi finali rendendoli effettivamente confrontabili.

Vertecchi partì chiedendo molti soldi e li ottenne, chiese altro personale ad hoc per seguire la nuova competenza del CEDE sugli esami. Rapidamente furono selezionati dal Ministero alcuni docenti esperti, una decina circa, sulla base del curricolo presentato e furono distaccati a Villa Falconieri per costituire l’ONES, Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato.  Ciò coincideva con la disponibilità fisica di nuovi uffici e di un nuovo centro di calcolo all’interno delle cosiddette villette, i vecchi alloggi del personale che erano stati  ristrutturati radicalmente.

Il progetto dell’Osservatorio era molto complesso perché ancora una volta non si trattava di osservare in modo distaccato ma si chiedeva di essere parte del processo di miglioramento e di applicazione della nuova riforma. Vertecchi aveva molte idee e sapeva come fare perché aveva l’esperienza del progetto di formazione a distanza realizzata nell’ambito del suo istituto universitario, ma Villa Falconieri era una cosa diversa, cosa diversa era avere a che fare con tutte le scuole e non solo con docenti volontari ed interessati.

La fase di progettazione fu lunga e difficile pressati dalla scadenza degli interventi che dovevano essere sincronizzati con la prima sessione del nuovo esame prevista per l’a.s. 1998-99. In una riunione del gruppo di lavoro, essendo io il più ansioso, provai a fare una conto alla rovescia per rispettare le scadenze e feci una banale schemino sulla mia agenda usando le mie conoscenze dei PERT e dei cammini critici. Ciò mi valse la nomina sul campo di coordinatore dell’Osservatorio.

Repertorio Terze prove

In questo momento, nello scrivere questo racconto è come se un pezzo dimenticato e forse rimosso della mia vita ritornasse ad affiorare: un periodo esaltante con qualche delirio di onnipotenza, forse. Ci sarebbe moltissimo da raccontare ma vi ho stancato e mi limito a riportare solo la foto di alcuni dei repertori che stampammo e inviammo a tutte le scuole sede di esami di stato. Per capire quanto fosse temeraria l’impresa basti pensare che lo stampatore, che stava a Città di Castello, ebbe problemi di approvvigionamento della carta, basti pensare cosa volesse dire produrre materiali didattici originali ben confezionali, privi di refusi, difendibili dal punto di vista metodologico e privi di errori nei contenuti, basti pensare che tutta l’operazione doveva essere terminata in sei mesi entro l’inizio degli esami.

Conchiglia

In parallelo occorreva mettere a punto lo strumento per la raccolta dei voti e ci inventammo Conchiglia, un programma che automatizzava la gestione dei dati e la produzione dei verbali in cambio dell’invio di tutti i punteggi assegnati all’ONES.

In Villa vedemmo poco la mole di questo lavoro perché stampa e spedizione dei volumi e dei CD-rom erano gestiti dalle aziende che avevano avuto l’appalto. Noi stessi avevamo una percezione riduttiva dell’impatto che questo progetto poteva avere sulla prassi della scuola in modo diffuso. Io ero fiero, orgoglioso di far parte di questo progetto al punto che mia cognata mi prendeva in giro dicendo che mi ero montato la testa, che la scuola vera era un’altra cosa e che eravamo degli illusi.

Tra me e Vertecchi si era innescata una insana rincorsa, lui era specializzato a spostare l’asticella sempre più in alto, io specializzato nel raccogliere le sfide anche a costo di fare nottata a lavorare.

Conchiglia fu quasi una sfida personale: la situazione delle scuole dal punto di vista dell’uso della nuove tecnologie non era del tutto nota, piattaforme le più varie, le competenze e la disponibilità a collaborare paurosamente incerte. Lo stesso programma che avrebbe dovuto stampare anche il certificato e il diploma non era ben collaudato, dati i tempi, su tutte le possibili stampanti. Assicurammo una assistenza telefonica ma avevo rifiutato un centralino informatizzato tipo call center, troppo costoso. Così con l’aiuto di 4 o 5 contrattiste affrontai l’impatto telefonico delle scuole e delle commissioni alle prese con il programma. Successe di tutto, per alcuni giorni stetti con le mie conchigliette (le contrattiste che collaboravano nell’Ones)  al telefono ininterrottamente per una decina di ore al punto che mi erano venute delle piccole piaghe in bocca. Questo accadde il primo anno ma successivamente le cose furono più tranquille e gestibili.

SERIS

il SERIS (Servizio di Rilevazione di Sistema) era un altro grande progetto attivato nell’ambito del SNQI con il compito di studiare a campione gli apprendimenti in alcune discipline considerate strategiche. Questo fu il settore che assunse un ruolo centrale nel momento in cui l’ente si trasformò in istituto di valutazione.

Di questa avventura ho raccontato solo qualche aspetto utile a capire come si pensava di configurare il rapporto con le scuole: una collaborazione alla pari finalizzata al miglioramento.

La struttura organizzativa del CEDE

Come accennavo nel precedente post, la prospettiva di una riorganizzazione dell’ente prefigurata dal SNQI  unita alle nuove funzioni assegnate attraverso la legge di riforma degli esami di Stato ridisegnava giorno per giorno il lavoro e le relazioni del personale.

Ai vecchi dipartimenti previsti dalla legge istitutiva si sovrapponevano i progetti che via via prendevano corpo attraverso le risorse economiche finalizzate ad essi, al gruppo di persone coinvolte. Le dimensioni delle azioni previste richiedevano servizi più solidi ed efficienti in particolare la biblioteca, il servizio informatico  e il servizio web si configuravano come strutture autonome e dedicate. Ciascuno di noi collaborava in modo trasversale a più di un progetto, aveva rapporti con i servizi, assumendo volta a volta ruoli  a livello di responsabilità, di coordinamento o con compiti  esecutivi.

A queste dimensioni strutturali, tanto per complicare le cose, si aggiungevano i diversi stati giuridici dei singoli addetti: i docenti comandati quinquennali per effetto di concorso, i docenti comandati triennali su progetto specifico per chiamata diretta, i contrattisti, i consulenti e gli esperti  esterni responsabili di ricerche. Questa complessità strutturale delle relazioni di lavoro si innestava in quello stato di frustrazione che i vecchi del CEDE manifestavano all’inizio dell’Atto II. L’effetto fu quello di radicalizzare la sindrome degli orticelli: ciascuno ne coltivava alcuni, se ne sentiva responsabile oltre il dovuto a scapito del clima di condivisione che dovrebbe caratterizzare una struttura di ricerca.

In effetti la visione di Vertecchi era fortemente orientata a immaginare un centro di ricerca più che una agenzia di servizio per la struttura del ministero. Ma i fatti e le risorse sempre in mano al ministero piegarono gradualmente l’ente verso la gestione di progetti definiti dalla committenza. D’altra parte rivendicare una funzione di ricerca essendo fuori dal contesto universitario era velleitario da parte di personale che non aveva la qualifica formale di ricercatore o di docente universitario.

Così nel luglio del 1998 finisce il CEDE e viene istituito l’INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione) con il compito di  valutare …. l’efficienza e l’efficacia del sistema di istruzione nel suo complesso ed analiticamente, ove opportuno, anche per singola istituzione scolastica” nonché per valutare la “soddisfazione dell’utenza”. La norma assegna all’istituto anche “il compito di realizzare … promozione della cultura dell’autovalutazione da parte delle scuole”

Il decreto legislativo non cambiava molto la nostra vita nell’immediato ma la prospettiva di una cambiamento era motivo di speranza. Per il nuovo regolamento e la nuova pianta organica bisognava aspettare però altri due anni fino al 2000.

Per chi è interessato a un racconto più formale e dettagliato rimando ad Antonio Pileggi.

Vai al seguito del racconto

Torna all’inizio di questa storia



Categorie:Cultura e scuola

Tag:, , ,

1 reply

Trackbacks

  1. Villa Falconieri Atto II 4 | Raimondo Bolletta

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: