Una settimana fa così scrivevo:
Chissà perché questa estate mi ricorda quella in cui ci fu il colpo di stato in Russia e Gorbaciov fu riportato quasi prigioniero dal Mar Nero in cui stava in vacanza a Mosca. C’è in giro un sinistro scricchiolio delle più grandi istituzioni, gli Usa alle prese con una nuova grave tensione razziale, l’Europa con la sua prima secessione, la Cina di cui non si sa niente, il mondo arabo nel pieno di una lunga e sanguinosa guerra civile.
In pochi giorni è successo di tutto. E se decidessimo di oscurare le notizie relative alle azioni terroristiche? Se i terroristi vogliono impaurirci gli organi di informazione, i media rifiniscono il lavoro amplificando le notizie, enfatizzando gli aspetti più macabri e sanguinosi. Ci convincono che gli Stati e i nostri governanti, gli eserciti, le polizie sono incapaci, impotenti, corrotti, inquinati. In fondo, nelle guerre dichiarate e combattute da eserciti schierati sul campo, le informazioni sono controllate e diffuse in modo tale da non aiutare il nemico. Le chiacchiere sistematiche di giornalisti incompetenti in cerca di sensazionalismo e di emozioni sono oggettivamente collaborazionismo con il nemico.
Categorie:Politica, Social e massmedia
La stampa è il quarto potere, però, in tempo di guerra le notizie si filtrano non si fanno romanzo per vincere il Pulitzer.
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sono completamente d’accordo con te!
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