Fino a quando cari amici grillini continuerete a non vedere, a non capire, a giustificare, a stare zitti?
Ovviamente non c’è reato se qualcuno intesta a chicchessia una polizza vita in caso morte se non ha eredi naturali o se vuol fare una carineria. Nessun reato se nel curricolo uno dimentica una voce scomoda che potrebbe metterlo in cattiva luce con i suoi elettori, nessun reato se sceglie per errore un collaboratore inadatto che viene arrestato per reati contro il patrimonio, nessun reato se si fanno promesse elettorali e poi non si mantengono, nessun reato se il compito che si è cercato di ottenere ad ogni costo si rivela troppo difficile, nessun reato se hai brigato un po’ subdolamente per danneggiare il tuo concorrente per vincere …
Ma questa è l’onestà tanto sbandierata e tanto promessa, questo è il nuovo in grado di ripulire una realtà che si continua a presentare come una cloaca?
I grillini continuano con la giaculatoria secondo cui quelli di prima erano peggio. Comincio ad avere qualche serio dubbio. Emerge una setta chiusa di incompetenti bramosi di successo e di potere che si fanno le scarpe a vicenda, che intessono rapporti così intensi da scambiare favori economici ed assicurazioni, da far circolare cattiveria e maldicenze anche al loro interno.
Ieri sera ho seguito con molta attenzione tutta la trasmissione di Mentana dedicata al caso Raggi e al caso Roma.
Se avete tempo e voglia rivedete la trasmissione avendo in mente due domande:
- la Raggi dice il vero? che tipo veramente è? è una vittima dei media e dei poteri forti?
- Mentana, la 7 e i giornali da che parte stanno?
Avrete certamente visto nei filmetti americani come i testimoni e gli imputati vengono istruiti dall’avvocato, come le risposte siano tutte previste e soppesate anche nei minimi dettagli. Bene, ieri sera ho visto un testimone/imputato preparatissimo con le risposte già pronte. ripetute più volte, rigidamente proposte secondo una scaletta e una enfasi tutt’altro che sincera e fresca. Non traspariva emozione vera o incertezze o dubbi, anzi una durezza gentile nei confronti di Mentana tutte le volte che lui trovava battute ed osservazioni in grado di spiazzarla. A un certo punto, parlando del caso Marino che lei come opposizione attaccò sistematicamente anche su aspetti marginali, alza il ditino indice come la maestrina che corregge lo scolaro in modo inflessibile.
La linea difensiva era chiara, sono vittima inconsapevole di una macchinazione anche da parte di persone di cui mi fidavo. La balla più grossa l’ha detta quando ha affermato che aveva passato la giornata a studiare con i suoi legali le caratteristiche delle polizze vita.
Ora, quante persone con una laurea, che lavorano, hanno un reddito e una famiglia non sanno cosa sono le polizze vita? Non foss’altro, se sono giovani, perché ne hanno beneficiato quando il decuis è passato a miglior vita. In ogni caso, se un giovane avvocato che si occupava di recupero crediti, che si candida a fare il sindaco di Roma, non conosce le polizze vita è soltanto gravemente ignorante, ma se ciò fosse vero dovrebbe capire tutto in mezz’ora di concentrazione non in una giornata di consultazioni con gli avvocati.
Come sapete io sono convinto che Mentana e la 7 tirano la volata a Grillo e al M5S, ammetto è un pregiudizio. Pregiudizio che si è rinforzata seguendo la seconda parte della trasmissione.
La Raggi comunque è riuscita a tener testa alle insidie dell’intervista promettendo alla fine di tappare le buche romane a partire dal prossimo mese. Dopo che l’imputata/testimone ha abbandonato lo studio, Mentana presenta una sintesi del caso molto dura nei confronti della stessa Raggi e dà la parola a tre giornalisti, uno del Messaggero ovviamente non tenero, uno di Libero severo ma comprensivo, uno del Fatto, responsabile della soffiata sulle polizze, molto rigoroso e documentato. Insomma la seconda parte simulava il dibattito in sala di consiglio di una giuria giudicante e quando sembrava che l’imputata dovesse essere condannata il moderatore presenta una sunto delle malefatte dei sindaci che hanno preceduto la Raggi. Confesso, sul documentario mi sono addormentato ma immagino cosa è stato riferito. Conclusione del dibattito: il compito di governare Roma è così difficile che errori sono possibili ma perdonabili rispetto ai predecessori … e poi tutto si può dire ma quelli di 5 stelle comunque non rubano. E qui si chiude il sipario.
Quindi alla Raggi il premio Polizzer e a Mentana il Pulitzer prize.
PS Mi assale ora un dubbio: e se la polizza, le polizze fossero un sistema finanziario usato per garantire l’impegno scritto dei candidati di pagare una penale molto sostanziosa se avessero derogato dai loro impegni? La Casaleggio&A si accontentava di impegni scritti senza nessuna garanzia, senza una qualche forma di fideiussione? Una polizza vita o più polizze vita come fideiussioni all’amatriciana?
PS del 5 febbraio. Su questa vicenda il Fatto ci va giù più pesante ma con un taglio simile al mio. http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/04/raggi-con-quellaria-un-po-cosi-che-abbiamo-noi-allo-studio-previti/3368034/
Categorie:Politica, Social e massmedia
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