Il piccolo terremoto causato dall’elezione di Macron in Francia ha spiazzato molti commentatori, anche quelli più paludati, abituati a piroettare tra la miriade di posizioni politiche e di problemi che l’attualità ci presenta.
Alcune semplici riflessioni sulla nuova situazione.
Ne sapevamo proprio poco di Macron, ne sappiamo poco della realtà politica europea che ci circonda e che ci potrà influenzare. Le cronache televisive, gli articoli sui giornali, i commenti sui social ormai incrostate e oscurate dal pregiudizio e dall’ignoranza: bombardati dai dati, stressati anche da piccole variazioni di decimi di punto di qualche indicatore economico, sappiamo molto poco di cosa succede nel nostro quartiere, nella nostra classe sociale, nella nostra città, nella nostra Europa, non sappiamo niente delle guerre in corso, niente dello sfruttamento e della delinquenza organizzata. Ogni tanto nel buio delle nostre ignoranze si accende un riflettore su una situazione, un personaggio, Trump, la May, ora Macron e la sua incredibile storia personale e politica.
Il vero grande problema della nostra epoca è l’ignoranza. Nel libro ‘I limiti dello sviluppo’ che ho citato più volte che più di quarant’anni fa mi colpì moltissimo, un capitolo riguardava l’ambito dei problemi di cui si interessava l’essere umano, anticamente era grosso modo l’area che poteva raggiungere a piedi o a cavallo per trovare moglie, vendere la sua merce, raccogliere informazioni. Non parlo delle elite, parlo del popolo. La bicicletta allungò il diametro di quest’area, l’auto allargò ancora di più il cerchio, la radio, poi la televisione infine internet hanno definitivamente ingigantito la nostra nicchia, il nostro ecosistema per cui ciò che fa Macron ci concerne, come ci concerne quello che fa Trump. Se Kim lancia i suoi razzi i telefonini Samsung che fine fanno? Ma, in un mondo diventato interdipendente e interconnesso è cresciuta a dismisura l’ignoranza e dilaga il pregiudizio: troppe informazioni senza un criterio interpretativo senza un sistema di valori ti lasciano confuso e allora VFFNCL conoscenza e riflessione, VFFNCL scienza ed esperti, VFFNCL professionalità e competenza. Viva l’ignorante onesta che amministra Roma con approssimazione e incertezza.
Allora la novità di Macron è che un giovane brillante negli studi, ambizioso e determinato, rigoroso, preparato e ben inserito nelle élite del mondo si è presentato al volgo e in un anno ha convinto un buon 20% dei cittadini in un paese ricco e reclinato su se stesso, impaurito e legato alle tradizioni politiche e culinarie. La novità sta nel fatto che ha avuto il coraggio di alzare una bandiera logorata dalla crisi che si protrae, una bandiera che non può piacere ad un paese molto geloso della sua grandeur.
La sera delle elezioni di Macron io ero contento, o per meglio dire, sollevato. Non era la sconfitta del populismo come qualcuno dice ma è stato uno stop ad una deriva che premiava l’ignoranza, il pressapochismo, l’incompetenza. La Le Pen ha perso consensi nel dibattito finale non perché fosse apparsa troppo a destra o troppo moderata, ma perché ha mostrato incompetenza e superficialità rispetto a problemi reali per i quali i cittadini patiscono.
Quand’è che ci sarà un sussulto anche da noi rispetto alla crassa ignoranza che emerge da quasi tutti i dibattiti televisivi e da moltissimi politici giovani e vecchi?
Ero contento perché Macron, che ripeto conoscevo e conosco poco, mi è apparso un giovane forte. Potrebbe essere mio figlio. L’emozione sul suo volto lo rendeva vero e per certi versi indifeso rispetto ai giorni difficili che verranno, i simboli scelti dalla scenografia, la moglie i compagni hanno centrato la parola chiave del suo discorso, l’audacia come nuova virtù per i giorni difficili che ci attendono.
Una parola che non fa parte del nostro lessico politico pervaso da cialtroneria e piccinerie, attento ai tatticismo senza un chiaro progetto con continue contraddizioni e ripensamenti. Non sto dicendo che Macron sarà un angelo sterminatore o un santo miracoloso, sto dicendo che i nostri politici non mi sembrano audaci.
Subito si è scatenata la gara a trovare il nostro Macron italico ma di giovani audaci ne vedo pochi in giro.
Ma oggi quale dovrebbe essere un gesto audace per un politico italiano? Fare ciò che è giusto, ciò che si ritiene giusto senza curarsi del consenso elettorale.
Se Renzi fosse audace direbbe perché varrebbe la pena di andare alle elezioni in autunno, direbbe con chiarezza cosa farebbe dopo con tutte le subordinate in relazione ad ogni esito possibile scoprirebbe le carte dopo mesi di pretattiche su una nuova legge elettorale da proporre al paese e da difendere con onestà intellettuale.
Se Macron farà quello che ha promesso, gli spazi per i tatticismi in Europa saranno più angusti, lasciare a Gentiloni il compito di fare la finanziaria che sarà lacrime e sangue è suicida, il governo tentenna sull’obbligatorietà dei vaccini, come farà una finanziaria da 20 miliardi?
Se Renzi fosse audace mostrerebbe vero coraggio affrontando il rischio e smettendola di giocare sul sicuro avendo sempre una soluzione di riserva di tipo compromissorio.
Ma tutti i suoi competitori se fossero audaci e non giocassero a risico sulle nostre teste converrebbero che l’Italia deve sincronizzare le sue scelte politiche con i paesi con cui si è associata, sincronizzarsi con le elezioni tedesche significa dover fare un governo che sia capace di decidere nel momento in cui i nuovi attori europei cominceranno ad operare.
Caro Bolletta, hai votato NO al referendum ed ora sei condannato al proporzionale. Lo sapevo benissimo che questo sarebbe stato lo scenario, speravo che ci saremmo liberati del renzismo e così non è stato, tuttavia ci sono tutti margini per decidere ora senza aspettare ancora l’arrivo dell’angelo sterminatore o del terremoto catastrofico. La Germania ha un sistema elettorale proporzionale con piccole correzioni e tuttavia ha un governo stabile … sì ma loro sono tedeschi. Vero ma in passato anche noi abbiamo fatto miracoli con un sistema proporzionale.
Questa attesa fatta di mezzucci, di piccole polemiche ci sta consumando ci fa invecchiare precocemente, smorza il coraggio frenato dalla paura.
Categorie:Economia e finanza, Legge elettorale, Politica
ottima analisi: vorrei scrivere anche io qualcosa su Macron (che personalmente mi ricorda Kennedy), ma mi hai rubato intanto l’argomento principale 😉 : Macron e` intelligente, piu` di ogni altro leader in circolazione (a parte Putin, forse, che pero` lo vede come un pericolo mortale e dopo la riduzione a comune cittadino di Obama, rovinato tuttavia dalla mancanza di carattere, o di audacia, come dici tu)).
questo mix di intelligenza ed ad audacia soltanto basta a farne un personaggio inedito, da seguire con molta attenzione.
oserei dire che, soprattutto di questi tempi, l’intelligenza di un politico che non e` un autocrate e` la cosa piu` di sinistra che ci sia.
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