Droplet …. goccioline

Maledizione! perché non usiamo la nostra lingua? Cari medici fatevi capire. Ho sentito più volte in televisione questo termine inglese ma la comunicazione sarebbe stata più efficace se avessero parlato di goccioline. Io ho usato nei miei post ‘aerosol’ ma anche questo è un termine troppo difficile bisogna far capire che anche solo parlando o gridando emettiamo aria in cui ci sono milioni di goccioline infinitesime, qualche volta sono ben visibili e solo allora ci si allontana per non essere colpiti dal nostro interlocutore.

Il virus si trova lì, all’interno delle goccioline, se avete a che fare con un individuo infetto. Sopravvive finché la gocciolina non evapora e il virus muore oppure finché non arriva uno straccio imbevuto di varecchina o alcool che lo distrugge per sempre. Se la gocciolina è caduta su una superficie impermeabile come maniglie e appigli dei mezzi pubblici può imbrattare invisibilmente una mano che essendo umida e calda culla amorevolmente il piccolo virus finché non capita che la mano tocchi il naso, gli occhi o la bocca del malcapitato o tocca la maniglia dell’ascensore di casa e il virus potrà incominciare a infettare un intero condominio che credeva di essere un sistema ben difeso. Il malcapitato tornato a casa, senza lavarsi le mani, saluta moglie e figli così l’intera famiglia è contagiata.

Scusate, non voglio fare del facile terrorismo ma è evidente dalle scene che si vedono in giro che la gente non si rende conto del pericolo e non conosce i meccanismi di trasmissione del virus.

Ad esempio quanti ieri domenica hanno fatto visita ai propri famigliari, ai genitori anziani con la scusa che abitavano molto vicino e che nessuno della famiglia è contagiato? Ci dobbiamo comportare come se noi fossimo contagiati, dobbiamo evitare di danneggiare coloro che amiamo … cioè tutti i nostri simili.

Chiudo con la storia delle goccioline: possono alla fine cadere sul pavimento e lì restare anche a lungo se è un po’ bagnato o umido, possono imbrattare le nostre scarpe che possono diffondere orme pericolose per strada o sul pavimento di casa. Quindi, anche andando a piedi a portare ‘immondizia’, potremmo infettare le scarpe perché lì era passato poco prima un altro che proveniva dalla metro. In generale dovremmo adottare l’abitudine di calzare le scarpe e toglierle in una piccola zona dell’ingresso per non inquinare il resto della casa, anche se non ci sono piccoli che gattonano per casa.

Direte che sono diventato ossessivo, forse è vero ma dovremo imparare nuove abitudini un po’ noiose ma capaci di salvarci la vita (sto parlando soprattutto agli ultra settantenni e ai giovani che ci tengono ai loro cari).

A proposito di goccioline. Questo è quanto è rimasto sulla tastiera del mio computer dopo che ieri avevo partecipato a due video conferenze con Skipe, normale conversazione. La tastiera era stata pulita due giorni fa. Riuscite a vedere i puntini grigi?

18 marzo 2010

Questa mattina leggo su Sole24ore un interessante articolo legato alla faccenda delle goccioline: Perché l’inquinamento da Pm10 può agevolare la diffusione del virus. Spiegherebbe come mai il contagio si sia concentrato ed esploso in pianura padana. Una ipotesi da tenere in considerazione senza mitizzare troppo le correlazioni come concause.



Categorie:Coronavirus

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