Epidemie e cinghiali

Questa mattina leggevo su FB uno sfogo di una cittadina romana, un pizzico nostalgica della Raggi, che inveisce contro il sindaco Gualtieri che sta affrontando una serie di eventi sfavorevoli come il perdurare dei problemi legati alla raccolta dell’immondizia, la piaga degli incendi e la diffusione dei cinghiali in un vasto settore di Roma.

E’ in atto una offensiva politica piuttosto diffusa che, combinando la delusione di non aver percepito una palingenesi radiosa dopo l’insediamento del nuovo sindaco, enfatizza i problemi irrisolti mettendo sullo stesso piano l’attuale sindaco e i precedenti, assolvendo ovviamente il centro destra di cui si è persa rapidamente memoria. Insomma una offensiva politica del tutto naturale in una fase molto incerta in cui tutti gli equilibri nazionali potrebbero essere fortemente ribaltati, come anche quelli europei, mentre l’ordine mondiale rischia una guerra nucleare. Bolletta sei esagerato! Torna al titolo dedicato ai cinghiali.

Lo sfogo della cittadina non solo elencava i problemi della città ma ne proponeva soluzioni semplicistiche, certamente in buona fede, ma sintomo di una completa incompetenza della proponente: sulla rete siamo tutti esperti di tutto e proponiamo soluzioni così banali che non si capisce come i politici e gli esperti non ci abbiano pensato prima e non sappiamo assumerle. E’ la sindrome dei giornalisti tuttologi che con la tecnica dell’intervista al primo che passa per strada veicola l’ovvio della chiacchiera da bar. So bene di non essere immune da questo rischio ma vi assicuro che mi impegno ad evitarlo.

Torniamo quindi ai cinghiali: anch’io per un po’ la pensavo come la mia concittadina e c’erano cose che disapprovavo: perché ora che c’è la peste suina non si cacciano i cinghiali della città? Qualche giorno fa finalmente ho capito seguendo un servizio giornalistico del TGR. L’infezione della peste interessa proprio i cinghiali che si trovano nel quadrate nord ovest entro il grande raccordo anulare per questo la soluzione adottata è quella di circoscriverlo con reti ed ostacoli in modo che gli animali non si spostino in altre zone fuori dal raccordo ora non infettate, per questo non vanno cacciati e messi in fuga in attesa che l’epidemia faccia il suo corso e in un tempo definito saremo certi che la popolazione di cinghiali urbanizzati sarà immunizzata dalla malattia o sarà sterminata dal virus. Intanto in una zona un po’ più vasta che supera il grande raccordo anulare, i maiali che vivono negli allevamenti dovranno essere protetti molto bene oppure macellati appena possibile, prima che si ammalino, la macellazione di maiali sani nella zona infettata dai cinghiali riduce il numero degli animali a rischio. Per i cinghiali che vivono liberi nei boschi le autorità hanno deciso di aumentare il numero degli abbattimenti consentiti con apposite sessioni di caccia riducendo così la pressione demografica di un animale selvatico privo di predatori il cui numero eccessivo comporta lo sconfinamento nei terreni agricoli e nei siti abitati.

Questa pianificazione mi ha molto tranquillizzato soprattutto perché a badare alla nostra salute e alla gestione dei nostri beni ci sono persone capaci e competenti. Naturalmente qualcuno potrà eccepire su questa strategia pensando che maniere più forti siano più efficienti. A me basta aver capito meglio la strategia , sapere che gestire la peste suina somiglia molto a ciò che abbiamo applicato nel Covid 19 e che dovremo forse autogestire nelle nuove ondate del coronavirus: gli infettati devono essere isolati finché non guariscono e chi è entrato in contatto stretto con un infettato deve evitare di sconfinare troppo dal suo ambito consueto prima ancora di effettuare i test. Fondamentale è capire che qualsiasi focolaio in una popolazione circoscritta ed isolata si spegne da sé, più velocemente se la popolazione è vaccinata e se si riducono i contatti che facilitano la trasmissione, cinghiali ed umani sono simili di fronte ai virus.



Categorie:Coronavirus, Politica, Social e massmedia

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1 reply

  1. Una amica su FB così mi scrive: La sua è un’analisi personale che rispetto ma non condivido. Mi sono evidentemente riconosciuta come autrice di un mio post caustico e recentissimo sul mio profilo. Essendo amici su facebook… Dichiaro apertamente di aver votato Gualtieri con entusiasmo! Nostalgia della Raggi no, perché non ha mai avuto il mio voto. Contano i risultati oggettivi e questo perdurare di problemi e disagi che i romani subiscono anche con il Sindaco Gualtieri, la dice lunga. Ai romani interessa veder cambiare in meglio le cose e questo non si sta realizzando. Aggiungo che non mi fa piacere, ma è lo stato in cui versa il P.D, inutile negarlo o edulcolarlo per simpatia politica. Analisi sulle motivazioni che portano al proliferare dei cinghiali e alla peste suina possono anche essere interessanti ma non bastano e non servono ai cittadini. Le autorità preposte hanno il dovere di affrontare tempestivamente con le capacità e i mezzi di cui dispongono le criticità emergenti, se non lo fanno come sta accadendo si autodichiarano incapaci oppure sono in malafede. Attendere un anno e non aver trovato soluzione rende Gualtieri, insieme ad altri incapace del ruolo, almeno su questa cosa. Questa è un’emergenza. La sua analisi scritta ottimamente con spunti di riflessione e approfondimento su questo problema, credo che indirettamente porti ad assolvere le lentezze di un Sindaco che aveva promesso di risolvere questa piaga e quella dei rifiuti in pochi mesi. Io, come altri non possiamo fare altro che vedere Roma allo sbando, anche perché non siamo noi preparati né abbiamo alcun mandato politico. Abbiamo però la libertà di dire cosa pensiamo. Se leggendo il suo blog, ho male interpretato il riferimento indiretto al mio post mi scuso in anticipo ma… La saluto con rinnovata stima.

    Io rispondo: è vero, il suo post su FB ha motivato la mia riflessione ma ho evitato che diventasse una polemica diretta e non ho riportato il link come commento al suo post. Se cerca nel mio blog rbolletta.com la parola gualtieri https://rbolletta.com/?s=gualtieri&x=0&y=0 troverà che sono un suo fan e non me ne pento. Mi fa un po’ pena perché io sarei già crollato sotto il peso degli eventi e dei problemi. Non può fare miracoli ma io vedo già molti cambiamenti. Ad esempio ogni giorno il passaggio degli squaletti (furgoncini con 2 addetti) elimina dai cassonetti che condividiamo, quelli di via Boccea, ciò che noi cittadini lasciamo all’esterno dei cassonetti. Ma se si passa il giorno dopo, prima del passaggio degli squaletti, ritroviamo l’immondizia ammonticchiata all’esterno segno che le cattive abitudini sono dure a morire. La città è sporca, lercia ovunque perché i cittadini sporcano, gli spazzini non si sa dove si nascondano, chi di dovere non pulisce i marciapiedi, i cani impreziosiscono ogni angolo con cacche e pipì. Se un rimprovero mi sento di fare al sindaco è che si mostra troppo buono, promette troppo dicendo che i cittadini lo meritano. Dovrebbe richiamare più chiaramente i cittadini alle loro responsabilità come anche i dipendenti capitolini. Ma quando Marino ha cominciato a fare ciò poi l’abbiamo crocefisso, l’abbiamo mandato via. In genere non assolvo nessuno e sono piuttosto severo nei mie giudizi tuttavia cerco di capire il perché di certe situazioni e avendo provato la complessità della direzione di una scuola sono molto comprensivo con chi dirige il comune di Roma.

    L’amica risponde: Comunque ricordo che il Sindaco Gualtieri è stato il primo a dichiarare in modo “incompetente e semplicistico” che avrebbe risolto il problema dei rifiuti in soli tre mesi, aggiunse poi anche una data. Disse che a Natale 2021 avremmo avuto la città liberata dalla spazzatura. Presunzione e/o superficialità? La nostra superficialità (dei cittadini) e la mia quindi non hanno la stessa valenza della superficialità di chi viene votato e che nei suoi programmi aveva messo come priorità l’eliminazione dei rifiuti e di conseguenza la presenza dei cinghiali… Non si e’preoccupato il Sindaco Gualtieri di far presidiare un sito a rischio come Malagrotta ed ora rilascia comunicati pseudotranquillizanti… Vorrei vedere che non facesse neanche i comunicati! Chiedere seppur in modo semplicistico soluzioni e suggerire altrettante soluzioni semplici e’un diritto di tutti. Il dovere di un Sindaco e di chi occupa posti istituzionali e’ risolvere in modo concreto queste criticità e lo deve fare direi di corsa. Il resto fatto di parole e giustificazioni da parte di questo Sindaco ha valore di lana caprina. Si è oltretutto accorto dopo un anno che i dipendenti AMA si dichiarano affetti da patologie ortopediche presentando certificazioni svariate anche di altra natura per non raccogliere i rifiuti? Torno a dire che un contadino avrebbe trovato la soluzione.Auguro a lei buona giornata mantenendo stima, e rapporti di simpatia da dirimpettai e concittadini di questa povera Roma

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