Per fortuna che c’è l’On. Brunetta che ristabilisce la verità. Questa è una agenzia di ieri:
(ASCA) – Roma, 9 gen – ”Al professor Monti, al Presidente del Consiglio dimissionario Monti, al Senatore a vita Monti, al candidato, non si sa bene a cosa, possibilmente a tutto, Monti, che nel corso della trasmissione televisiva ‘Checkpoint’ ieri ha affermato di aver aumentato le tasse perche’ alcuni irresponsabili avevano portato l’Italia verso il precipizio, ricordiamo che nel 2013 l’Italia raggiungera’ il pareggio di bilancio grazie all’opera di consolidamento dei conti pubblici svolta per l’80% dal governo Berlusconi e solo per il 20% dal governo tecnico. Dal 2008 al 2011, infatti, il primo ha varato 4 manovre aventi effetto cumulato, fino al 2014, di 265 miliardi di euro. Mentre il decreto cd. ‘Salva-Italia’ del governo Monti avra’ un impatto complessivo sulle finanze pubbliche, nel triennio 2012-2014, di 63 miliardi, e si e’ reso necessario a causa del peggioramento della congiuntura economica nell’intera eurozona nell’autunno 2011. I dati sono della Banca d’Italia”. Lo dichiara Renato Brunetta, responsabile dei dipartimenti del Pdl. ”Ricordiamo, inoltre, allo smemorato o distratto Monti, che se oggi l’Italia si pone come il paese piu’ avanzato in Europa dal punto di vista del controllo dei bilanci, questo e’ perche’ gia’ con il governo Berlusconi l’Italia aveva approvato il Six Pack e la riforma dell’art. 81 della Costituzione. E questo ha reso possibile, durante il governo tecnico, l’approvazione da parte del Parlamento della relativa riforma costituzionale e del Fiscal Compact. Forse al candidato Monti e’ sfuggito, ma nelle ultime settimane del 2012 e’ stata approvata dal Parlamento anche la Legge rafforzata che qualifica i vincoli derivanti dall’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione. Di che cosa stiamo parlando? Professor Monti, Presidente Monti, Senatore Monti, candidato Monti, siamo seri. Per amor di patria”, conclude il deputato del Pdl.
Dunque la stretta fiscale che ha drenato soldi dalle tasche degli italiani al punto di danneggiare la stessa produzione, riducendo i posti di lavoro è in larga parte merito del governo Berlusconi (lo dice Brunetta!), dal 2008 al 2014 il governo di destra di Berlusconi ha deciso leggi che hanno prelevato e preleveranno 263 miliardi mentre Monti ne preleva 63 miliardi. Si può dire che Monti sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso ma con che faccia questi signori ora si presentano promettendo riduzioni fiscali per animare un’economia che in 4 anni essi hanno tramortito consentendo una diffusa evasione e riducendo forzosamente i servizi pubblici a vantaggio dell’imprenditoria privata?
Ora Tremonti fa lo spavaldo e il provocatore diffondendo i moduli per il rimborso IMU ma finché è stato al Tesoro ha tenuto ben stretti i cordoni della borsa, ha bloccato per tre anni la contrattazione sindacale del pubblico impiego riducendone il potere di acquisto, non ha posto limiti agli sprechi delle consulenze, agli accordi sottobanco (complici i sindacati) per esodi milionari di intere categorie di cui si parlava poco se non fosse arrivata la Fornero con la sua maledetta riforma che ha rotto le uova nel paniere, ha applicato virtuosismi da raffinato commercialista per abbellire i bilanci con proposte che per fortuna non sono passate ma che in altri paesi hanno provocato disastri più gravi dei nostri.
Quindi, a detta di Brunetta, la maggioranza uscente, votata per pagare meno tasse, le ha aumentate, ha dovuto subire, la colpa è di qualcun altro, un tracollo in borsa dei valori delle aziende quotate, ha aumentato in valori assoluti e percentuale il debito pubblico, ha annullato l’avanzo corrente realizzato dall’ultimo governo di centrosinistra di Prodi, ha visto la riduzione del PIL e il distacco dell’Italia dai paesi più dinamici dell’Europa ….
Ma basta affermare con determinazione e ostinazione, ripetere in tutti i talk show il contrario e gli smemorati torneranno a credere che riducendo le tasse si tornerà a crescere, a guadagnare, a lavorare, a festeggiare. Magari avendo in tasca la cara vecchia liretta o perché no un bel marengo d’oro della macroregione padana.
Domani commenterò la seconda parte della dichiarazione di Brunetta, se non ce ne saranno altre altrettanto succulente.
Categorie:Economia e finanza, Politica
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