Leggo in queste ore alcuni post su FB che affermano che i docenti di studenti ciucci saranno obbligati a frequentare corsi di aggiornamento. Il decreto sulla scuola di questo governo delle larghe intese conterrebbe questa decisione aberrante e dilaga sulla rete la notizia con i commenti che si possono immaginare. Consiglio, se trovate uno di questi post, di seguire accuratamente i rimandi e scoprirete che l’ira del singolo docente indignato fa riferimento a un commento di una rete di docenti incazzati, il commento riporta come citazione, spesso evidenziata in colore, il testo del decreto riportato da un giornale on line, se si risale al giornale online si trova che la citazione evidenziata in colore in realtà è un pezzo del commento giornalistico. Non ho trovato la fonte, cioè il testo del decreto, ma risalendo ai testi dei giornali emerge chiaramente solo che il governo ha destinato nuovi fondi alla formazione dei docenti, che ha fissato delle priorità strategiche nella loro destinazione e che le regioni o gli ambiti in cui i risultati nelle prove Invalsi sono più bassi riceveranno più fondi. Di qui a dire che ci saranno corsi di formazione forzati ce ne corre.
Vedremo. E se anche fosse? se si riuscisse a stanare chi lavora male, chi non sa fare il proprio mestiere e rovina i nostri ragazzi, dopo il corso forzato, non si potrebbe procedere al licenziamento? Scusate forse ho bestemmiato.
Categorie:Cultura e scuola, Social e massmedia
Caro Raimondo,
il problema della formazione degli insegnant resta il problema non risolto della scuola italiana. Se esitesse uno strumento di misura della professionalità degli insegnanti questo certamente misurerebbe che in Italia vi sono insegnanti di un livello professionale straordinariamente più alto di quelli europei. Misurebbe anche la presenza di insegnanti che sarebbero immediatamente cacciati da qualsiasi scuola europea per manifesta incompetenza. La ragione è molto semplice: in tutto il modo gli insegnanti più bravi fanno carriera e vengono impegnati ad aiutare gli insegnanti meno bravi e anche, quando necessario, ad allontanarli dal sistema scolastico.
Ciao Adalberto
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Ciao, ho visto che anche tu ora sei un libero cittadino. Ti auguro ogni bene.
Quello della professionalità docente è un tema delicato. Con questo post volevo solo reagire alla chiusura a riccio di tipo corporativo che spesso si fonda su informazioni e pregiudizi che la rete è in grado di amplificare e che in questi anni ha prodotto solo danni all’immagine pubblica della categoria. Basterebbe riflettere sull’aggiornamento obbligatorio di tante categorie professionali che per mantenere l’abilitazione devono fare formazione obbligatoria certificata. Non mi auguro ciò per gli insegnanti ma non si può reagire nervosamente se il governo mette soldi sulla formazione dei docenti.
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