Continuo la mia riflessione sul ruolo dei mass media nell’educazione del popolino tornando sul seguito dei fatti di Parigi.
Non accendo mai la televisione la mattina, ma oggi volevo sapere a che ora Napolitano lascerà il Quirinale, mi piacerebbe infatti andare tra la folla a salutarlo. Così sono incappato nel commento a un articolo dal titolo: torneranno i ‘sì ma …’ Una professoressa francese sosteneva che l’attacco a Parigi e a Charlie era stato così grave che ormai non ci potevano essere più atteggiamenti dubbiosi o critici, si era in guerra e la difesa della libertà, di tutte le libertà non consentiva alcun tentennamento.
Rivendico la mia posizione dubbiosa e prudente.
La libertà non è un valore assoluto, trova una limite oggettivo nella libertà degli altri. Nella società, le libertà trovano un limite nelle leggi che ne regolano l’esercizio. E’ ovvio! ma non è male ricordarcelo ogni tanto, dopo che da decenni il liberismo individuale ha scavato un fossato incolmabile tra i forti e i deboli.
Continuo ad essere infastidito da questo profluvio opportunistico di personaggi che esibiscono il cartello dal fondo nero con la scritta ‘je suis Charlie’. Al di là della questione religiosa, dello scontro di civiltà, della guerra economica, della guerra vera tra potenze ed interessi, quale spazio c’è ancora per il rispetto degli altri, dell’altrui sensibilità, della altrui cultura?
I nostri mass media, quel poco di televisione che ho visto in questi giorni, di Charlie ha mostrato solo alcune vignette anti islamiche in modo tale che noi occidentali potessimo dire: questi islamici sono esagerati, sono permalosi, sono violenti, sono aggressivi, vogliono imporre le loro regole primitive … noi moderni invece … Sulla rete ho potuto vedere anche alcune vignette dedicate ai cattolici, alla pedofilia dei vescovi e allora la mia reazione è stata meno divertita, in alcuni casi mi è sembrato che si esagerasse in modo osceno e inaccettabile … Allora la cultura identitaria non conta niente? dobbiamo tutti adeguarci allo standard dell’europeo borghese bianco laico progressista?
Quanto conta e quanto va rispettato il modo in cui gli arabi, gli islamici, tante popolazioni in giro per il mondo concepiscono le immagini, la propria immagine? possiamo fare una guerra per abolire il burka? ha un significato che nelle moschee non ci siano immagini ma solo scritte e fregi geometrici? Possiamo impunemente fotografare bambini, donne e uomini senza il loro permesso? qual è l’effetto di una vignetta su un individuo che appartiene ad una cultura che difende l’immagine in quel modo? possiamo imporre la nostra nudità a popolazioni che hanno un diverso rapporto con i il proprio corpo e la propria sessualità? Sì, ma …
E se criterio di valore in tutto questo ragionamento non fossero gli assoluti delle religioni o delle ideologie e delle pseudo scienze ma più empiricamente e modestamente quello della evoluzione dell’universo, chi ci dice che nel 3012 ci sarà ancora l’uomo europeo? Un bel libro da leggere.
Approfitto per dedicare l’immagine di apertura a Giorgio Napolitano che oggi lascia il Quirinale.
Categorie:Politica, Social e massmedia
Ciao Raimondo
Hai ragione su tutto, ma hai torto nell’insieme, secondo me.
Il prezzo della libertà di pensiero è che dobbiamo tutti accettare di leggere o sentire cose per noi sgradevoli senza por mano alle bombe per sopprimere chi ci dà fastidio.
Il discrimine è questo.
E quando vai in un paese che non è il tuo devi accettare le sue regole.
Ciao
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Vero, ma la cosa è reciproca. Se dovessimo comparare la tolleranza e il rispetto tra occidentali/crociato/cristiani e islam/arabo/turchi negli ultimi secoli, dalla caduta dell’impero romano in poi forse non si salva nessuno. Ma in questa contingenza storica l’Europa come esperimento umano, come sistema economica, come insieme di valori culturali, come identità ha bisogno per crescere e sopravvivere di diventare multietnica e multiculturale e di restare pacifica. L’ISIS è un bubbone pericolosissimo scatenato dalle contingenze storiche, forse alimentato da quell’occidente reazionario che vorrebbe sbarazzarsi di Obama e dell’Europa unita in un sol colpo. Le teorie complottiste di Giulietto Chiesa sono seducenti. La nostra forza, la nostra vera resilienza sta nel pluralismo del ‘Sì, ma …’ nella razionalità di chi intraprende azioni con prudenza e fermezza sapendo dove vuol andare e non solo come reazione istintiva di chi sfrutta la paura dei più deboli e indifesi. Non ho le idee chiare ma l’unanimismo contro il nemico comune mi lascia dubbioso. Sono d’accordo occorre rispettare le regole del paese in cui si è ospiti. E’ quello che affermo nel post. Vale anche per noi quando andiamo con gli eserciti a casa loro a portare la democrazia e a stracciare i burka.
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