Mattarellum 2.0 seguito

Ora cerco di illustrare il Mattarellum 2.0 (M2.0) detto Bersanellum ovvero la proposta formulata dalla minoranza DEM nel  luglio scorso la quale, se fosse stata subito presa in considerazione, avrebbe potuto consentire una transizione meno concitata e caotica del dopo referendum indipendentemente dall’esito che questo ha avuto.

Dunque si parte dal Mattarellum cioè dalla stessa suddivisione del corpo elettorale in collegi e circoscrizioni uninominali ad un solo turno

  • 475 collegi eleggono 475 deputati e
  • 232 circoscrizioni elettorali eleggono 232 senatori.

La novità della versione M2.0 sta nella parte restante del Parlamento, quella che veniva assegnata con il metodo proporzionale dopo lo scorporo dei voti già assegnati agli eletti nel maggioritario. La nuova versione della legge recepisce la necessità di riconoscere un premio di maggioranza che assicuri la governabilità del paese. Gli altri 143 seggi della camera dei deputati sono così assegnati: 90 alla prima lista o coalizione, fino a un totale massimo di 350 deputati; 30 alla seconda lista o coalizione; 23 divisi tra chi supera il 2% e ha meno di 20 eletti.

La proposta non dice nulla sulla modalità per il Senato ma si dovrà immaginare una procedura molto simile. Peraltro la proposta si presenta come una bozza aperta a mediazioni ed elaborazioni da realizzare nella fase di dialogo tra i partiti per allargare al massimo il consenso.

La novità è nel premio di maggioranza che però non può superare i 90 seggi ed è riconosciuto, regalato, fino al conseguimento massimo di 350 seggi di maggioranza. Ovviamente i collegi potrebbe determinare già una maggioranza anche consistente poiché come ho già osservato una lista o una coalizione uniformemente distribuita sul territorio con il 35% potrebbe vincere ovunque ed avere 475 seggi cioè i tre quarti della camera dei deputati. Ciò è molto improbabile come è improbabile anche che l’esito dei collegi uninominali sia esattamente suddiviso in tre parti ugualmente numerose tra le tre forze maggiori. In questo caso i 90 seggi regalati non sarebbero sufficienti a formare una maggioranza autonoma e sarebbe necessario un accordo politico in Parlamento.

Mattarellum 2.0 è migliore del Porcellum?

Il premio di maggioranza dichiarato incostituzionale nel Porcellum perché eccessivo e tale da limitare la rappresentanza anche di forze che stanno sul 10%, è stato però considerato accettabile se ammonta a circa il 10%.  Nel M2.0 il premio di maggioranza al massimo arriva a 90 deputati cioè al 14% nella  peggiore delle ipotesi, in pratica dovrebbe attestarsi proprio sul 10%. Altro aspetto che lo rende preferibile al Porcellum è il ruolo della preferenza espressa dai cittadini sui singoli candidati che dovrebbe essere garantito in maggior misura di quando non accadesse nel Porcellum.

Mattarellum  2.0 è migliore dell’Italicum?

L’Italicum aveva previsto il ballottaggio tra le prime due liste se nessuno aveva raggiunto il 40% nella prima. Il ballottaggio determina un esito casuale legato ad accordi sotterranei  che non promettono nulla di buona nella assemblea legislativa da eleggere. Il caso del ballottaggio romano è emblematico, una forza politica che aveva nel primo turno circa il 20% dei voti degli aventi diritto ha ottenuto il 60% dei voti espressi nel secondo turno. Un potere forte e difficilmente contenibile nel consiglio comunale è conferito ad una piccola minoranza. Il ballottaggio favorisce accordi di potere per eliminare l’avversario più che accordi sul da farsi e su un programma comune.

La discussione è aperta

Di questa proposta non so dire molto altro poiché si tratta di una bozza aperta e tante questioni legate ai dettagli potrebbero essere dirimenti rispetto a:

  • la selezione della classe politica
  • la governabilità
  • la rappresentanza

sono obiettivi che tutti vorrebbero perseguire ma la questione sostanziale che interessa tutti, i singoli candidati, le forze politiche e le coalizioni è

  • la presa del potere.

Rispetto ai primi tre criteri mi sembra che M2.0 sia un passo in avanti rispetto alle tre leggi Mattarellum, Porcellum ed Italicum. Come funzionerà rispetto alle forze in campo che dovrebbero approvarlo?

I piccoli

Le piccole formazioni dovrebbero esser favorevoli: la proposta  prevede anche le coalizioni e un premio di tribuna che assicura la rappresentanza in parlamento purché si superi il 3%.

Il centro destra

La destra Berlusconiana potrebbe ricostituirsi come coalizione con le stesse strategie degli anni 90: alleanza con la lega al nord e alleanza con la Meloni al sud. Berlusconi ha il problema di trovare una figura di leader nuovo che faccia da federatore, dall’altro lato Salvini vedrebbe aumentato il suo potere contrattuale nella coalizione di centro destra ma è molto tentato di tenersi le mani libere e di federarsi solo con la Meloni per fare da gomma di scorta a Grillo se M5S vincesse di stretta misura e se la compagine grillina si sfaldasse durante la legislatura come sta accedendo dovunque.

Movimento 5 stelle

Grillo non vuole sporcarsi le mani sulla legge elettorale, non vuol trattare con nessuno sulle regole perché ritiene tutti i suoi interlocutori indegni e bastardi. D’altra parte per Grillo la legge elettorale è del tutto indifferente, la sua strategia è win-win: se perde farà la vittima e continuerà la folcloristica opposizione al sistema in attesa di tempi ancora peggiori, se vince nessuno potrà dire che aveva truccato le carte e avrà le mani libere.

Il centro sinistra

Il PD è dilaniato dallo sconquasso renziano ma con il M2.0 con una gestione del partito più prudente e ‘democristiana’ potrebbe essere il partito più capace di raccogliere un 35% di consenso uniformemente distribuito sul territorio, soprattutto se presenterà come candidati la rete di amministratori locali presenti capillarmente ovunque. Per Renzi il M2.0 sarebbe più conveniente del Mattarellum originario poiché assicura comunque una maggioranza rispetto a un’assemblea indifferenziata in cui occorre formare un governo a partire da una posizione di maggioranza relativa.

Per Renzi non è facile.

Questa partita della nuova legge elettorale è decisiva per Renzi: bocciata la riforma costituzionale difficilmente potrà recuperare la sfida leaderistica che aveva lanciato con una legge elettorale altrettanto centrata sulla figura del leader. Le altre forze non hanno interesse ad enfatizzare la figura di un leader unico: Grillo non può candidarsi come anche Berlusconi è troppo anziano e malconcio. Si tornerà a insistere sui programmi e soprattutto sulla qualità dei candidati locali. Renzi sarà in grado di contenere la sua naturale baldanza per mettersi al servizio di una causa comune, di una comunità di pari? Dubito fortemente, nulla vieta di pensare che possano emergere doti sinora nascoste, la capacità di tessere relazioni plurime, di smussare gli angoli, di convincere, di accogliere, di includere, per ricomporre i cocci in cui ha frantumato il suo partito.

Una previsione

Difficile farne, la cosa più probabile è che si faccia quello che propongono 5stelle e Lega: raccogliere i cascami dell’Italicum dopo la sforbiciata della Corte: Renzi, stanco delle trattative sul Mattarellum, accetterà la sfida del proporzionale puntando ad una maggioranza relativa abbastanza forte salvando così anche le forze politiche che appoggiano il governo attuale. Si vedrà dopo le elezioni, in Parlamento, chi ci sta e allora con il proporzionale gli scenari saranno solo due:

  • maggioranza relativa al PD
    • i 5stelle si tirano fuori e ci sarà una replica dell’attuale formula di governo riallargata forse a Berlusconi che nel frattempo è in trincea per le sue aziende
  • maggioranza relativa al M5S
    • Grillo, Salvini e Meloni fanno il governo

In entrambi i casi Renzi cerca un nuovo lavoro.

Se siete arrivati a leggere sin qui meritate un premio, siete molto motivati all’approfondimento della questione, io mi sono riletto la raccolta dei miei post di questi anni, è divertente ed aiuta a capire e a ricordare cosa è successo. Naturalmente scherzo, ben altre letture sarebbero necessarie.



Categorie:Legge elettorale, Politica

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