Idea bislacca

Chi l’ha detto che debba comandare chi ha il 50% + 1 dei voti? La soglia del 50% è sacra? è una condizione perché la democrazia funzioni bene?

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La legge elettorale, le discussioni sulla Costituzione, la politica mondiale, l’economia ripropongono la questione di cosa voglia dire rappresentanza democratica, decisione democratica.

Intanto occorre ricordare che le maggioranze richieste nelle decisioni assembleari sono varie a seconda delle circostanze e degli statuti. Nelle assemblee societarie il gruppo di azionisti più forte prevale nelle decisioni e nella designazione del CEO anche se ha solo il 25% se gli altri azionisti  non si coalizzano superando quel 25%, certe volte serve la maggioranza dei presenti, altre volte la maggioranza degli aventi diritto, altre volte ancora i tre quarti, a volte serve l’unanimità come accade al consiglio europeo in cui è riconosciuto il diritto di veto ai singoli stati.

Insomma se provassimo a liberarci di questa soglia del 50% non saremmo obbligati ad approvare  leggi elettorali che truccano un po’ i risultati pur di arrivare alla governabilità: premi di maggioranza, ballottaggi, collegi uninominali maggioritari sono artefici per confezionare un Parlamento in grado di esprimere un governo.

Supponiamo allora che per ogni camera e per tutta la legislatura la soglia per formare il governo e approvare le leggi sia esattamente la percentuale di posti ottenuti dal partito più forte.

Se il più forte ha il 50% o di più non ci sono problemi, stabilità assoluta.

Se la soglia è intorno al  40% rientriamo nella situazione prevista dal consultellum, governa il partito con il 40% di voti. Se non viene assegnato il premio di maggioranza nel 60% residuo si potrebbe formare una maggioranza alternativa che sfiducia il governo e ne forma un altro.

Se si è al di sotto del 40%, come accadrà in Italia, la soglia sarà tale da consentire al maggior partito di formare il governo e di  varare le leggi ma in alternativa saranno più facili aggregazioni alternative tra gli eletti delle opposizioni che potranno proporre a loro volta governi e leggi.

Sarebbe tanto bislacca questa situazione? un governo è comunque assicurato, nessuno è padrone incontrastato, nell’assemblea parlamentare saranno possibili inciuci ma anche controlli democratici più stringenti che porterebbero comunque a convergenze maggioritarie più trasparenti degli accordi preelettorali.

Insomma, democrazia a maggioranza variabile e centralità del parlamento. Ovviamente per l’approvazione di singole leggi i favorevoli dovrebbero superare i contrari e quindi il governo, nato con una fiducia minoritaria, dovrebbe trovare caso per caso aggregazioni favorevoli o astensioni tali che i sì superino la soglia fissata dalla percentuale del partito più forte.

Simulazione: nel ’13 senza premio di maggioranza dato al PD sarebbe bastato il 25% per fare il governo visto che il maggior partito in termini di voti era il M5S con il 25,5% dei voti. Nelle consultazioni del Presidente il lavoro sarebbe stato  più facile: il governo sarebbe stato appannaggio dei 5 stelle. Ma la coalizione di sinistra Italia bene comune di PD e Vendola arrivava al 30% per cui era in grado di proporre un governo più affidabile; così anche la destra poteva ambire a fare un governo, insomma ci sarebbe stato l’imbarazzo della scelta, vinceva il maggior offerente in termini di voti dei parlamentari. Supponiamo che fosse stato chiamato Bersani. Egli  formava il governo e cominciava a lavorare ma se la sinistra si fosse tirata indietro (come ha fatto in realtà) la destra o i 5 stelle avrebbero potuto sfiduciare il governo andato sotto la soglia e formare un nuovo governo. Sta di fatto che formare il governo sarebbe più facile ma è anche più facile farlo cadere con un governo alternativo. Renzi non avrebbe avuto nessuno spazio. … idee bislacche di un anziano sfaccendato.

Una simile regola, soglia di maggioranza dipendente dalla consistenza del partito maggiore, avrebbe impedito lo stallo che c’è stato in Spagna con le tre forze che non volevano allearsi tra loro. Non ci sarebbe spazio per il potere di interdizione di una forza minoritaria e i cittadini potrebbero capire dove e come il governo in carica fa bene o sbaglia.



Categorie:Legge elettorale, Politica

6 replies

  1. idea assolutamente geniale nella sua semplicita`!!!

    e` l’uovo di Colombo per la formazione dei governi.

    tuttavia vedo delle difficolta` nell’applicazione pratica al processo legislativo.

    ammettiamo pure che una legge proposta dal governo si intenda approvata se riscuote il consenso almeno dei deputati che lo sostengono.

    ma come regolarsi nel caso degli emendamenti?

    dovrebbero essere approvati tutti gli emendamenti che superano quella soglia, oppure per gli emendamenti occorre la maggioranza del Parlamento?

    e per le proposte di legge di inziativa parlamentare vale sempre la regola della maggioranza, vero?

    faccio queste osservazioni per approfondire, non per contraddire…

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    • come al solito tu sei troppo analitico, hai subito individuato il punto debole della mia idea bislacca … si potrebbe pensare che il privilegio della soglia bassa ci sia per l’approvazione del bilancio mentre per tutte le altre leggi i sì dovrebbero prevalere sui no, quindi si tornerebbe alla soglia del 50% . Niente male costringere il parlamento a convergere sulle leggi, se ne farebbero meno e si avrebbe una visione più ‘isituzionale’. Le riforme non sarebbero di un singolo partito ma di aggregazioni che si costituiscono ad hoc. Le riforme importanti che hanno inciso sono state approvate a larga maggioranza. Pensa che bello se in parlamento si tornasse a parlamentare.

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      • analitico oppure no, io continuo a pensare che la tua proposta sia tutt’altro che bislacca.

        la unisco alla mia di eleggere con estrazione a sorte fra tutti i cittadini (salvo rinuncia) una quota di deputati proporzionale al numero degli astenuti, facendo loro posto con l’esclusione di un numero corrispondente di deputati nelle circoscrizioni dove l’assenteismo e` stato piu` alto.

        come noto, per gli studiosi della rappresentanza politica, e come ben sapevano gli antichi greci, esiste un solo sistema elettorale perfetto, ed e` l’estrazione a sorte dei rappresentanti.

        diamogli almeno uno spazio adeguato in un parlamento riformato… 🙂

        comunque credo che tu evidenzi qui sopra nel tuo commento molto bene gli aspetti positivi della tua proposta, e li condivido pienamente.

        occorrerebbe dunque ammettere che preliminarmente il parlamento approva, con la soglia ridotta che dici tu, la proposta di base del governo, poi, a maggioranza regolare del 51%, gli emendamenti, e finalmente la legge finale emendata, sempre con la soglia ridotta.

        da questo procedimento andrebbero escluse le leggi costituzionali, quelle elettorali e quelle sui diritti civili, che dovrebbero essere sempre approvate con maggioranze qualificate di due terzi le prime due e degli aventi diritto le terze.

        la seconda camera dovrebbe avere la funzione di verificare la coerenza tecnica interna e col restante ordinamento delle leggi approvate dalla prima e di proporne delle modifiche, da esaminare in una commissione congiunta delle due camere e da rimandare ad entrambe per l’approvazione immediata, senza ulteriore dibattito e con semplice votazione.

        ehehe, siamo dei costituzionalisti migliori della Boschi noi due, oppure no? 🙂 🙂 🙂

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