Chiacchiere social in vista delle europee

Riporto qui la discussione intrattenuta il 23 marzo su Facebook con Giacomo Siro con il quale mi trovo molto spesso d’accordo anche se usa toni talvolta un po’ spigolosi. In particolare aveva stigmatizzato la soluzione che Calenda e Zingaretti hanno adottato rispetto alle liste per le europee e alla rinuncia di Calenda ad una sua lista legata al suo manifesto.

Raimondo Bolletta Legittimo non votare PD ma non capisco la violenza con cui viene attaccata la soluzione che Zingaretti sta prendendo rispetto alla indisponibilità dichiarata e conclamata di Bonino & C. Le famiglie politiche europeiste nel parlamento europeo sono almeno tre, socialisti, liberali e verdi. Avere tre liste così caratterizzate non mi sembra affatto male e trovo che Calenda saggiamente non è caduto nella trappola di un proprio listino caldeggiato da sondaggi gonfiati a suo favore. Volete che si ripeta l’errore di LEU irretito dal miraggio del 10%? Volete capire che con il proporzionale e le preferenze le alleanze tra gruppi un po’ consistenti non sono possibili perché non si possono controllare gli esiti per i propri candidati? O si vuole semplicemente che tanti listini siano voti dispersi e che tutta l’opposizione al sovranismo italiano sia rappresentata da un PD depotenziato?

Giacomo Siro  Raimondo, a me non pare sia la soluzione Zingaretti!  Tutti assieme gli europeisti da te citati + i Verdi possono in gruppo avere oltre il 10%!! Avrei votato con piacere Siamo europei con questa alleanza. Ma come al solito, attendiamo di perdere per dividerci dopo…. Come già scritto in precedenza le europee dagli italiani sono vissute pro governo, contro governo! In questo caso, per estensione, pro governo = contro Europa, contro governo = pro Europa ! Bene, i pro Europa senza alleanze allargate, non raggiungeranno mai 39 seggi su 76! Ergo la sinistra, i liberal – riformisti i verdi avranno perso ! Il risultato? l’Italia politicamente risulterà anti europea !!!

Raimondo Bolletta anch’io ho accolto positivamente il manifesto di Calenda salvo poi andare a rileggere la legge elettorale e verificare che il meccanismo delle preferenze porta inevitabilmente alla difese delle individualità delle singole forze. Ricordiamo che la posta in gioco sono seggi ben remunerati e prestigiosi e di persone disinteressate ne vedo poche in giro nemmeno tra gli illuminati. La Bonino & C, che io votai alle politiche e che poteva essere la vera sponda del manifesto di Calenda, si affrettò a dire, dopo il suo congresso di Milano, che non se ne faceva niente. Naturalmente molti altri personaggi in cerca di autore si dichiarano interessati al progetto come anche i singoli PD prima delle primarie che potevano essere un flop. Il successo delle primarie del PD ha riportato alla realtà Calenda il quale tiene famiglia ed ha capito che senza risorse e appoggi la sua idea fuori e contro il PD sarebbe finita come l’avventura di Bersani. Personalmente ritengo che se le tre forze che ho citato sceglieranno liste di candidati di valore e formuleranno proposte credibili, la somma dei seggi sarà massimizzata rispetto ad una ammucchiata indistinta fuori dal PD: tutto dipende dall’abilità di Zingaretti di recuperare a sinistra senza mortificare Renzi e Calenda. Non è semplice e i tempi sono molto stretti. Trovo intelligente e azzeccata l’iniziativa di Prodi delle bandiere alle finestre: serve a rilanciare emotivamente e simbolicamente una idea che prescinde dal disastro italiota. Infine dissento da te sull’interpretazione del risultato. Questo non è un referendum pro o contro il governo o pro o contro le istituzioni europee ma l’elezione di uomini e donne che dovranno rappresentarci democraticamente in un periodo storico che si prospetta molto turbolento e difficile.

Giacomo Siro Raimondo, quanto te vorrei vedere una classe politica competente, eticamente coinvolta, selezionata ….. Ma tutto questo in Italia non esiste . . Spesso indico che occorrerebbe porre un limite massimo di 10 anni all’attività politica. Limiterebbe l’ascesa di cialtroni, il malaffare, gli interessi personali, il malcostume relazionale, ecc. ecc. Ma ciò è impossibile e ci ritroviamo con dei cialtroni. Consideri davvero che questi 920 parlamentari siano in grado di rappresentare degnamente i loro elettori? Degli accattoni, usciti dall’uovo di Pasqua, oltre 60% ignoranti in senso stretto, mai espresso competenze, mai lavorato! Questi cialtroni hanno notevoli difficoltà a rappresentare se stessi. E l’opinione pubblica si trova a scegliere tra candidati cooptati e movimenti ai quali essi devono tutto, ed a cui devono obbedienza politica. Sulle europee ho una visione esterna, non nazionale! E sono seriamente preoccupato perché come spesso scrivo la sinistra non si presenta con un fronte comune che niente ha a che vedere con listoni. Vincere le europee significa inviare 39 seggi su 76. Non ci arriveremo mai in queste condizioni e la nostra fragilità politica sarà ancor più evidente interpretata come anti europea.



Categorie:Elezioni europee 2019, Politica

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