Amaro in bocca con punte di acido

Il tempo scorre veloce e la cronaca prende il sopravvento, difficile raccontare, impossibile riflettere. Ma questo blog è anche uno sfogatoio che cerca conforto nelle discussione e nel confronto. Alcuni miei amici lettori sono intimiditi dalla pubblicità dei commenti e dalla fatica dello scrivere anche brevi frasi e allora mi telefonano magari per darmi notizie positive, per convincermi che il mio umore nero è un po’ eccessivo. Parlarne e ragionare aiuta a capire e immaginare vie di uscita positive.

I giochetti dei media

Nel post precedente avevo insistito sul ruolo giocato dalla stampa e dai media nel creare i presupposti per la vistosa crescita della Lega anche in territori che dovrebbero ricordare i danni da loro subiti nel recente passato. Che la Lega abbia truffato lo Stato è noto e acclarato, che abbia strenuamente difeso gli interessi del Nord a scapito di quelli del Sud, che stia proponendo provvedimenti economici che come tali danneggiano gli equilibri finanziari esistenti e soprattutto i più poveri, che abbia avuto atteggiamenti inumani e violenti contro i deboli sono tutti fatti che sono sotto gli occhi di tutti e che dovrebbero mobilitare la coscienza dei cittadini onesti e razionali se non ci fosse una campagna di distrazione di massa che impedisce di vedere i fatti e di farsene carico responsabilmente.

Nella foto riporto un esempio di come la stampa stia assumendo con leggerezza, quasi scherzando, una funzione eversiva che sconvolge i ruoli e rapporti di forza istituzionalmente garantiti. Un giornale della capitale, antica bandiera della destra, annuncia l’insediamento del governo Salvini, quanti cittadini capiranno l’ironia della battuta quanti si saranno convinti che ci sia effettivamente un nuovo governo? quanti sono convinti che ora Salvini abbia la maggioranza assoluta e che debba e possa comandare?

L’insistenza con cui si grida contro Salvini dicendo che ormai gli italiani sono in maggioranza salviniani ovvero razzisti, sovranisti, cialtroni, egoisti e quant’altro deforma una banale verità e che cioè i votanti di Salvini sono solo il 34% del 54% dei votanti e quindi il 18% degli aventi diritto al voto, una piccola minoranza rispetto al resto che ha votato altri partiti o che non ha votato affatto. Insomma la punta di acido che sento in bocca dopo l’amaro della sconfitta è che il sistema mediatico continua nella sua opera di disinformazione che vuole pilotare anche la ricaduta di un esito elettorale che dovrebbe riguardare solo la politica dell’Europa.

La traversata di Calenda

Né mi consola leggere sui social i dibattiti che spontaneamente si sviluppano tra noi che ci siamo selezionati per affinità degli interessi mostrati con i tanti like che apponiamo ai post che leggiamo. Nel post precedente avevo accennato alla stanchezza di Calenda, in questi pochi giorni mi sto rendendo meglio conto del perché: finita la tregua della campagna elettorale sono immediatamente riprese le critiche, le ostilità, i sospetti, le pressioni all’interno del partito e nella cerchia dei simpatizzanti. I social sono delle osterie in cui quasi tutti gli avventori hanno il volto coperto o oscurato da un cappuccio per cui le identità di chi interviene non sono sempre chiare. Così anche i calendiani dichiarati hanno cominciato a dividersi, a discutere tra loro sul futuro del movimento, se all’interno del PD oppure a lato destro o sinistro, oppure contro. Si discute se fare un nuovo partito e/o allearsi con Renzi, insomma la confusione aumenta e la babele delle lingue diventa sempre più invivibile.

Vittorie di Pirro

Ma chi ha vinto veramente? la mia tesi continua ad essere che chi potrà trarre vantaggio da questa situazione è proprio Berlusconi che era dato per spacciato e che tuttora sembra essere fuori dai giochi. Lì sta la forza di Salvini, basarsi sulla debolezza apparente di Berlusconi e presentare se stesso come unico puntello di una maggioranza potenziale di destra che si è ripresa quel po’ di destra che era confluita nei cinque stelle. Ma per apparire vincente e potente Salvini deve far dimenticare che dopo l’estate, ma forse anche prima, saranno necessarie scelte dolorose che la politica dell’accontentare tutti, in particolare il proprio elettorato, non è alla lunga sostenibile. Salvini dovrà continuare a sparigliare, a confondere le acque, ad alimentare paure o a indirizzarle contro i propri avversari. Avrà il coraggio di affrontare la caduta del governo, andare alle elezioni e proporre concretamente le soluzioni economiche che ora stanno alimentando le paure dei mercati e l’innalzamento dello spread? Vorrà presentarsi alle elezioni politiche con Borghi che vuole uscire dall’euro, con Rinaldi specializzato in battute ad effetto? avrà il coraggio di affrontare l’elettorato ricco del nord che vede che i propri bilanci familiari si stanno dissestando e non sarà possibile dare tutta la colpa al PD e ai 5 stelle?

L’opposizione di centro e di sinistra è dispersa e sgomenta e non sa far altro che intensificare le polemiche, i distinguo e le diffidenze reciproche. Calenda si è esposto personalmente con generosa ingenuità ed ora deve far fronte alle speranze che ha suscitato per non alimentare nuove delusioni. L’amaro in bocca a volte si unisce alla secchezza della salivazione e c’è bisogna di un sorso di acqua fresca.

Ma quanto dovremo aspettare prima che l’oste ci serva una bel boccale di acqua di sorgente?



Categorie:Elezioni europee 2019, Politica

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