Isteresi

Tranquilli, non mi avventuro a parlare di isteria né di isteria di massa anche se la questione sorgerebbe se riflettessimo sulla situazione attuale. Sto pensando alle procedure per determinare i passaggi di colore delle regioni e mi è venuta in mente l’isteresi, un fenomeno fisico secondo cui, se una grandezza y è funzione di un’altra x, il suo valore effettivo in un certo istante dipende anche dai valori che x aveva poco prima dell’istante dato. Per capirci una molla ha una estensione che dipende dalla forza che viene esercitata ma se azzeriamo la forza di trazione la molla impiega un certo tempo a assumere di nuovo la sua estensione corrispondente alla forza nulla.

andamento dei decessi. la linea rossa rappresenta le medie mobili su sette giorni

Cosa c’entra con la gestione della lotta all’epidemia? C’entra moltissimo poiché la situazione in un certo istante in un certo giorno non è rappresentata compiutamente dai dati rilevati quel giorno ma anche dalla storia recente del sistema, non ci basta una istantanea ma ci serve una sequenza abbastanza lunga, un film. Ad esempio i decessi in un certo giorno non sono una funzione dei contagi di quel giorno ma sono la risultante di contagi che sono avvenuti molti giorni prima due o tre settimane prima, così come i contagiati con sintomi emergono con un ritardo di 5 o 6 giorni rispetto al contagio vero e proprio. Caro Bolletta, ma queste cose le sappiamo benissimo ce le hai spiegate con tanto di tabelle all’inizio di questa storia.

Non aspettare i dati ma decidere sulla base delle previsioni

Purtroppo non sembra che questa consapevolezza sia molto diffusa nei commenti giornalistici. Intanto si insiste nel dare i dati giornalieri sottolineando ogni giorno anche piccole variazioni spesso determinate dagli errori di registrazione e comunicazione. I grafici sono molto irregolari se non si mostrano le medie mobili su più giorni in cui le variazioni accidentali sarebbero eliminate per mostrare più chiaramente le tendenze. Ma la cosa più destabilizzante, quella ad esempio che ha creato tanto malumore tra gli operatori del turismo di montagna, è il clima di attesa per l’oracolo dei CTS che attende di conoscere i dati del giovedì per calcolare i parametri statistici che determinano il decreto sui colori del ministro della salute che deve uscire la sera del venerdì. E’ ovvio che se il sistema nel suo complesso sconta una qualche isteresi, cioè un ritardo nelle variazioni possibili, la situazione che ci sarà il venerdì è già del tutto prevedibile il mercoledì o addirittura il martedì. Seguo il notiziario regionale da mesi e il giovedì e il venerdì l’argomento è se saremo ancora gialli o diventeremo arancioni. Ovviamente gli operatori economici, in particolare coloro che fanno scorte di magazzino, avrebbero meno danni se sapessero con 4 o 5 giorni di anticipo le variazioni dei colori e quindi delle chiusure.

Focolai inattesi e allarme

In questo momento l’emersione di nuovi casi in zone apparentemente isolate e protette con focolai anche piuttosto virulenti possono far variare sensibilmente i parametri utilizzati per decidere i colori. Viene diffuso un certo allarmismo imputando alle varianti focolai che forse sarebbe meglio analizzare con un lavoro di tracciamento accurato. Non vorrei che si scoprisse che la macchia di leopardo che stiamo osservando con zone che all’improvviso diventano rosse dipenda anche dalla eccessiva sicurezza percepita dai cittadini di paesetti isolati senza infezioni: basta un festa, un cerimonia funebre, una rimpatriata con un solo estraneo infettato perché anche il vecchio virus non mutato possa in pochi giorni arrivare a centinaia di casi che si diffondono in modo asintomatico anche al di fuori del piccolo contesto in cui si sono sviluppati.

Paure e speranze

Non conosco l’algoritmo di calcolo degli indicatori utilizzati dal CTS per decidere e certamente terrà conto del fattore tempo di ritardo degli eventi e della loro emersione. Purtroppo al cittadino medio questa consapevolezza non è comunicata e si continua a diffondere istantanee con sottolineature nei commenti che amplificano le paure e non piuttosto e speranze che con comportamenti adeguati in un tempo definito si possa uscire dal tunnel.

Gestione dei colori

A causa dell’isteresi del sistema, supponendo che le scelte dipendessero da un solo parametro ad esempio i contagi, bisognerebbe che il valore per chiudere sia inferiore al valore per aprire per evitare che il sistema sia stressato da troppi stop&go. Per capire meglio pensiamo ad un termostato che regola la temperatura di una stanza accendendo e spegnendo una caldaia. Se non fosse pianificata una certa isteresi la caldaia si spegnerebbe e accenderebbe in continuazione per avere una temperatura esattamente uguale a quella programmata. Ciò che accade è che se la temperatura è regolata a 20 gradi il termostato terrà acceso finché non rileva più di 20 gradi, poniamo 21 e una volta raggiungo quel valore si spegne e rimane spento finché la temperatura della stanza non discende fino a 19 gradi. Ovviamente l’ampiezza di questo intervallo, che nell’esempio è di due gradi percepibile da una persona, è in realtà molto più piccola tenendo sempre conto della necessità di non stressare troppo la caldaia con accensioni e spegnimenti troppo frequenti. Il mio esempio della caldaia non è del tutto appropriato perché agiamo per aumentare la temperatura, sarebbe più corretto riferirsi ad un condizionatore d’aria che deve tener bassa la temperatura si accende quando la temperatura è più alta e si spegne quando la temperatura è più bassa. Esattamente come accade per le norme anticontagio, si adottano quando i contagi sono troppo alti e si aboliscono quando il contagio si è abbassato abbastanza. Tener conto dell’isteresi significa allora chiudere prima che si arrivi al valore soglia e si riapre dopo che è stato superato il valore soglia, si anticipano le chiusure e si ritardano le riaperture.

La percezione che si ha osservando il sistema dei colori è che le variazioni e quindi i cambiamenti di colore siano troppo frequenti con peggioramenti o miglioramenti improvvisi in una sola settimana o due. In questo momento in cui incombe la minaccia di nuove varianti bisognerebbe estendere l’ampiezza dell’isteresi passare al colore più intenso prima e tornare a valori più chiari più in ritardo.

Se qualche buon fisico passa di qui e trova che la mia riflessione sia una castroneria me lo dica e farò ammenda e potrò correggere.

Aggiornamento del 25 febbraio

Mi sembra che il nuovo governo stia adottando strategie simili a quelle da me prospettate: adottare misure di contenimento in anticipo lavorando sulle previsioni e non solo sui dati puntuali dell’ultimo momento ed evitare variazione troppo frequenti prima che gli andamenti si siano consolidati. Nel frattempo, all’unanimismo di facciata si contrappone la babele delle posizioni opportunistiche da parte di tutti dai baristi ai capicorrente, dai sindaci ai governatori, dai sindacati alle corporazioni professionali.



Categorie:Coronavirus, Politica, Vaccini

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