Riprendere a scrivere dopo quasi un mese di silenzio è difficile perché non si sa da dove ricominciare. Intanto dovrei raccontare perché non ho scritto nulla su questo blog. In parte perché sento il fastidio del chiacchiericcio dei social al quale mi sembra di contribuire inutilmente, poi perché la postura alla scrivania diventa sempre più scomoda, perché ho meno tempo se ci sono in giro i nipotini che occupano cuore e mente di momenti preziosi che rimangono privati, perché le mie riflessioni diventano sempre più complicate e spesso contraddittorie. E se passa troppo tempo le questioni si affollano e non si sa da dove ricominciare. Allora vi racconto più succintamente i post che avrei voluto scrivere e che non ho scritto. Parto dalla fine.

Il vero capodanno
Per un docente il vero capodanno è il ferragosto che segna la fine delle vacanze ritempranti e l’inizio delle vacanze programmatorie per ripartire. Questo ritmo rimane al fondo anche in chi come me è fuori dalla scuola da 10 anni e dovrebbe essersi emancipato. Il mese di agosto si associa però anche ad eventi apocalittici quali il colpo di stato in Russia contro Gorbaciov, il terremoto del centro Italia, il crollo del ponte Morandi, le alluvioni nel nord Europa e gli incendi nel sud e tanti altri fatti che turbano la quiete di un mese che dovrebbe consentirci il riposo e la distensione. Ora, in questi giorni, la disfatta di Kabul e la fuga delle potenze occidentali. Tutti eventi che oltre ad essere tragici ci inquietano perché segnano una svolta della storia, un nuovo inizio di cui non sappiamo valutare le conseguenze: di alcuni traumi abbiamo già visto le prime conseguenze ma di quelli più recenti sappiamo troppo poco. Le catastrofi ambientali attuali sono una avvisaglia di una progressione ingestibile o l’umanità saprà trovare le soluzioni per ridurre i danni? Il connubio tra il violento integralismo islamico e il narcotraffico unito alle potenzialità della rete e delle criptovalute potrà sovvertire le democrazie occidentali dando forza al diffuso talibanismo di tante forze politiche eversive europee e nord americane?
E tanto per essere più tranquilli, ci sarà una quarta ondata della pandemia?
Allora invece di augurare buon ferragosto, ormai passato, vale la pena di augurarci vicendevolmente buon anno nuovo.
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Categorie:Riflessioni personali
È sempre interessante e bello quello che scrivi e il modo in cui lo fai.
Certo, questo agosto è stato, ed è ancora difficile per tantissime cose ma, soprattutto, per tanti esseri umani. Ma la speranza che un giorno si possa realizzare un mondo veramente migliore, perché umano, non mi abbandona mai e penso anche che questa bella realtà sia già in atto: l’ho vista chiaramente alle Olimpiadi, nell’abbraccio tra due giovani campioni che hanno condiviso la loro vittoria senza brutte ed inutili competizioni, e nella bravura ed entusiasmo di tanti altri giovanissimi atleti.
Un saluto, e buon anno anche a te! 😊
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