Ieri, in un dibattito nel primo pomeriggio su Rai1, il presidente della regione Sicilia Crocetta, che devo dire mi piace sempre di più, battendosi come un leone per illustrare a un pubblico diffidente ed aggressivo le sue idee e i suoi propositi, ha risposto ad una questione che avevo sollevato in un mio vecchio post. Salvini della lega, che cavallerescamente ha riconosciuto il coraggio e la determinazione dell’avversario promettendo collaborazione se realmente sarà in grado di avviare la Sicilia in un percorso di riscatto economico, morale e legale, ha però ricordato la consueta questione leghista secondo cui la Lombardia paga 100 e riceve indietro 60 o 30 (non ricordo bene quanto diceva) mentre la Sicilia si trattiene quasi tutto quello che paga. Crocetta prontamente ha obiettato che volentieri avrebbe pareggiato le percentuali se le grandi società pubbliche e private invece di pagare le tasse e l’IVA nella sede legale le avessero pagate dove la ricchezza si produceva. Naturalmente pochi avranno colto correttamente l’idea perché il conduttore forse non ha capito e comunque ha consentito che il discorso fosse travolto dagli interventi che si sovrapponevano e poi che fosse interrotto dalla pubblicità.
Quindi tornando alla questione del vittimismo leghista che dice di non ricevere indietro ciò che paga, occorre ricordare che molti cespiti risiedono in Lombardia e a Milano perché lì sono le sedi legali di banche e società che operano su tutto il territorio per cui vi è una maggiore concentrazione dei flussi fiscali.
Auguri Crocetta, la sua battaglia ha un valore nazionale.
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