Homo renzianus

Ieri la trasmissione ‘In onda’ sulla 7 è stata dedicata alla illustrazione di ciò che bolle in pentola nel governo in vista della seduta del 29, l’inizio dei mille giorni in cui Matteo il gradasso finalmente potrà rivoltare l’Italia come un pedalino.

Ospite il giovane Taddei esperto economico del premier Renzi. Tra i giornalisti Federico Fubini di Repubblica di cui a suo tempo avevo letto un bel libro che dava speranza, ‘Noi siamo la rivoluzione’.

fubini

Proprio la presenza di Fubini, colto, pacato, giovane anche se con i capelli bianchi, metteva in risalto i difetti di Taddei, tipico primo della classe, belloccio e presuntuoso con il sorrisino malevolo di chi crede di avere dato la risposta brillante ai giornalisti che incalzano, abile nello schivare i problemi con un scilinguagnolo tipico di chi vuole intortare l’interlocutore.

Uno come Taddei non lo posso soffrire, ma questo è un  mio limite forse acquisito nei lunghi anni di lavoro a scuola in cui dovevo sempre cercare di capire se il mio studente, o il docente quando ero preside, vendeva fumo e sfruttava eccessivamente le doti personali che possedeva senza alcun impegno di valore.

Sforzandomi di prenderlo sul serio mi sono reso conto che mi trovavo di fronte ad un esemplare tipico dell’homo renzianus, giovanile, ambizioso, di poche ma chiare idee, di battuta facile, profondamente di destra, in alcuni momenti sprezzante, al fondo violento e deciso, insensibile agli effetti delle cure impietose che propone, superficiale. Abile venditore.

Ma veniamo alle cose che sono state dette ieri nei vari telegiornali della giornata: evviva sappiamo dove tagliare, aggrediamo le municipalizzate, sono inefficienti, governate dai politici, assorbono risorse e danno servizi pessimi. Pensate! il pubblico partecipa al capitale del casinò di Venezia che è in deficit!

Non si capisce ancora se si intenda riorganizzare le municipalizzate correggendo le storture esistenti o se invece si pensa di privatizzare a gogò svendendo ora in un momento in cui i prezzi di ogni cosa sono bassi. Non voglio entrare nel merito dico solo che l’idea non è nuova, il processo di privatizzazione delle municipalizzate ha avuto inizio una ventina di anni fa, se non ricordo male, con effetti che andrebbero analizzati approfonditamente e non semplicemente con l’osservazione che i costi dei servizi prestati delle municipalizzate sono cresciuti più degli altri articoli prodotti dell’industria nel mercato libero.

Ma questi non sono abituati a riflettere e tantomeno a studiare per apprendere dal passato e dagli altri.

Le municipalizzate assicurano quei servizi indispensabili senza i quali  potrebbe morire del nostro sistema: se si ferma una metropolitana una città va in tilt, se si rompe l’acquedotto la gente muore di sete, se sciopera l’annona non arrivano le merci al mercato. La nostra società ricca e impercomplessa si basa su sistemi di trasporto, di controllo, di approvvigionamento che la proprietà privata difficilmente può assicurare con maggiore efficienza di quella pubblica. Anche un padrone privato di fronte al ricatto di lavoratori che con il loro sciopero o con la loro indisponibilità possono arrecare danni mortali deve arrendersi concedendo buoni stipendi e alzando le tariffe. In questi campi il libero mercato regolatore è illusorio.

E’ superficiale parlare del deficit del Casinò di Venezia (per quanto mi riguarda lo possono chiudere!). Se il comune ci investe soldi forse avrà considerato l’indotto, quanti alberghi ne traggono vantaggio a favore della città nel suo complesso?

Infine l’ultima osservazione. Il renzismo si caratterizza nella perdita di senso, dire una cosa e fare il contrario. Vogliamo rilanciare rapidamente l’economia, per farlo occorre che gli italiani consumino un po’ di più, fra qualche mese dovranno anche essere disposti a lavorare di più. Ora pensate ai dipendenti delle municipalizzate che ascoltano al telegiornale che la pacchia è finita che arriva la scure di Cottarelli, che bisogna risparmiare,  che qualcosa verrà chiuso. Secondo voi se devono comprare il frigorifero nuovo, che fanno? se devono spendere gli 80 euro di Renzi che fanno? Questi annunci sono peggio della doccia fredda della SLA, aumentano il danno invece di curarlo. (a proposito, siamo sicuri che la secchiata faccia bene?)



Categorie:Economia e finanza, Politica

Tag:

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: