Ma chi ha perso?

Siamo certi che il perdente alle recenti elezioni regionali siciliane sia Renzi? Dall’intervista con Floris non si direbbe, mostrava una certa sicumera, una sicurezza eccessiva per un pugile suonato. Ha incassato colpi micidiali ma è un osso duro, tenace e resiliente che crede di avere  ancora carte da giocare.

Le mie previsioni della mattina del voto si sono avverate,  grosso modo, tranne quella riguardante proprio Fava  e la sinistrasinistra. Un risultato gravemente deludente per chi si illudeva di riportare al voto un popolo di sinistra che, uscito dal PD, era migrato verso  5 stelle o verso l’astensione. Un solo seggio all’assemblea regionale è una vera grave sconfitta. 

Ora il pugile suonato non sembra Renzi ma proprio Bersani che non può supplire con il suo buonsenso e la sua bonomia esibite in numerose comparsate televisive alla grave carenza di idee nuove ed originali rispetto al vecchio assetto del PD e alla mancanza di una struttura diffusa sul territorio capace di riattrarre vecchi e nuovi elettori.

La continua migrazione di politici impegnati nel PD, deputati e senatori, amministratori locali, consiglieri regionali, sindaci rappresentanti sindacali, indebolisce il PD ma non rinvigorisce l’elettorato del MDP. Soprattutto a livello locale tali personaggi sono conosciuti, spesso apprezzati, a volte detestati comunque sono del vecchio apparato, magari ex renziani. Perché dovrebbe riaccendersi la passione di chi non vota da un po’ di tempo o di chi ha votato per protesta o disillusione 5 stelle?

Perché uno di sinistra che non ha votato il PD e nemmeno 5 stelle ora dovrebbe entusiasmarsi di un Bersani che corteggia Grillo?

Si capisce allora perché, nonostante la batosta, Renzi mostra di non voler cedere di un passo perché da sinistra ha poco da temere, al massimo Pisapia potrebbe riportare qualche voto in una coalizione di comodo mentre osserva che  al centro ancora c’è del pascolo ed è tutt’altro che esiguo. Almeno in Sicilia. I centristi a destra alleati di Berlusconi valgono il 14% mentre quelli con il PD valgono il 4% se fossero uniti sarebbero il secondo partito dopo i 5 stelle. Tutti a parlare della figuraccia Alternativa popolare ma, almeno in sicilia il centro cattolico è tutt’altro che sparito. A quello pensa Renzi?

In queste ore i pentastellati stanno rendendosi conto che la legge Rosatellum potrebbe essere una buona opportunità per loro e stanno smettendo di stracciarsi le vesti. Certamente non potranno vincere ottenendo la maggioranza assoluta, nemmeno Berlusconi aspira a tanto ma è sicuro che saranno il maggior partito e il più forte gruppo parlamentare. Se non potranno formare un governo poco male potranno vittimeggiare e continuare il cazzeggiamento contro un qualche governo di coalizione destra sinistra. Meglio di così non potrebbe andare a loro.

Ma chi ha veramente perso in queste elezioni? Noi che ancora crediamo nella democrazia e in questa Costituzione. La maggior parte dei cittadini non si è recata al voto pur in presenza di una varietà di proposte completa dall’estrema destra all’estrema sinistra. Un brutto segnale per i tempi difficili che ci aspettano.



Categorie:Elezioni politiche 2018, Legge elettorale, Politica, Rosatellum

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