Che succederà?

Da Facebook. Caro prof. ho letto le sue previsioni sulle elezioni siciliane. Ora le chiedo: come andranno le prossime? Renzi potrà farcela? Che succederà se Renzi ( PD ) dovesse perdere? Grazie anticipatamente per la sua gradita risposta alle mie domande.

Io rispondo. Grazie per le domande. Non sono un politologo, tuttavia mi piace far previsioni perché è l’unica maniera per verificare con i risultati ex post le proprie ipotesi e le proprie teorie. Mi dia tempo e le risponderò sul blog con un post ad hoc.

Bello ricevere domande e discuterne. Quindi ci provo a dare una risposta ed approfitto per precisare qualche aspetto di metodo che troppo spesso si trascura e che  inquina il dibattito politico.

Intanto non mi si chiede una predizione ma una previsione, non ho la sfera di cristallo che peraltro nessuno di coloro che parlano del futuro politico ha. Fare una previsione significa dire se un fatto accadrà o no in un determinato momento con una determinata probabilità. Se l’evento è molto prossimo nel tempo si potrà azzardare una previsione piuttosto precisa con una probabilità piuttosto alta mentre se l’evento è lontano nel tempo le previsioni sono necessariamente più sfumate ed incerte.

Ho formulato le previsioni dell’esito siciliano la mattina di domenica, giorno in cui si votava, ora mi si chiede cosa succederà tra qualche mese. La previsione è necessariamente condizionata al verificarsi di tanti eventi che accadranno nel frattempo, alcuni eventi li stiamo conoscendo in queste ore nel dibattito politico preparatorio altri più o meno decisivi potrebbero sconvolgere completamente il panorama, un cigno nero può sempre venir fuori.

Allora occorre fare qualche ipotesi di lavoro: niente cigni neri, la situazione economica generale non peggiora, niente atomica in estremo oriente, governo Merkel in Germania, tutto abbastanza tranquillo in giro. Possiamo ipotizzare che la situazione dei migranti comunque si aggravi come percezione negativa dei cittadini, possiamo ipotizzare che il dibattito politico si radicalizzi, possiamo ipotizzare che le istituzioni italiani ed europee si indeboliscano e si disgreghino ulteriormente sebbene non catastroficamente. Insomma ipotizziamo che i trend attuali si confermino senza però nulla di apocalittico.

A suo tempo avevo formulato una previsione proprio quando la legge elettorale veniva approvata in parlamento sottolineando il fatto che il rosatellum non dispone lo scorporo e che quindi una forza o una coalizione che arrivasse al 40% dei voti espressi potrebbe, se ha una buona presenza ben distribuita nei collegi uninominali, arrivare alla maggioranza assoluta. Non ripeto le cose che ho scritto in lo scorporo e in lo scorporo 2 e nei post seguenti.

Nei miei post lamentavo il fatto che le forze politiche che avevano concepito la legge elettorale in realtà non la conoscessero a fondo e non ne valutassero correttamente  le conseguenze pratiche. Il più sprovveduto è stato Renzi che nell’accettare la formazione di coalizioni per appoggiare singoli candidati uninominali tagliava i ponti con i possibili alleati alla sua sinistra coltivando solo le alleanze al centro dove Berlusconi avrebbe di nuovo pascolato e dove i cinque stelle ormai avevano stabilmente piantato le tende.

Tutti i mass media  hanno sopravvalutato la forza dei 5 stelle da un lato  per impaurire i propri elettori e tenerseli fedelizzati dall’altro  per incoraggiare nuovi elettori a votare massicciamente quel partito ormai considerato e presentato come il pivot delle situazione politica italiana.

In Sicilia la forza elettorale dei 5 stelle si è attestata sul 26% con un astensionismo che supera il 50%. Questo significa che il fenomeno si è già sgonfiato, non attrae chi si è schifato della politica e si astiene ed ha drenato già  il massimo possibile nel malcontento che serpeggia soprattutto a sinistra e al centro tra coloro che ancora vogliono credere nelle politica. Quindi anche se dovesse in questi quattro mesi recuperare consenso non supererà il 30% e quindi non avrà la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento per formare un governo. Possiamo prevedere con una probabilità molto alta che il movimento 5 stelle sia la prima forza però non sarà in grado di formare un proprio governo monocolore.

La destra federata da Berlusconi ha il monopolio dei seggi uninominali in tutto il nord leghista e in Sicilia e quindi potrebbe, se riesce ad espandersi al centro politico e geografico, arrivare a quel 40% che frutta la maggioranza assoluta nelle due camere. Penso che la probabilità di questo evento al momento potrebbe essere del 30%.

Quindi ci sarebbe un 70% di probabilità che nessuno raggiunga il fatidico 40% e la maggioranza assoluta e allora occorre formare un governo di coalizione. La palla sarebbe in mano ai 5 stelle come gruppo parlamentare più grande mentre la destra potrebbe proporre un suo candidato qualora il pentastellato incaricato non riuscisse. La destra potrebbe proporre una personalità centrista moderata come ad esempio Parisi e potrebbero tentare un governo di coalizione tra il PD renziano e parte della destra che nel frattempo si sarebbe subito lacerata.

Quindi gli esiti possibili sarebbero cinque:

  • governo di centro destra (prob. 30%)
  • governo 5 stelle monocolore di minoranza con astensioni (prob. 20%),
  • governo di coalizione 5 stelle di salute pubblica a termine (prob. 10%),
  • governo  di coalizione destra sinistra (prob. 20%),
  • nessun governo e nuove elezioni (prob. 20%).

 

Il mio interlocutore di Facebook mi chiedeva: Renzi potrà farcela? Che succederà se Renzi (PD) dovesse perdere?

Le mie previsioni sono piuttosto nefaste per Renzi, inutile enumerare le ragioni, non ultima la crisi che riguarda la sinistra in generale, Renzi o non Renzi. Che succederà? difficile dire. Gli esiti delle regionali siciliane lo incoraggiano a proseguire, a tentare il tutto per tutto puntando sulla debolezza degli avversari, anche il centro destra berlusconiano ha le sue fragilità come anche il grillismo come anche l’MDP. E’ un osso duro che non molla e che porterà alle estreme conseguenze la sfida ambiziosa che lanciò nel prendere il potere nel PD.  Nel febbraio 2014 lo paragonavo ad Alcibiade. ‘Smisurata ambizione’ è quanto ha rivendicato  Renzi al termine del suo intervento per accendere l’entusiasmo dei suoi fedeli seguaci riuniti per decidere la fine del fratellastro Letta. Scherzi di Google. Cercai ‘smisurata ambizione‘ ed è venuto fuori la figura di  Alcibiade.



Categorie:Elezioni politiche 2018, Legge elettorale, Politica, Rosatellum

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