Angeli e demoni 2

Ieri ripensando alla situazione politica e al fenomeno dell’astensionismo credo di aver capito meglio le strategie attuali dei principali attori.

 

Ciascuno per sé

Parto da Di Battista che rinuncia a presentarsi alle prossime elezioni. Ci sono state molte interpretazioni della sua scelta più o meno malevoli. La più convincente per me è che il ragazzo, che non è scemo, ha capito che chi comanda sta fuori dal parlamento. Renzi è un privato cittadino, Berlusconi non è candidabile, Salvini qualche volta va al parlamento europeo, Pisapia è uno stimato penalista del foro di Milano, Grillo un uomo dello spettacolo felicemente ritiratosi dalle scene, gli opinionisti televisivi orientano gli elettori più di mille comizi senza essere onorevoli, perché perdere tempo a studiare le proposte di legge nelle commissioni discutere con la Boldrini e sbraitare in aula? meglio la libertà del cittadino impegnato e sacerdote di una setta da alimentare con le proprie opinioni e le prediche seducenti. Questi quattro anni di una  legislatura bislacca che ha prodotto leggi che non sono state decisive e di cui tutti ora rifiutano la paternità e che ha approvato una epocale riforma costituzionale che i cittadini hanno bocciato, questi anni hanno marginalizzato il parlamento, l’hanno gradualmente spogliato di quella autorevolezza che la rappresentanza democratica dovrebbe avere. Fino ai voti di fiducia a raffica imposti da Renzi per la legge elettorale. Vi suggerisco di rileggere il post, Angeli e demoni, che scrissi all’inizio di questa legislatura, subito dopo le elezioni, molte di quelle considerazioni sono attualissime e in larga parte si sono avverate.

L’astensionismo

Ieri ripensavo anche al problema dell’astensionismo, agli esiti siciliani e di Ostia. Pensavo ad Ostia e al clima disperato percorso da paure che percepisco anche se non ci abito.  Anche lì è prevalsa nell’astensionismo una visione privatistica, impaurita, cinicamente egoistica che lascia agli altri il rischio di opporsi a forze oscure e violente. La situazione è così grave che nel ballottaggio non ci si poteva astenere, occorreva prendere posizione chiara, il PD non doveva lasciare libertà di coscienza lavandosene le mani. Le due contendenti erano due donne, non le conosco, so solo che si occupano di scuola e di educazione, entrambe con un volto pulito e forte, certamente coraggiose. In un clima così preoccupante hanno prevalso la divisione, il rancore, il sospetto, non ho visto tentativi di costruire un accordo sulle questioni di fondo, quelle inderogabili della legalità, della difesa delle persone e delle cose. Ha prevalso il pregiudizio moralistico che classifica tutti in  buoni e cattivi, angeli o demoni, mentre è rimasto in ombra che cosa e come fare, ovvero i programmi politici.

La 7 di Mentana

Ma proseguendo in questa riflessione sulla demonizzazione sistematica dell’avversario ho avuto una specie di illuminazione, finalmente ho capito la strategia di Mentana e di gran parte della stampa.

Dovete sapere che tra me e la mia amica Rosi, con la quale discuto spesso di politica e che provoca a volte certi post che poi scrivo su questo blog, non c’è accordo sulla figura di Mentana e sulla 7. Io sostengo, e l’ho più volte scritto sul mio blog, che la 7 in generale ed anche Mentana, che è certamente il più indipendente e obiettivo di tutti tra le cento rubriche di quella televisione, tirano la volata al movimento 5 stelle. Rosi dice che sono prevenuto e che Mentana e la Gruber sono una esempio di obiettività ed indipendenza giornalistica, prova ne siano le numerose critiche espresse da quelle redazioni a Grillo e al suo movimento.

Il fatto che emerge in queste ultime elezioni locali e regionali è che il partito di Grillo ha già toccato il suo massimo e che difficilmente potrà crescere ulteriormente. la sua forza reale in numeri assoluti oscilla intorno al 25%, a Ostia si attesta sul 20% reale. E allora come è possibile che la candidata grillina abbia avuto il 60% di consenso? Banale,  se vota solo il 34% degli aventi diritto il 20% reale diventa il 60% legale.

Quindi se non si riesce ad aumentare il consenso reale di una forza politica conviene alimentare l’astensionismo. Questo è vero per tutte le forze politiche che sono in stallo, non riescono a crescere perché lo sgretolamento della società è così marcato, gli interessi sono così vari e contrapposti, le delusioni e le invidie sono così radicate che l’unico modo per aumentare la propria performance alle elezioni è di demonizzare gli avversari, convincere gli altrui elettori che sono stati traditi e che non vale la pena di continuare a votare quelle forze politiche che hanno tradito la loro fiducia. Siccome è difficile che un deluso di destra passi alla sinistra o viceversa, l’unica strategia vincente è alimentare la disaffezione e l’astensione.

Delegittimare la casta dei politici

Quindi la demonizzazione degli avversari è la pratica più diffusa, delegittimare, parlar male, tutti ladri, tutti puttanieri, massoni,  froci, fascisti, comunisti, picchiatori, taglieggiatori, disonesti, neghittosi, ignoranti … e l’elenco delle accuse ai politici sarebbe lungo.

Nel panorama politico italiano una nuova forza cerca un riscatto trasversale e riesce a drenare consenso da un gruppo sociale fatto di giovani, di delusi, di gente animata da buone intenzioni, di gente arrabbiata ma moderata … Grillo e Casaleggio riescono in pochi mesi a fare il miracolo ma dopo il primo exploit la crescita si arresta e il partito comincia ad oscillare nei consensi come tutti gli altri perché le matrici ideologiche e gli interessi sono più forti di quanto si creda. Sono i nuovi angeli che tutti cercano di demonizzare ma che resistono come una minoranza nelle elezioni per la cieca fede degli adepti al sacro blog.

Qui arrivo alla conclusione del mio teorema: la 7 attacca tutte le forze politiche con critiche a volte feroci a volte lievi comunque sistematiche, il risultato è che tutti i politici sono demonizzati, tranne i nuovi angeli che sono sì criticati e pungolati ma che conservano le loro ali splendenti. Se crescerà ancora l’astensionismo questa ridotta schiera di angeli potrebbe superare la fatidica quota del 40% per avere in parlamento grazie al rosatellum più del 50% dei seggi. Quindi, signori, occorre alimentare l’astensionismo.



Categorie:Elezioni politiche 2018, Legge elettorale, Politica, Rosatellum, Social e massmedia

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  1. Dopoguerra | Raimondo Bolletta

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