Onore a Ilda Boccassini

La mia amica Giovanna mi ha regalato per Natale il libro autobiografico di Ilda Boccassini per costringermi a leggerlo, visto che le mie prime reazioni al suggerimento di leggerlo erano state piuttosto tiepide per la chiacchiera mediatica che ne aveva sottolineato la rivelazione di un amore, di una relazione con il giudice Falcone. I commenti che avevo ascoltato avevano bollato il libro come l’ennesima opera letteraria del neo pensionato che parla di sé per lasciare una traccia e fa una rivelazione ad effetto giornalistico.

Oggi ho finito di leggerlo e devo ringraziare Giovanna per la sua insistenza. E’ stato come ripercorrere il filo di tanti ricordi personali come se la Boccassini gradualmente con il suo racconto avesse rimesso il lettore dentro il flusso di una storia collettiva di cui ogni cittadino italiano onesto conserva una memoria personale che però con il passar del tempo evapora e diventa uno sfondo indistinto. La sintonia con il racconto diventa quasi immedesimazione per coloro che come me hanno servito per tutta la vita all’interno dello Stato in qualche istituzione pubblica, nel mio caso nella scuola, nel suo caso nella magistratura. Nel mio caso nulla al confronto, la sua vicenda ha i colori abbaglianti dell’eroismo e della dedizione senza limiti, i toni della tragedia personale e collettiva ma presenta anche le sfumature della vita normale, degli affetti familiari, delle amicizie, della vacanze spensierate, dello shopping, della leggerezza, della moda. L’ambizione, la competizione, la paura, qualche piccineria rendono la protagonista vicina al lettore che non è sopraffatto da una eroina irraggiungibile.

Il libro è denso di fatti, dati, notizie e la vicenda della vita, raccontata con pignoleria, scorre però fluida e avvincente, anche perché molte cose da lei raccontate le abbiamo vissute anche noi come spettatori. Una lettura superficiale va alla ricerca dei dati per ricostruire storie che abbiamo appreso dalle cronache giudiziarie diluite in decenni tortuosi; il suo racconto permette di ricostruire diacronicamente molte storie diverse, ma immediatamente, sin dalle prime pagine, l’imprinting fondamentale per la sua vicenda umana e professionale è l’incontro con Giovanni Falcone che descrive con una delicatezza e una limpidezza del tutto diversa dai commenti dei censori mediatici che l’avevano presentata come una vicenda torbida e ossessiva. Certamente la morte di Falcone è rimasta una ossessione che solo gradualmente si è sciolta con la conclusione dei processi dei suoi assassini.

In molti punti del libro mi sono commosso fino al magone e alle lacrime anche perché la Boccassini non solo scrive in uno splendido italiano, fin qui nulla di sorprendente visto che ha prodotto testi per tutta la vita, ma perché riesce ad esprime con la parola una sensibilità, una compassione, una affettività sorprendenti.

Il libro è tremendamente attuale perché i suoi protagonisti sono ancora nel bene e nel male sulla scena: la mafia, la corruzione, la disgregazione del tessuto democratico sono un cancro con metastasi in cui da decenni la nostra società convive e contro cui questa donna ha combattuto per tutta la vita una guerra spesso solitaria allo stremo delle sue forze. Un libro attualissimo in queste settimane in cui dobbiamo scegliere il nuovo Presidente della Repubblica, alcuni nomi che circolano sono protagonisti del racconto.

Sarebbe veramente un sogno se il nome di Ilda Bocassini fosse inserita tra le donne papabili e fosse eletta. Ma ovviamente è un sogno, una donna forte, integra coraggiosa al Quirinale, non accadrà anche perché lei ora desidera, lo scrive nell’ultima pagina del libro, riprendersi la leggerezza della vita ‘assaporare l’aria che respira in ogni istante della giornata, vedere le rondini in cielo, osservare senza fretta il volto innocente dei nipoti mentre dormono’.



Categorie:Libri letti, Onore a

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1 reply

  1. Analisi acuta Raimondo! Sono in piena sintonia con le tue osservazioni. Quello che più mi ha convinto nella lettura -che anch’io avevo affrontato con non pochi pregiudizi- è la capacità di testimoniare al tempo stesso profonda lealtà e adesione alla legge ma anche coraggio, responsabilità e impegno nell’usare tutti i possibili spazi per interpretarla giorno per giorno, caso per caso, nel suo incontro con la realtà è le sue dinamiche. E’vero: è quanto abbiamo fatto anche noi nel nostro molto più modesto -ma non per questo meno rilevante ed intenso – mondo educativo. Una testimonianza architettata e proposta così offre anche un modello da seguire… sarebbe davvero bello avere la verve e la determinazione per potere farlo rivivere applicandolo alle avventure educative. Qualche desiderio nasce…

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