Le tasse e le aliquote

Tra i temi più gettonati dalle varie Agende presentate in questi giorni dai partiti e dalle alleanze è la promessa di abbassamento delle tasse. La gente sa bene che si tratta di una promessa che non potrà essere mantenuta ma preferisce sperare che qualcuno trovi l’escamotage per diminuire la pressione fiscale per qualche categoria proprio quella a cui si appartiene, anche se le tasse non le sta pagando perché le evade o perché guadagna troppo poco e si trova nell’area esente.

La destra propone la flat tax insistendo su aliquote che sono inferiori a quelle che siamo abituati a calcolare nel sistema attuale per ingolosire i gonzi e provocare le reazioni degli avversari. Ogni volta che Salvini o Berlusconi promettono una aliquota unica il centro sinistra reagisce proclamando che l’attuale sistema delle aliquote progressive a scaglioni deve essere mantenuto. L’elettore medio, che non ama pagare le tasse e che spesso non si rende conto di quanto paga perché il datore di lavoro gli liquida uno stipendio netto e che legge sul suo cedolino la sua aliquota massima benedice le aliquote proposte da Berlusconi e Salvini. Non si rende conto che dovrebbe comparare l’aliquota piatta con la sua aliquota media reale e non con quella marginale massima.

Meloni riesce a passare per statista perché modera i toni e promette che la nuova aliquota unica sarà applicata solo agli incrementi di reddito intervenuti rispetto all’anno precedente. E chi è al primo anno di lavoro come verrà tassato? Cosa significa praticamente nel tempo?

Vi è una grande confusione fatta di messaggi contraddittori e incompleti. Due sere fa a ‘la corsa al voto’ Salvini incalzato da domande insistenti ha dovuto chiarire meglio cosa intenderebbero fare, dando però l’impressione che lui stesso non avesse una visione completa della situazione. Provo a sintetizzare quello che ho capito. La tassa piatta del 15% è già vigente per le partite iva che fatturano meno di 65.000, o meglio che hanno un reddito tassabile inferiore ai 65.000 euro. Fu un munifico dono dei leghisti alle partite IVA nel governo Conte 1 a compensazione delle provvidenze che i grillini stavano decidendo come ad esempio il reddito di cittadinanza. Per tutti gli altri professionisti più ricchi le aliquote restarono progressive a scaglioni come accade ai redditi da lavoro dipendente. La nuova promessa fatta in queste elezioni prevede che il limite per i professionisti sia elevato a 100.000 euro e che anche i dipendenti accedano al sistema della aliquota unica se il loro reddito è inferiore a 26.000 per i single, 50.000 euro per le famiglie monoreddito, 65.000 per famiglie bireddito. La proposta prevede questo come un regime transitorio in cui in realtà saranno ben 18 le aliquote applicate a partire dal 15% che diventa quindi non una aliquota unica ma una aliquota base. I più ricchi che superano le soglie indicate sarebbero tassati con il sistema a scaglioni progressivi attuali in cui però l’attuale aliquota massima sarebbe eliminata con un significativo vantaggio proprio per i redditi milionari. In sostanza poiché sarebbero eliminati le attuali esenzioni, tutti coloro che attualmente pagano una aliquota media effettiva inferiore al 15% sarebbero penalizzati mentre forti e concreti vantaggi sarebbero solo a favore dei redditi molto alti. In questo articolo la proposta della lega è ben illustrata.

Quindi non solo la flat tax tanto sbandierata è uno specchietto per le allodole perché ridurrebbe la pressioni fiscale solo per i redditi alti e realizzerebbe un complicato intrigo di casi particolari per i redditi medio bassi. Altro che semplificazione e uniformità dei trattamenti per i vari redditi, si avrebbe una giungla in cui l’evasione e l’elusione sarebbero ancora più facili.

Ieri sera sempre nei soliti dibattiti serali Siri, l’ideologo economico dei leghisti è tornato sull’argomento e avendo come contraddittorio la Sardoni e Cottarelli ha avuto difficoltà a rispondere alla domanda fondamentale: chi è avvantaggiato da questa riforma? di quanto diminuiranno le imposte e tasse incassate dallo stato? La sensazione che ho avuto che questo signore non solo si comporta come il venditore di pentole al mercato rionale ma ci sono dei passaggi del discorso che non conosce o non capisce e quindi la butta in caciara. E ciò è molto grave.

Se potessi dare un consiglio ai miei amici della sinistra: smettiamola di controbattere a queste provocazioni, lasciamo stare la difesa dell’attuale sistema di aliquote progressive perché lo dice la Costituzione, che non identifica nessuna aliquota, ma semplicemente presentiamo e difendiamo l’accordo che in extremis era stato raggiunto nelle commissione parlamentari per la legge delega della riforma del servizio tributario. Quel compromesso che avevate raggiunto poche settimane fa potrebbe essere in Agenda ed essere una base di un nuovo accordo di governo dopo le elezioni.



Categorie:Economia e finanza, Elezioni politiche 2022, Politica

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