Bollette e inflazione 2

Vorrei aggiungere qualche ulteriore considerazione sull’argomento. Come scrivevo nel precedente post, faccio fatica a capire la situazione per la confusione delle parole e per il ribaltamento dei ragionamenti.

Chi qualche mese fa capeggiava la contestazione al governo Draghi ora è a palazzo Chigi e sostanzialmente segue alcune linee seguite da Draghi: ovviamente la Meloni non ammette i suoi errori passati e le sue contraddizioni ma giustifica le sue scelte con i vincoli che la realtà le impone, così i più fedeli seguaci della linea draghiana la vecchia maggioranza ora devono giocare la carta dell’opposizione intransigente che nulla concede all’avversario. Così anche la sinistra ora attacca la conferma delle accise e chiede il loro abbattimento come chiedeva e chiede tuttora Salvini. Un bel casino non c’è che dire. Per un cittadino comune come me questo ribaltamento dei ruoli non è affatto semplice da capire a fondo.

Parlando delle accise cioè delle imposte sulla fabbricazione di alcuni beni di largo consumo ho precisato che queste si applicano alla quantità di prodotto e non al valore e che sono flat cioè sono uguali per tutti a parità di consumo del bene. Ovviamente un imposta del genere colpisce di più se si applica a beni essenziali indispensabili anche a chi ha un basso reddito. Ma sulla benzina si applica anche una imposta calcolata sul valore del prezzo di vendita, l’IVA.

Anche l’IVA concorre all’aumento dei prezzi e quindi all’inflazione ed è per questo che i governi hanno cercato di ridurre le aliquote sui beni di prima necessità. Sembra che l’accordo trovato con i gestori dei distributori, piuttosto arrabbiati per come erano stati trattati dai media in questa circostanza, sia quello di utilizzare l’eventuale incremento del gettito IVA sui carburanti per consentire una futura riduzione dell’accisa. Infatti l’aumento del valore del prezzo determina un aumento del gettito e ciò accade per tutti i beni: in una fase inflattiva il gettito dell’IVA aumenta automaticamente quanto il tasso di inflazione. E lo Stato ha necessità di incassare qualsiasi siano le fonti disponibili.

In questa circostanza ci rendiamo meglio conto della varietà di forme del prelievo fiscale. Se avete tempo e voglia rimando ad un post del 2014 dal titolo Imposte e tasse relativo alla discussione di allora sull’IMU e sulla TARI. Discutere ora delle Accise ovvero dell’Imposta di fabbricazione e dell’IVA (Imposta sul valore aggiunto) ci ricorda che esistono anche le imposte indirette, quelle che paghiamo senza saperlo nel momento in cui acquistiamo un bene o un servizio.

segue



Categorie:Economia e finanza, Politica

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