Ora siamo orfani dei sondaggi. Non si capisce se da questo momento i sondaggi sono vietati o se è vietata la diffusione dei risultati. Ad ogni buon conto, fino alle elezioni, non risponderò a interviste telefoniche o dirette. Ma forse semplicemente clickando sulla rete informerò i sondaggisti su come ondeggiano le mie opinioni.

Il senso di questo divieto non mi è chiaro, si è ritenuto che gli elettori fossero manipolabili con informazioni non sempre certe come se variazioni di mezzo punto nelle percentuali potessero avere un peso superiore alla conoscenza di fatti importanti e gravi ascrivibile alla responsabilità di ciascuna forza politica.
In realtà chi ha introdotto questa regola aveva forse in mente la metafora usata da Keynes per descrivere il funzionamento della borsa. La speculazione in borsa si basa sulla capacità di capire cosa gli altri operatori pensano di fare, comprare o vendere. Non importa sapere se una azienda è sana e produrrà utili e incrementerà di valore ma è fondamentale sapere cosa sanno e pensano gli altri e se compreranno o venderanno. Quindi la borsa, come in parte le elezioni politiche, è paragonabile a un concorso giornalistico in cui deve essere scelta la più bella e come incentivo alla partecipazione viene estratto un premio tra coloro che avranno indicato la vincitrice. Se mi piacciono le more ma so che in questo momento vanno di moda le bionde sceglierò una bionda. Per indovinare la vincente devo cercare di capire come voteranno gli altri.
A ben pensare anche nelle elezioni politiche si sviluppa un meccanismo simile: nello scegliere un partito non considero solo i suoi meriti, la bontà del suo programma, la qualità dei candidati, ma considero come voteranno gli altri e cerco di neutralizzare la vittoria e gli effetti di quelle forze che considero per me dannose o da punire. Per questo si enfatizza il pericolo della vittoria dell’avversario, ci si tura il naso e si vota per il meno peggio, come diceva Montanelli tanto tempo fa.
Allora il divieto di sondaggio risponde a questo scopo. Scegli il meglio e non preoccuparti di come votano gli altri. Ma rabbia, leggerezza e cinismo potrebbero produrre pericolose sorprese.
Categorie:Politica
Rispondi