Quello che segue è un dolcissimo commento al post La bellezza dei trentenni. Ne faccio un post perché merita il primo piano, i commenti difficilmente sono letti da chi visita fuggevolmente un blog.
Zio! Lo sai che in gravidanza si è deboli nel fisico e facili alla commozione… quindi mi hai fatto davvero commuovere! Inutile dirti che la serata è stata molto bella anche per noi e che ci siamo sentiti amorevolmente accolti e coccolati!
Non abbiamo letto cinismo nelle tue parole, perché non siamo così convinti della nostra preparazione da non considerare ORO e fonte di ispirazione l’esperienza di chi ci ha preceduto e di chi, in particolare come te, può dare un punto di vista “dall’alto”. Siamo felici di averti dato una bella impressione, ma allo stesso tempo non ci sentiamo casi eccezionali. Le giovani leve, non solo quelle della nostra generazione, ma anche di quelle successive (vedi le vicissitudini della collega Anna e della sua figlia piena di voglia di fare) sono determinate e sono forti di uno spirito comunitario che guarda al bene politico intra ed extra moenia. A Dublino abbiamo avuto il piacere di scambiare due parole con colleghe di Daniele provenienti da Bari. Due ragazze davvero in gamba: piene di sogni e di progetti lavorativi e personali, disposte al sacrificio, preparate. Delle vere donne moderne, così mi è parso!
In aggiunta, condivido pienamente la tua chiusa sull’ideologia populista che aleggia sopra i nostri salari. Anche noi pensiamo che essi siano del tutto inadeguati a dare valore al nostro lavoro e che siano in parte responsabili delle discrasie e delle crisi identitarie nella professione docente.
Zio, parlare con te mi ha portato molto bene in quest’ultimo anno. Spero che la storia di questo buon influsso si prolunghi nel tempo come l’azione del lievito madre presente nel pane che ci hai fatto gustare! Una vera delizia! Chissà se la confraternita dei panificatori da cui lo hai avuto in eredità non abbia troppo a male il tramandarlo verso l’Adriatico quel tanto che basta per farlo rivivere nella nostra pizza marchigiana???? Oppure “me ne porti ‘mpezzo quando ritorni a Jesi?” (suona più genuino!) …
Categorie:Cultura e scuola, Riflessioni personali
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