Segnalo il post di Bortocal che approfondisce la questione del referendum della prossima domenica. Va letto con una certa attenzione ma vale la pena.
riporto in primo piano i commenti che ne sono seguiti
Raimondo:
Grazie per questo lavoro pregevole che però lasci provocatoriamente a un certo punto dicendo ora tirate voi le conseguenze. Per me la confusione rimane, quella in cui parlavo dello gnommero delle trivellehttps://rbolletta.com/2016/04/03/lo-gnommero-delle-trivelle/ … no a dire il vero qualcosa in più ho capito quantomeno ora so rispondere a chi mi chiede se ho effettivamente letto il quesito.
bortocal15 11 APRILE 2016 ALLE 13:11
purtroppo neppure io sono nato “imparato”, caro Raimondo.
continuo a pensare che si debba votare e votare si`.
pero`, studiandomi la questione non posso nascondere ne` a me stesso ne` ai lettori attenti come te una certa delusione.
dicendola un po’ provocatoriamente a me pare che nel PD non si salvi proprio nessuno: neppure chi ha promosso questo quesito che mi pare veramente molto pasticciato.
Emiliano diceva in una intervista recente che, siccome il si` avrebbe abrogato un’;abrogazione, avrebbe ripristinato la legislazione precedente e dunque consentito anche l’autorizzazione della prosecuzione dell’attivita`.
la prima cosa e` certamente falsa, dato che il quesito non abroga affatto l’abrogazione, ma la corregge solamente.
la seconda cosa mi pare assolutamente incerta.
naturalmente io non sono un giurista, e dunque posso sbagliarmi nell’analisi dei testi.
anche se penso che tanto le leggi quanto i referendum dovrebbero essere scritti in un italiano comprensibile.
temo che al referendum stiamo arrivando per semplice incompetenza delle parti…
Aggiungo a questi commenti che si trovano sul sito di Bortocal15 un’ultima considerazione.
Il silenzio del servizio pubblico su questo dibattito referendario è gravemente colpevole e temo che lo pagheremo amaramente nel prossimo futuro in termini di regressione della consapevolezza democratica della nostra popolazione.
Categorie:Politica
grazie mille, Raimondo!
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