Ciò che più mi fa disperare è la superficialità e l’ignoranza. I commenti che sento nei media sono scoraggianti, su tutto, dai pericoli incombenti sulla stessa sopravvivenza della civiltà umana fino alle beghe di casa nostra legate alla maledetta nuova legge elettorale.
Aspetto di leggere il primo giornalista o il primo politico che, analizzando a fondo la legge Rosatellum, parlerà dello scorporo del Mattarellum e ammetterà che una coalizione che arriva a raccogliere il 40% del suffragio potrà avere la maggioranza dei seggi.
La destra coordinata da Berlusconi potrebbe farcela e allora la legge diventa maggioritaria. Se il minestrone di destra dovesse apparire indigesto nessun altro, sinistra o 5 stelle può raggiungere il 40% e avere una distribuzione del consenso sul territorio così uniforme e vincente da lucrare il vantaggio dei seggi uninominali. Quindi se la destra non stravince e non va a palazzo Chigi da sola la legge funziona come un proporzionale blandamente corretto dagli sbarramenti e premiante le forze che presentano candidati ben inseriti sul territorio.
Il secondo aspetto che nessuno considera è ciò che ho chiamato la geometria variabile cioè la possibilità, per quel che ho capito io, di presentare accorpamenti di liste diverse a seconda dei vari collegi plurinominali. In sostanza il territorio potrebbe determinare sia la scelta dei candidati uninominali sia il profilo della lista da associarvi. Come sostenevo nel post sulle geometrie variabili, la selezione dei candidati e la definizione delle liste potrebbe essere decisiva per l’esito delle elezioni.
E veniamo alla sinistra, a quella che è più affollata di generali che di soldati. In queste ore si continua a discutere se accettare o no un patto, una lista unica tra PD e i fuori usciti. Ovviamente sarebbe folle per entrambi, gli elettori non capirebbero e non voterebbero standosene a casa o votando Grillo.
Ma la sinistrasinistra ha troppi generali, troppi narcisismi, troppi risentimenti, troppe storie da smaltire perché sia in grado in pochi mesi di costruire centralmente un programma comune non generico e non velleitario, liste credibili e attivare strutture per la campagna elettorale efficienti. E allora? proprio le geometrie variabili delle liste potrebbe dare la possibilità di una presenza aggregata gestibile.
E’ a questo punto che le primarie avrebbero senso non per eleggere il capo, che non non serve in questo sistema sostanzialmente proporzionale, ma per costruire empiricamente le liste dei candidati e individuare i candidati uninominali.
Supponiamo che Pisapia, Bersani, Civati, & C , le innumerevoli forze di sinistrasinistra si mettessero d’accordo per fare una rassemblement ciascuno con la propria bandiera, si potrebbero convocare delle primarie di collegio plurinominale. Ciascuna forza segnala fino a 8 nomi (il doppio dei nomi presentabili nelle singole liste) e supponiamo che ciascun elettore possa avere un voto disgiunto, il candidato uninominale e 2 candidati all’interno della lista che preferisce. Ovviamente per una lista minoritaria come quella che stiamo trattando, la sinistrasinistra, non conviene essere candidati nell’uninominale poiché difficilmente si potrà passare ma la possibilità di essere candidato anche in più collegi plurinominali consente a coloro che sono emersi nelle primarie di avere più chance nel proporzionale. Ma non è il dettaglio tecnico che mi interessa discutere, è la possibilità di misurare sul campo la forza effettiva dei vari soggetti che ora si accreditano come forze politiche nuove e di individuare dal basso candidati in grado di attirare il consenso degli elettori. Si potrebbe decidere che una forza che sta sotto il 5% dei votanti alle primarie non si presenta in quel collegio plurinominale.
Questo sarebbe un uso intelligente ed utile delle primarie. Che ne pensate?
E dopo? si vedrà se non scatta il maggioritario (destra supera il 40%) il parlamento sarà senza maggioranza precostituita ma l’abbraccio mortale tra Renzi e Berlusconi non sarebbe necessario e … chi vivrà vedrà.
Categorie:Elezioni politiche 2018, Legge elettorale, Politica, Rosatellum
caro raimondo, scusa la franchezza, ma mi pare che ti arrovelli attorno a problemi senza soluzione.
se la sinistra e` in pezzi e la destra, pur se spaccata, fara` una coalizione strumentale, per dividersi subito dopo, se non arriva al controllo del parlamento, ci dev’essere una ragione.
se in tutta Europa esiste una sinistra vera che non intende allearsi con la pseudo-sinistra oramai organicamente al servizio del potere della finanza, perche` in Italia dovrebbe essere diverso?
tanto piu` che Renzi ha tolto il paraocchi in Italia anche a coloro che volevano tenerseli a tutti i costi.
Renzi e` stato la longa manus di Marchionne sul governo dell’Italia: anche se forse ora il suo dominus e` pentito di una scelta tanto sprovveduta.
Renzi e` destinato alla disfatta, e` una persona senza equilibrio e senza competenze; e questo e` oramai un giudizio popolare diffuso e inconfutabile; non vedo proprio perche` si dovrebbe affogare con lui.
la destra andra` al potere anche in Italia? ma certo! come potrebbe essere diversamente; l’Italia e` un paese antropologicamente di destra e va oramai assimilata all’area balcanica, con cui condivide sistemi di valori e stili di vita.
e sinceramente, in questo quadro caotico, mi sembra persino il male minore: meglio un Berlusconi che governa con Salvini, che un Berlusconi che governa con Renzi!
smettiamo di sbattere la testa contro il muro e di farci del male; lasciamo che sia la destra ad andare a sbattere e prepariamoci piuttosto ad una battaglia contro il suo governo.
neppure Trump riesce a governare, figuriamoci l’Italia di Salvini e/o di Berlusconi.
ma perfino l’Italia inverosimile di Grillo spaventapasseri, se potesse mai esistere (ma e` soltanto un babau per chi ci crede), sarebbe meglio di quella che ci lasciamo alle spalle.
e qualcuno ignora che il prossimo governo tedesco sara` spostato a destra nella politica economica e che l’allegra dissipazione berlusco-renzina sara` comunque messa alle corde.
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Scusa se non ho risposto subito. Non capisco perché continui ad avere difficoltà a scrivere i commenti sul mio blog. Sono come al solito d’accordo con le tue analisi. Io però non sbatto la testa contro il muro, sto cercando di usarla per ragionare forse su inutili dettagli che potrebbero essere rilevanti per non rassegnarsi al peggio. Esercizio forse utile solo alle nostre sinapsi.
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