Così siamo arrivati alla quarta puntata del mio programma elettorale ripreso da quello che avevo formulato cinque anni fa.
Cinque anni fa vivevamo gli effetti della frenata recessiva delle misure straordinarie del governo Monti. Come rivitalizzare l’economia? quali potevano essere gli interventi per farla ripartire? Una misura che io ritenevo utile e significativa era l’abolizione della Tassa di registro sulla compravendita degli immobili. L’obiettivo era quello di facilitare il passaggio di proprietà delle abitazioni e attivare il mercato delle ristrutturazioni edilizie e delle manutenzioni. La copertura poteva venire dalla diminuzione delle esenzioni fiscali previste dalle ristrutturazioni edilizie.
Non ripeto quanto illustrato nel post di allora, sottolineo solo che il mercato è stato ulteriormente ingessato da molte nuove norme che rendono i contratti di compravendita onerosi anche dal punto di vista burocratico, certificazioni di tutti i tipi, rigore formale delle documentazioni per ricostruire un sistema catastale sempre più efficiente ma in realtà scarsamente utilizzato della Finanza per rincorrere gli evasori.
Il governo Renzi ha scelto per rilanciare l’economia la strada della stimolazione della domanda con i famosi 80 euro e con tante altre provvidenze che dovevano finire nelle tasche dei consumatori. Pochi provvedimenti, forse nessuno, hanno cercato di eliminare i granelli di sabbia che impediscono all’ingranaggio della produzione della ricchezza di girare speditamente. La tassa di registro non è la sola, molti costi relativi al mondo delle certificazioni (sicurezza, privacy …) ostacolano l’imprenditoria e rallentano lo sviluppo, ma qui entrerei in un campo che richiederebbe analisi molto più serie delle mie.
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