Questo è il racconto lieto che vi avevo promesso nel precedente post sul cupio dissolvi. Da poco ho superato la soglia dei 70 e pur avendo raccomandato di non farmi regali i miei nipoti, quelli di cui da tanto tempo sono zio, hanno pensato bene di regalarmi un drone.
Immediatamente sono rimasto un po’ spiazzato ma il giorno dopo ho apprezzato meglio il significato di questa scelta. Caro zio, non ti abbattere, non fare il vecchietto, sei ancora in grado di leggere un manuale tecnico, sei in grado di imparare come si pilota un aggeggio tecnologico sofisticato, potresti migliorare gli esiti della tua passione per la fotografia. Non solo, ma se impari e ti appassioni sarà una scusa per muoverti, recuperare il drone finito su un prato sarà come recuperare le palle del golf. Caro zio scrivi meno racconti cupi e brontoloni e gioca di più.
Così ieri ho cominciato a pilotare questo coso in casa, nel salotto, non è facile, il manuale è scritto in caratteri piccoli, molte manovre sono controintuitive, serve sapersi decentrare ragionando in soggettiva.
Non ho rotto nulla ma ci sarà molta strada da fare per imparare e diventare capaci di fare qualcosa di divertente.
Il giorno prima della festa di compleanno, parlando con Dany che non vedevo da tempo, raccontavo della difficoltà di noi anziani di stare al passo con le innovazioni tecnologiche e informatiche, sulla necessita di giovani badanti anche per le confusioni che sempre più spesso ostacolano l’uso lieto di questi giocattoli. Imperturbabile non mi ha fatto capire che stavano per regalarmi un aggeggio molto divertente ma molto sfidante. E sono molto contento per questa fiducia.
Categorie:Riflessioni personali
Complimenti alla tua famiglia!!!
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Come t’invidio!
Uno dei papà dei miei nipotini è un appassionato di oggetti vari telecomandati (aerei, barche, macchine, ecc. e droni). E con la sua cultura ingegneristica-informatica, ed una enorme abilità di progettazione e di manipolazione manuale, sperimenta da tempo, lui e la sua famiglia di piccoletti (adesso 2-4 anni), avventure entusiasmanti. Essendo tanti, quei “così”, anche di grandi dimensioni, ha dovuto trovare anche una soluzione per il loro “hangar”, all’interno di una metà del seminterrato che usa come studio privato di progettazione informatica. L’altra metà l’ha trasformata (con tutti gli interventi manuali necessari, eseguiti personalmente) nello studio avvocatesco della moglie, la mia seconda figlia, anch’esso realizzato con mobili di design, TUTTI rimediati.
INSOMMA, vedrai che questo drone che ti è stato regalato, sarà contagioso, per te, e, soprattutto, per figli e nipoti.
CONCLUDENDO, questi giovani (i tuoi/miei nipoti, grandi e piccoli), sono quelli che ci ridanno veramente SPERANZA, per il loro (e il nostro) futuro
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Grazie Renata, hai colto il senso della mia contentezza, non mi illudo di avere un hangar ma di respirare ancora positività dai giovani lo sperò proprio.
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