Temo di essere un po’ ciclotimico ma forse è naturale in un periodo del genere: si alternano in me momenti bui e momenti più leggeri e positivi.

Nelle fasi positive il mio cervello elabora e progetta, immagina il futuro. Ultimamente riflettevo su questo problema: come organizzare i nostri servizi collettivi, la nostra convivenza se questo virus non si eradica completamente, se aleggerà in giro per il mondo come accade a moltissimi virus e batteri che stagionalmente uccidono qua e là. Come vivremo finché non ci saranno medicine o vaccini? come potremo salvare le nostre strutture alberghiere e il turismo che è la risorsa con cui paghiamo i beni che servono per vivere bene?
Smettiamola di aspettare tutto dallo Stato o dall’Europa o dalla finanza dobbiamo trovare subito delle soluzioni per riprendere a lavorare già da ora nel momento in cui il blocco comincerà ad allentarsi? Scusate l’ingenuità ma queste chiacchiere servono per passare il tempo senza alimentare fiele e adrenalina
I taxi
E’ la loro grande occasione; chi ha necessità, ora e nel prossimo futuro, di spostarsi e non può guidare o prendere il bus potrà servirsi più spesso del taxi a condizione che guidatore e passeggero siano sicuri. Cosa costa mettere un divisorio provvisorio di plastica o di plexigas che isoli i due vani come accade nei cab inglesi? Cosa costa fornire nell’abitacolo il gel disinfettante, quanto costa spruzzare a fine corsa disinfettante nella cabina? Perché i comuni o le cooperative non pianificano dei corsi per i taxisti per gestire il taxi sicuro? Non si potrebbe prevedere un piccolo marchio a taxi che sono provvisti di presidi anticontagio? Forse l’hanno già previsto ma io da 15 giorni non metto il naso fuori di casa.
Alberghi
Gli alberghi saranno i più colpiti dalla generale contrazione dell’economia legata agli spostamenti di turisti e di uomini d’affari. E’ ovvio che per molto tempo le riunioni di comitati, gruppi di lavoro, associazioni saranno gestite on line e gli alberghi saranno vuoti. Quanto costerebbe riconvertire gli alberghi in ambienti sicuri dal virus? quale formazione dare al personale perché la sanificazione degli ambienti sia affidabile e continua? Perché non rendere disponibili subito alla protezione civile stanze a sufficienza per effettuare vere e sicure quarantene per tutti i positivi asintomatici e per tutti coloro che sono stati esposti al contatto con un positivo? Come riorganizzare i servizi in un albergo che assolva ad una funzione di utilità pubblica come la quarantena coatta? Anche in questo caso tutto il personale dell’albergo dovrebbe essere fisicamente separato dai clienti, tende di plastica a poco prezzo per separare ambienti destinati a clienti e al personale, sempre nell’ipotesi che il cliente possa essere infetto seppur con bassa probabilità. Ieri sera in televisione sentivo che i coreani hanno deciso la quarantena obbligatoria per tutti coloro che provengono dall’estero e che agli aeroporti appositi taxi trasbordano coattivamente gli ospiti che devono fare la quarantena negli hotel.
Villaggi turistici da quarantena.
E’ certo che ovunque saranno erette frontiere per impedire l’arrivo di gente infetta e che chi entra in un paese sanificato o in una regione priva di virus dovrà passare un periodo di quarantena. Immaginiamo di avere alcune regioni virusfree o che l’Italia tutta sia virusfree. Cosa impedisce di creare dei pacchetti turistici per stranieri che in modo sicuro arrivano allo scalo aereo e vengono trasferiti in modo controllato e sicuro come fanno i coreani in un villaggio turistico dove una parte di bungalow o di villette è pensata per stare in assoluto isolamento per 15 giorni … ma potendo stare in spiaggia e prendere il sole e dopo i quindici giorni di isolamento poter entrare nella parte virusfree godendosi il posto in sicurezza e fare il turista in giro per l’Italia.
Ristoranti e bar
Ora sono chiusi e credo che gestori, proprietari delle mura, chef, camerieri stiano a casa leccandosi le ferite di questo trauma. Avranno certamente degli aiuti ma dovranno pensare al dopo. Se per molto tempo rimanessero le disposizioni sul distanziamento sociale come fare ad assicurare la distanza di sicurezza tra i tavoli? Gli spazi attuali di ciascun locale saranno compatibili con un numero di clienti che sia remunerativo? Ci si potrebbe allargare prendendo altri spazi? Come realizzare ambienti protetti per gruppi che non vogliono contaminare altri o essere contaminati? Come gestire il servizio in modo che sia sicuro per tutti? Come incentivare un servizio a domicilio che sia coerente con una cucina di qualità? Come realizzare minicatering per piccoli gruppi familiari che a casa propria vogliano organizzare occasioni di incontro?
Supermercati e negozi
Come migliorare il servizio subito impedendo alla gente di entrare nel supermercato a scegliere ma preparando rapidamente pacchi da asportare in base all’elenco dei prodotti richiesti inviati via internet o in base ad elenchi cartacei consegnati all’addetto all’ingresso che provvede al carico nel carrello? Sarebbe un modo per proteggere tutto l’ambiente del negozio o del supermercato, per rendere più spedita la vendita dei prodotti e per diminuire le file chilometriche che si formano ora.
Scusate se vi ho fatto perdere tempo ma dobbiamo cominciare a pensare al dopo in modo costruttivo. In una crisi di crescita o si regredisce o si progredisce: la nostra società da tempo è in mezzo a un guado, fosse questa l’occasione per scoprire che per uscirne occorre l’energia vitale di tutti, soprattutto l’intelligenza e la competenza, la capacità di fare a tutti i livelli le cose per bene smettendola di pestare i piedi a terra perché la mamma non ci dà quello che desideriamo.
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