Un mese fa avevo raccomandato di non vendere i vostri titoli anche se avevano perso di valore a causa dell’aumento dei tassi di sconto deciso per frenare l’inflazione.

Titolo | 26 agosto 22 | 29 settembre 22 |
BTP NOV 28 FUT CUM | 85,72 | 81,05 |
BTP APR 37 FUT CUM | 72,53 | 66,13 |
BTP NOV 33 FUT CUM | 77,00 | 71,07 |
BTPì 280630 1.6% CUM | 99,99 | 98,32 |
Oggi, a pochi giorni dalla vittoria della destra che porterà celermente al ministero Meloni, i miei titoli hanno perso ulteriormente valore, una perdita del 29% complessivo ma non ho cambiato la decisione di non vendere visto che non ho necessità di liquidi né ho disponibili investimenti migliori.
A parte gli esiti elettorali, la situazione generale è peggiorata, si parla di bombe atomiche tattiche come fossero bruscolini, si allarga il conflitto interessando anche le infrastrutture strategiche per l’Europa, l’inflazione arriva a toccare il nostro portafoglio e la sussistenza di larghi strati della popolazione.
Gli italiani che lo possono fare devono sostenere il debito pubblico nonostante tutto. La banca centrale europea valuta in due anni il tempo necessario per riportare l’inflazione ai valori normali, questo significherebbe che i corsi dei titoli di debito torneranno vicini ai valori di emissione e questa perdita del 29% sarà recuperata.
Categorie:Economia e finanza, Politica
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