Se non ho provato a scrivere commenti dopo i risultati e elettorali, l’ho fatto anche perché impedito dal COVID che alla fine ci ha beccato: oltre ai sintomi che tutti denunciano c’è nel mio caso una certa confusione mentale che impedisce di sviluppare riflessioni complesse e articolate. Avrei voluto dire molte cose ma di fronte allo schermo vuoto desistevo. Ora sto meglio e cerco di reagire appuntando qualcuna delle tante riflessioni che in questi giorni hanno agitato le mie notti insonni segnate dalla tosse insistente. Detto per inciso se non fossimo stati vaccinati non avremmo affrontato questa settima con sufficiente serenità.
Guai ai vinti
Caro Enrico, perché hai ammesso così platealmente la sconfitta addossandoti ogni colpa? Purtroppo sei una persona troppo per bene, poco furbo e con certi briganti bisogna tirar fuori le unghie. Anche un bimbo poteva capire, anche io avevo capito che questo sarebbe stato l’esito, il mio pronostico pubblicato qualche giorno prima delle elezioni centrava sostanzialmente la previsione dell’esito di ciò che rimaneva del campo largo che avevi tentato di costruire. Alle domande insistenti dei giornalisti sulle dimissioni in caso di sconfitta dovevi rispondere che tutto considerato, lo sgambetto di Calenda, Conte barricadero, gli ex comunisti innamorati del Conte barricadero, i media ostili e aggressivi nei confronti del PD e schierati a favore della Meloni, avresti considerato il 18% per il PD un risultato accettabile sotto il quale ti saresti dimesso. E sapevi per certo che ciò non sarebbe accaduto.
Usciti i risultati, avresti dovuto dire ai tuoi alleati mancati: contenti? avete visto è accaduto quello che la legge elettorale prometteva, ora non lamentatevi. Io come secondo partito cercherò di rinforzarmi ma in una tempesta così avversa con venti contrari di ogni tipo devo valorizzare questa tenuta del partito e per questo faremo il congresso che avevamo in programma di fare, senza nessuna fretta, la maggioranza piena consente alla Meloni di governare per 5 anni, se i suoi alleati saranno leali. Fine.
Ma tu Enrico sei troppo onesto, sai che quel risultato, comunque insoddisfacente, è merito della tua dedizione, del lavoro di una piccola minoranza di un partito che in realtà è un corpaccione di consorterie interessate alle poltrone nella miriade di rappresentanze delle varie istituzioni amministrative e di governo del paese. Così hai deciso di smettere di fare da foglia di fico e così sono emerse le infinite pulsioni di tanti personaggi emergenti. Non hai valutato però che chi aveva fatto di tutto per portare la destra al potere ha deciso anche che occorre distruggere, annichilire l’unico partito nazionale organizzato con una tradizione di insediamento diffuso che potrebbe in futuro resistere di fronte ai populismi variamente dissimulati e ai gruppi di opinione legati a padroni più o meno palesi. Non leggo abbastanza i giornali né sto molto a seguire le televisioni. Mi basta la striscia quotidiana successiva al TG serale sulla 7 per poter affermare che l’attacco in corso è spietato e sistematico. Quel poco che riesco a leggere sui social mi conferma che esiste un immotivato risentimento della classe media che preferisce il ribellismo piccolo borghese di Giuseppi Conte alle ragioni di un partito interclassista e progressista come quello di Letta. Ah, ma non è di sinistra!!! dicono in tanti … così la Meloni è andata a palazzo Chigi. I duri e puri!!
E ora non disturbate!

Ieri l’onorevole Meloni ha fatto la sua prima uscita pubblica da presidente incaricato in pectore. Tralasciamo l’etichetta visto che la decisione dell’affidamento dell’incarico spetta al Capo dello Stato e non è ancora avvenuta date le procedure necessarie a costituire gli organi del nuovo Parlamento. Ma ciò che conta è la scelta dell’uditorio. A Milano, la vera capitale d’Italia secondo un partito della coalizione, in un evento degli agricoltori diretti, l’associazione di categoria che tradizionalmente era un bastione del potere democristiano, di quello più cattolico e più a destra. Ora non so come sia schierata l’associazione, certo nella sala c’era quell’Alemanno ex sindaco di Roma ben riconoscibile nonostante la barbetta sale e pepe da intellettuale di sinistra. Uno spezzone di intervista di Alemanno è trasmesso da In Onda della 7 e i conduttori si premurano di precisare che Alemanno non è iscritto a Fratelli d’Italia ma a Italexit. Quante cose si capiscono! Queste piccole liste che si sono sacrificate per sterilizzare di 1 punto o due altre aggregazioni più pericolose!
Meloni ha scelto come platea l’organizzazione degli agricoltori diretti. Gli agricoltori non sono forse quelli che si ribellarono alle norme europee sulle quote latte dando voti e forza alla Lega e causando danni miliardari al nostro sistema economico? Insomma in quella sala sanno cosa vuol dire resistere alle norme europee e difendere l’autarchia alimentare!
Ma l’espressione che più mi ha colpito è stato il nuovo slogan NON DISTURBATE! non disturbate chi lavora, produce ricchezza, dà lavoro …. parole sacrosante se non fosse che è proprio nel settore agricolo che c’è la più grande evasione fiscale con il lavoro in nero, lo sfruttamento violento dei migranti stipati come bestie … non disturbate con ‘ste regole europee, con i contratti sindacali, con la riscossione delle tasse.
Insomma direi che il nuovo primo ministro si muove bene e sa cosa vuole e la platea applaude entusiasta.
Categorie:Elezioni politiche 2022, Politica
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Francesco De Palma
Scusa se commento qui. Letta non è troppo signore, ma molto limitato. Sei tu troppo signore a difenderlo. E’ stato sciocco – per non dire peggio. Ha dato retta agli antirenziani e ai filoNato, ed è rimasto con la Bonino e Di Maio (cioè due nullità elettorali). Detto questo sono d’accordo con te che il PD non è morto e deve vivere (con qualsiasi altro segretario, del resto, avrebbe pareggiato …). E tu rimettiti del tutto presto, auguri!
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Forse diciamo la stessa cosa, io mi sono permesso di suggerire a Letta delle strategie un po’ più furbesche per limitare il danno. Serpenti, colombe, agnelli e lupi, altrettante immagini per rappresentare le dinamiche di cui stiamo parlando. Io preferisco A brigante brigante e mezzo come diceva Pertini. Letta doveva lasciare arrivati al congresso senza diventare subito un agnello sacrificale o un capro espiatorio, dopo aver lanciato con forza la richiesta di abolire le primarie per ratificare in segretario e di cambiare questa legge elettorale.
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