TFA Un vero scandalo

In questi giorni la cronaca si sta occupando di un nuovo autentico scandalo  riguardante il mondo della scuola, la somministrazione dei test oggettivi per l’ammissione ai TFA ovvero al Tirocinio Formativo Attivo.

Il TFA, da non confondere con il TFR (Trattamento di Fine Rapporto, la liquidazione), sostituisce le scuole di specializzazione che precedentemente servivano a preparare i neo laureati all’insegnamento nella scuola secondaria.

La cronaca presenta tre aspetti inquietanti,

  • l’esistenza di quesiti sbagliati, o capziosi, o inadatti a selezionare un futuro insegnante,
  • il basso numero di ammessi inferiore ai posti disponibili perché i candidati non  hanno raggiunto la soglia di sufficienza,
  • i risultati fortemente disomogenei tra sedi universitarie pur essendo i test identici a livello nazionali, differenziati solo per materia.

Da quando nel 2007 lasciai l’Invalsi per dirigere una scuola mi sono concentrato su di quella ed ora, in pensione, tendo a sfuggire alle questioni aperte in cui si dibatte il mondo della scuola pensando che ormai sia un problema dei più giovani. Quindi sono poco informato, non entro più nei dettagli e nelle normative specifiche, non vedo le cose come un tecnico, quale sono stato in passato, ma come un cittadino sufficientemente informato e soprattutto preoccupato per il futuro del proprio paese. E come cittadino sono scandalizzato.

E’ un vero scandalo che i test siano improvvisati e rabberciati, costruiti velocemente assemblando tanti quesiti probabilmente formulati da esperti che forse non si sono nemmeno parlati. Un problema analogo era emerso nella tornata delle prove selettive per il concorso a dirigente scolastico dello scorso anno. In quel caso, poiché la procedura prevedeva che il pool di quesiti fosse preventivamente pubblicato, fu possibile individuare quelli difettosi e probabilmente nella mattinata in cui al ministero effettuarono i sorteggi per costruire il test, alcuni quesiti furono scartati e quelli proposti erano solo i migliori. Ma è ovvio che non si deve fare così, le banche di item con cui nei paesi civili si costruiscono prove selettive, vengono costruite con metodi scientifici molto sofisticati che implicano necessariamente della fasi preliminari di somministrazione di prova sulla popolazione da selezionare che ne definiscono le caratteristiche metrologiche.

Da quanto ho capito dai giornali, il test è stato preparato dalle università e gestito dal CINECA. Commenti non sono necessari.

Chi ha gestito tutta la cosa è così ignorante da non sapere che, se il test non è preventivamente tarato su una popolazione di riferimento o non è costruito con procedure scientifiche assemblando quesiti tarati, è molto rischioso definire a priori una soglia di sufficienza. Qualcuno, incompetente, ha ovviamente sostenuto che se le domande sono 100 se si risponde correttamente a più di 60 si ottiene la sufficienza. Così infatti accadeva nel test di ammissione al TFA, occorreva rispondere a più dei 2/3 dei quesiti. Una cosa analoga succedeva se non ricordo male per i dirigenti scolastici, solo che in quel caso, siccome si puntava su un livello di buona o eccellente qualità, la soglia era spostata a 80/100. Ma anche un bambino capisce che se metto tutte domande facili tutti supereranno la soglia e se le domande invece sono tutte difficilissime nessuno supera la soglia prefissata. Due sono le conseguenze di questa impostazione:

  • non tutti i posti disponibili sono stati coperti, come è successo per alcune materie,
  • si va in giro dicendo che i candidati sono una massa di ignoranti perché non hanno raggiunto la sufficienza nel test.

Ma i candidati non sono stati laureati dalle università? Ora ci si accorgerebbe che sono improponibili come futuri docenti perché non hanno superato una quarantina di domande capziose e mal poste su argomenti di nicchia? Ovviamente la casta del pennivendoli (giornalisti) titolano a caratteri cubitali perché non sembra vero che si possa parlar male della scuola e di quei giovani fannulloni che vorrebbero andare a fare gli insegnanti.

Per oggi basta, ma prossimamente spero di aggiungere altre lamentazioni.

 TFA prendere sul serio i risultati

 TFA un vero affare

 

 



Categorie:Cultura e scuola, TFA, Valutazione

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