Sosteneva, fra l’altro, che le inopinate catastrofi non sono mai la conseguenza o l’effetto che dir si voglia d’un unico motivo, d’una causa al singolare: ma sono come un vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di causali convergenti. Diceva anche nodo o groviglio, o garbuglio, o gnommero, che alla romana vuol dire gomitolo. Ma il termine giuridico «le causali, la causale» gli sfuggiva preferentemente di bocca: quasi contro sua voglia.
Da Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda.
Il concetto è utilizzato metaforicamente da Mario Sechi su Il Foglio per descrivere l’intorcinamento in cui il renzismo sta facendo precipitare il paese.
L’articolo è da leggere perché segna il cambio di verso dell’atteggiamento della grande stampa¹ rispetto al personaggio che i mass media hanno prepotentemente istallato a palazzo Chigi. Il vento sta cambiando e l’inconcludenza del leader ineguagliabile appare sempre più evidente.
Ma sta diventando uno gnommero anche la situazione ucraina che rischia di generare una inopinata catastrofe.
1) Leggo ora il pezzo della Annunziata sull’Uffingtonpost: caro Renzi il vento è decisamente cambiato se da destra Sechi ti attacca con ironia, da sinistra Annunziata spara a zero e questa volta non perdona. Altro che 1.000 giorni … le chiacchiere ad effetto stanno a zero quando il grande capitale si sveglia.
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