Non mi consola aver in parte previsto quello che è successo. Non ho votato la Raggi e sono preoccupato perché rimango convinto che è caduta in una trappola, siamo caduti in una trappola.
Da molto tempo ho sostenuto che il cinismo di Renzi aveva calcolato questo rischio nel momento in cui ha inviato i suoi sgherri dal notaio contro Marino, ma nessuno poteva all’epoca prevedere che certe crepe potessero annunciare un crollo così dirompente. Direte voi, mi dispiace per te che sei un conservatore, il mondo va avanti, macina cambiamenti che a volte si fanno più celeri, distrugge certezze e ricchezze per inventare nuove cose e procedere in una evoluzione che non può essere diretta dalla razionalità.
Riflettere a caldo è difficile ma occorre farlo, mi serve appuntare le prime reazioni per capire meglio.
Roma si sapeva, ma Torino è la vera Caporetto. Una buona amministrazione in una città sostanzialmente ricca e ordinata viene sbaragliata inaspettatamente. Il dato che ha travolto Fassino è quello della Caritas che denuncia i 100.000 nuovi poveri. Le immagini che hanno travolto Fassino sono il suo volto rugoso e sfatto e il viso fresco e sorridente della Appendino. Il sentimento che ha ispirato i torinesi è forse la noia per i soliti noti che da più di venti anni governano la città. La vera differenza alla fine l’ha fatta la destra che ha votato per il cambiamento a prescindere. A me la storia di Torino ricorda terribilmente gli USA in cui, dopo la buona amministrazione di Obama, il paese si sta concentrando intorno a Trump, in cui parte dell’elettorato di Sanders si va orientando verso la novità di Trump. La novità, la diffidenza verso i poteri forti, verso la finanza, verso il potere porta a scegliere un miliardario che ne è l’emblema più autentico. Noi italiani questa operazione l’abbiamo già fatta più di vent’anni fa con Berlusconi, ora tocca a loro, solo che loro hanno l’atomica.
Sì il populismo dilaga nel mondo, i media sanno ormai come orientare le scelte dei più miseri perché anche se questi non sanno leggere sono sedotti dalle immagini e cliccano le icone, rapidamente si adeguano alle ventate della storia. Non vi fa pensare il fatto che M5S abbia stravinto a Roma e Torino e sia inesistente a Milano? Vi ricordate la prima candidata grillina milanese uscita dalle primarie? Una popolana non bella e poco elegante, una donnona del popolo, non telegenica. Le altre due, la Raggi e la Appendino, giovani madri di buona famiglia, con una buona laurea e inserite nella professione e nel tessuto economico di successo, vero populismo, i ricchi sono incaricati di difendere i poveri. Speriamo che ci riescano nel miracolo.
I media sono i protagonisti di questi cambiamenti repentini, hanno elevato agli onori degli altari il gradasso di Firenze e il suo giglio magico, l’hanno presentato come il salvatore della patria ora sono tutti, da sinistra a destra, unanimi nel metterlo in difficoltà più di quanto non lo abbia già fatto lui da solo con la sua smania narcisistica di salvare non solo la patria ma il monto intero. Ora l’assist dell’avanzata grillina è evidente da destra a sinistra, i giornalisti vanno sempre in cerca della notizia e dell’evento spettacolare e, ovviamente, sono compiaciuti di poter orientare il corso degli eventi.
Ieri sera Mentana era felice, sprizzava gioia ed allegria da tutti i pori, più dello stesso Di Battista che doveva aver brindato un po’ troppo prima della sua intervista che annunciava la vittoria di Virginia. Ma le due vincitrici di ora devono saper discernere per vedere quanto del loro successo dipende dai poteri forti mediatici e quanto dalla comunità dei militanti, quanto dalla qualità della proposta che devono attuare. I media ti usano finché sei utile, poi ti scaricano come è accaduto con il povero Renzi, le inquadrature sono cambiate e i montaggi televisivi ne sottolineano i tic più ridicoli. Marino è finito sotto due scontrini sbandierati dal suo giornale di riferimento.
I media truccano il dato e costruiscono miraggi … miRaggi. Ogni giorno la nuova sindaco dovrà ricordarsi che ha raccolto il consenso solo del 22% dei romani aventi diritto al voto, ha vinto perché gli altri erano indegni e perché la vera maggioranza silenziosa degli astenuti è stufa e pericolosamente delusa. Nella home di Repubblica oggi non c’è il dato degli astenuti, ci sono solo le percentuali dei votanti, cara Virginia è un miRaggio, uno specchietto per le allodole che alimenta attese ed illusioni che anche per piccoli errori possono trasformare questa brezza gentile in una tempesta rovinosa.
Sì, il popolo è tornato nelle strade, issa bandiere, lancia slogan promettenti, è certo che si può cambiare, tra pochi giorni tocca a Londra esprimersi, un solo voto può determinare una scelta irreversibile per molti anni, forse per sempre. Teniamoci forte e confidiamo nella saggezza di giovani donne che sono madri impegnate nella ricerca del bene comune.
Categorie:Politica, Social e massmedia
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