Anche perché non solo Aldo Visalberghi è stato il mio Presidente, al Cede, ma è stato colui che ha fondato in Italia la Ricerca Pedagogica empirica, iniziando ad usare prove oggettive di valutazione dell’apprendimento, fin dagli anni ‘60-‘70.
Quelle prove così disprezzate, attualmente, nel becero clima di analfabetismo di ritorno/ignoranza in cui attualmente viviamo, in tutti i livelli della società, purtroppo anche in taluni ambienti universitari (per conoscenza diretta, mi riferisco a taluni ‘illustri’ pedagogisti del NordEst, attivissimi ancora nella loro personale professione di formazione-insegnanti, nonostante siano già in pensione.
Mi spiace molto di essere a 1.865 Km. di distanza, il 18 ottobre 2019.
Cambiando argomento : una notizia, PER ME MOLTO INTERESSANTE , su cui vorrei comunque indagare .
Mi è stato riferito che in Portogallo, per le prove annuali di valutazione degli studenti, sono state utilizzati, a più riprese, i test Invalsi.
Il mio soggiorno portoghese sta per finire: spero di riuscire a saperne di più con contatti diretti (parlo discretamente il Portoghese continentale). Al limite, poiché ormai si avvicina il fine settimana, cercherò di proseguire le mie “indagini “ via mail.
Mi è comunque stato detto che i risultati sono stati ‘disastrosi’, in matematica e in genere nel settore scientifico.
Cercherò la conferma di queste voci ‘para-giornalistiche’.
Grazie del commento. Credo che abbiamo avuto la fortuna di conoscere e di avvicinare una persona eccezionale il cui pensiero e la cui azione politica meritano attenti e rispettosi approfondimenti in un momento in cui imperversa un rigurgito antiriformista che addebita proprio al riformismo scolastico di questi decenni le gravi difficoltà in cui versa l’educazione delle giovani generazioni.
“I primi cinque anni erano trascorsi velocemente, avevo completato il dottorato, collaborato a molte ricerche che i miei colleghi avevano attivato, avevo appreso molte cose che all’inizio non conoscevo. Il CEDE funzionava molto bene ma proprio la Villa Falconieri costituiva forse l’emblema di una difficoltà: il taglio elitario, quasi aristocratico del nostro presidente il prof. Visalberghi, la lontanza da Roma, l’unicità della sede a Frascati ci rendeva un corpo separato rispetto alla rete degli IRRSAE e della BDP. La stessa distanza si percepiva rispetto alle strutture burocratiche del Ministero di Viale Trastevere, rispetto alla stessa accademia universitaria. La scuola militante, pur presentissima nelle attività di ricerca dell’ente, era lontanissima e si toccava con mano il pregiudizio dei nostri colleghi i quali se ti presentavi come comandato CEDE ti guardavano come un imboscato nullafacente o un privilegiato raccomandato.
Insomma eravamo in un’isola felice che però rischiava di diventare una terra di mezzo di nessuno che le opposte fazioni non intendevano esplorare.
Intendiamoci, non era esattamente così, i miei colleghi di allora che mi leggono protesteranno; diciamo allora che questa era la mia percezione prevalente della situazione.
In effetti la visione visalberghiana della scuola e della società era solitaria e forse unica: profondamente laica e democratica era rispettosa dei cattolici, sicuramente liberale e democratica era rispettosa dei comunisti, profondamente democratica era minoritaria nel partito socialista in cui ormai Craxi spadroneggiava e nel quale Visalberghi continuava a militare.
L’approccio scientifico empirista all’innovazione della scuola era tacciato di positivismo razionalista dall’area cattolica che rivendicava il primato dello spirito e della persona come chiave di lettura dell’educazione, il suo approccio era considerato come una eccessiva moderazione filooccidentale e filoamericana da parte degli intellettuali dell’area comunista. Insomma il quadro politico stava mutando rapidamente e la scelta del ’79 che aveva portato ad assegnare il CEDE all’area socialista e la BDP all’area cattolica si stava trasformando da scelta pluralista a lottizzazione che da lì a poco sarebbe esplosa nel paese come una forma di malgoverno inaccettabile”
Anche perché non solo Aldo Visalberghi è stato il mio Presidente, al Cede, ma è stato colui che ha fondato in Italia la Ricerca Pedagogica empirica, iniziando ad usare prove oggettive di valutazione dell’apprendimento, fin dagli anni ‘60-‘70.
Quelle prove così disprezzate, attualmente, nel becero clima di analfabetismo di ritorno/ignoranza in cui attualmente viviamo, in tutti i livelli della società, purtroppo anche in taluni ambienti universitari (per conoscenza diretta, mi riferisco a taluni ‘illustri’ pedagogisti del NordEst, attivissimi ancora nella loro personale professione di formazione-insegnanti, nonostante siano già in pensione.
Mi spiace molto di essere a 1.865 Km. di distanza, il 18 ottobre 2019.
Cambiando argomento : una notizia, PER ME MOLTO INTERESSANTE , su cui vorrei comunque indagare .
Mi è stato riferito che in Portogallo, per le prove annuali di valutazione degli studenti, sono state utilizzati, a più riprese, i test Invalsi.
Il mio soggiorno portoghese sta per finire: spero di riuscire a saperne di più con contatti diretti (parlo discretamente il Portoghese continentale). Al limite, poiché ormai si avvicina il fine settimana, cercherò di proseguire le mie “indagini “ via mail.
Mi è comunque stato detto che i risultati sono stati ‘disastrosi’, in matematica e in genere nel settore scientifico.
Cercherò la conferma di queste voci ‘para-giornalistiche’.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie del commento. Credo che abbiamo avuto la fortuna di conoscere e di avvicinare una persona eccezionale il cui pensiero e la cui azione politica meritano attenti e rispettosi approfondimenti in un momento in cui imperversa un rigurgito antiriformista che addebita proprio al riformismo scolastico di questi decenni le gravi difficoltà in cui versa l’educazione delle giovani generazioni.
"Mi piace""Mi piace"
“I primi cinque anni erano trascorsi velocemente, avevo completato il dottorato, collaborato a molte ricerche che i miei colleghi avevano attivato, avevo appreso molte cose che all’inizio non conoscevo. Il CEDE funzionava molto bene ma proprio la Villa Falconieri costituiva forse l’emblema di una difficoltà: il taglio elitario, quasi aristocratico del nostro presidente il prof. Visalberghi, la lontanza da Roma, l’unicità della sede a Frascati ci rendeva un corpo separato rispetto alla rete degli IRRSAE e della BDP. La stessa distanza si percepiva rispetto alle strutture burocratiche del Ministero di Viale Trastevere, rispetto alla stessa accademia universitaria. La scuola militante, pur presentissima nelle attività di ricerca dell’ente, era lontanissima e si toccava con mano il pregiudizio dei nostri colleghi i quali se ti presentavi come comandato CEDE ti guardavano come un imboscato nullafacente o un privilegiato raccomandato.
Insomma eravamo in un’isola felice che però rischiava di diventare una terra di mezzo di nessuno che le opposte fazioni non intendevano esplorare.
Intendiamoci, non era esattamente così, i miei colleghi di allora che mi leggono protesteranno; diciamo allora che questa era la mia percezione prevalente della situazione.
In effetti la visione visalberghiana della scuola e della società era solitaria e forse unica: profondamente laica e democratica era rispettosa dei cattolici, sicuramente liberale e democratica era rispettosa dei comunisti, profondamente democratica era minoritaria nel partito socialista in cui ormai Craxi spadroneggiava e nel quale Visalberghi continuava a militare.
L’approccio scientifico empirista all’innovazione della scuola era tacciato di positivismo razionalista dall’area cattolica che rivendicava il primato dello spirito e della persona come chiave di lettura dell’educazione, il suo approccio era considerato come una eccessiva moderazione filooccidentale e filoamericana da parte degli intellettuali dell’area comunista. Insomma il quadro politico stava mutando rapidamente e la scelta del ’79 che aveva portato ad assegnare il CEDE all’area socialista e la BDP all’area cattolica si stava trasformando da scelta pluralista a lottizzazione che da lì a poco sarebbe esplosa nel paese come una forma di malgoverno inaccettabile”
Passi di: Raimondo Bolletta. “villa falconieri”. Raimondo Bolletta, 2016. Apple Books. https://books.apple.com/it/book/villa-falconieri/id1126841225
"Mi piace""Mi piace"
Interessante e collegato all’altro appena spedito
"Mi piace""Mi piace"