Lucio Lombardo Radice a quarant’anni dalla morte

Oggi pomeriggio vecchi amici, studenti, allievi ci rincontreremo per ricordare una persona che ha lasciato un grande segno nel nostro modo di pensare e di essere.

Lucio Lombardo Radice è stato il professore di Algebra astratta che ha introdotto molti di noi allo studio della matematica in un primo anno universitario per molti traumatico e imprevisto, per me ancora più traumatico perché ho frequentato il primo anno in quel 67-68 che avrebbe cambiato nel profondo la società italiana. Noi studenti conoscevamo la sua militanza politica nel partito comunista e molti tra i contestatori lo avversavano più di quanto attaccassero altri professori dichiaratamente di destra. Ma nei primi mesi del corso, quelli in cui non erano cominciate le assemblee e le occupazioni, egli si sforzava di motivarci per affrontare e superare lo scoglio di una astrazione matematica e di una formalizzazione per le quali non avevamo alcuna preparazione. Noi che provenivamo del liceo classico avevamo dedicato l’ultimo anno alla trigonometria e il salto richiesto era notevole. In una delle sue divagazioni pedagogiche ci parlò di una professoressa di matematica di scuola media, la sua amica Emma Castelnuovo, che ci poteva aiutare molto se intendevamo insegnare matematica a scuola. Lucio, come Emma, aveva un padre importante ed impegnativo, Giuseppe che aveva certamente influenzato la sua attitudine pedagogica e la sua colta sensibilità filosofica e umana.

In un periodo in cui si accentuava lo scontro tra classi e tra generazioni e era lacerante quello tra ideologie, lui si impegnava sempre di più nel dialogo tra identità diverse, in particolare tra marxisti e cattolici, tra atei e credenti. Era un dialogo che lo rendeva cittadino universale ma anche persona senza una chiesa di appartenenza, un po’ isolato anche dalla sua accademia matematica che non apprezzava molto questi eccessi di commistione con la realtà prosaica della vita civile e politica. Seguendo quel consiglio del primo anno decisi di dedicare il lavoro della tesi proprio ad un lungo stage nelle classi di Emma Castelnuovo nella scuola media Tasso, tesi che ebbe come relatore Bruno De Finetti ma che afferiva al gruppo di didattica della matematica che proprio Lucio andava in quegli anni costituendo a cavallo tra l’università e la scuola.

Decisiva per la mia formazione generale fu la lettura di Riforma della Scuola, rivista diretta da Lombardo Radice, a cui ero abbonato già da studente e che sostenni per molti anni.

Questo ricordo personale si conclude con l’immagine del suo volto dall’espressione sempre dolce e accogliente, spesso arguta o ironica con una postura leggermente reclinata verso l’interlocutore visto che era piuttosto alto. Rimane forte l’immagine di un intellettuale tutt’altro che astratto di cui sento spesso il bisogno in questa epoca superficiale ed ignorante.

P.S. del giorno dopo.

L’incontro è andato esattamente come era stato ideato, semplice, affettuoso e intenso. Alcuni interventi più estesi di Carmela Covato, Mauro Palma e Mario Barra ed altri con tempi più limitati hanno rievocato una figura che nel racconto comune è tornata più vivida alla nostra mente e al nostro cuore nonostante siano passati 40 anni cioè due generazioni. Il suo lascito di scritti e di libri meriterebbe ancora attenzione soprattutto da parte di chi pensa di insegnare, la sua figura di intellettuale poliedrico (come ha detto Palma) ed impegnato su molti fronti aveva come tratto fondamentale l’emancipazione culturale e sociale di chi storicamente era rimasto al margine in un periodo nuovo in cui l’educazione pubblica doveva essere alla base del progresso civile. Mentre la commemorazione volgeva al termine mi sono chiesto cosa sarebbe stato Lucio ora nel nostro tempo se fosse nato 80 anni dopo, se fosse un millennial e non un giovane della borghesia colta che si schierò contro il fascismo e a questa scelta rimase sempre fedele.

Ieri la rivista Il riformista ha dedicato una intera pagina alla commemorazione di Lucio nel quarantesimo della morte.



Categorie:Cultura e scuola, Onore a

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