Tranquilli, non intendo usare Pompei come metafora del cataclisma incombente su di noi.
Concludo i miei racconti sul recente viaggio a Salerno. Un’altra nota all’insegna dell’ottimismo e della positività.
Di ritorno a Roma ci siamo fermati a visitare Pompei. Lo dico con una certa vergogna, non c’ero mai stato. Naturalmente mi aspettavo di visitare una luogo mal tenuto, fatiscente, disordinato. E’ l’immagine che si era saldamente iscritta nel mio cervello dopo le polemiche sui crolli e sulla gestione Bondi & C. Nulla di tutto ciò. Forse hanno nascosto rapidamente i problemi, oppure gli scavi sono un vero gioiello, pieno di gente, di turisti che seguono ordinatamente numerosissime guide, di giovani e giovanissimi stranieri, di famiglie, quelle felici in cui genitori e figli fanno ancora vacanze insieme. La giornata era luminosa e secca, colori vividi, aria tersa. Ho scattato tante foto e le potete vedere su google+.
Riflessione finale: siamo troppo bombardati da notizie negative e disfattiste, nulla funziona e non ci sono speranze. Pompei come tanti altri siti archeologici come tanti musei, tante accademie, tanti conservatori sono i nostri pozzi petroliferi, c’è bisogno di persone che tolgano cartacce, che manutengano i monumenti, scavino terra, montino impalcature, spieghino in cinese, preparino un cappuccino, conducano gli autobus, vendano chincaglieria, producano artigianato …. forse dobbiamo smettere di incazzarci per la triste sorte e valorizzare il lavoro che c’è e non solo quello che speriamo.
Categorie:Riflessioni personali, Scuole in Italia
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