Ieri il sistema elettronico della regione Lazio mi ha ricordato l’appuntamento per la seconda dose di Astrazeneca e comunicato il nuovo indirizzo di un hub diverso specializzato per Astrazeneca. La Nuvola, in cui la compresenza di categorie diverse di vaccinandi ha creato quei malumori di cui avevo raccontato in un post precedente, sarà riservata solo al vaccino Pfizer. Ieri in Italia siamo arrivato a 600.000 vaccinazioni in un solo giorno e i deceduti hanno toccato quota 50 che nel mio grafico previsionale costituiva una soglia psicologica identica a quella che qualche mese fa era stata raggiunta dall’Inghilterra e che aveva consentito l’inizio delle riaperture. Anche il governo italiano, pressato da molte corporazioni, era stato costretto a promettere ed in parte ad anticipare le aperture che, se tutto va bene, dovrebbero essere completate su tutto il territorio a metà giugno.

Nel grafico sono riportati 4 andamenti rettilinei che prefiguravano possibili esiti sulla base di ciò si stata verificando. Il traguardo di questi giorni si poteva forse raggiungere a febbraio (retta blu) o ai primi d’Aprile ma la terza ondata ha spostato la mia previsione alla fine di giugno. Forse grazie ai vaccini e al mantenimento di forme di lockdown l’andamento indicato in verde ci ha portato a questo risultato.
A questi risultati un anno fa eravamo già arrivati senza i vaccini per effetto del duro lockdown e del clima favorevole alla vita all’aria aperta. Rispetto allo scorso anno siamo meno impauriti, più stanchi della disciplina delle norme igieniche, più sicuri di poter riaprire tutto senza vincoli e per sempre. Ma 3 milioni di anziani a rischio non si sono vaccinati, questa sacca produrrà qualche decina di morti al giorno perché la circolazione del virus sarà più subdola perché priva di sintomi.
A questo punto sarà fondamentale riattivare il programma Immuni, rivedendolo se necessario, ma convincendo tutti che rimane cruciale la possibilità di circoscrivere tempestivamente nuovi focolai di infezione.
L’altra attività da mettere in campo subito è una sistematica ricerca degli infetti asintomatici. Chi non usa Immuni dovrebbe essere estratto a sorte e chiamato ad effettuare un tampone gratuito. Attualmente i tamponi vengono eseguiti sulla base di un sospetto o sulla base della necessità di non essere veicolo di infezione se si entra in contatto con una comunità numerosa: ad esempio potrebbe essere richiesto per organizzare riunioni, etrare in un ospedale, partecipare ad un evento. Chi vive un po’ isolato sfugge a questi controlli mentre potrebbe essere fonte inconsapevole di contagio ed attivare focolai nella sua famiglia che si propagano per qualche giorno o qualche settimana finché qualche infettato non si ammala più gravemente e va dal medico. L’estrazione casuale eventualmente stratificata per categorie, per età e per territorio potrebbe consentire di diminuire il numero di tamponi e potrebbe tenere sotto controllo aree periferiche che potrebbero fare da bacino silente per nuove varianti e improvvise crescite molto virulente dei malati. Ad esempio se nel prossimo anno scolastico, invece di promettere tamponamenti a tappeto che sono molto dispendiosi e lenti e non assicurano che una scuola covid free oggi possa diventare infestata in poche settimane, si dovrebbe prevedere che uno/a studente/ssa per classe fosse sottoposto a tampone ogni giorno ciclicamente. Una scuola con 80 classi dovrebbe convenzionarsi con un laboratorio o una farmacia perché 80 studenti al giorno siano controllati. Appena si trova un positivo ovviamente la scansione sarebbe più fitta, tutta la classe ad esempio, la famiglia del malcapitato … e così via con un tracciamento che sarebbe compito della ASL locale. Ovviamente in una città in cui il tasso dei contagiati ufficiale si abbassa ed è praticamente zero il campionamento che ho suggerito potrebbe essere alleggerito, ad esempi si testa uno studente per classe ogni tre giorni mentre se la situazione sta peggiorando e ci sono nuovi focolai in giro il campionamento sarebbe più fitto ad esempio due studenti per classe al giorno.
La cosa importante in questo modello è la casualità dei soggetti da testare e la sistematicità spaziale e temporale, tutta la scuola e tutto l’anno, tutta una comunità tutto l’anno ad esempio, i tifosi di una squadra, una azienda di trasporti, gli addetti agli alberghi. Si dovrebbe fare come si fa ora negli ospedali seppure in modo meno intenso e dispendioso ma ugualmente utile se ben strutturato, magia dei campionamenti casuali ben progettati.
Categorie:Immuni
Ho letto in rete un numero di interventi crescente a favore della continuazione del tracciamento. Pochi ricordano Immuni e, se citato, comincia la Canea sul suo fallimento e costo. Credo che la tua proposta non avrà molto seguito La capacità di leggere dentro le cose (intelligenza) ormai è spesso solo ‘socialligenza’.
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So bene che Immuni è considerato ferro vecchio e che è stato oggetto di denigrazione sistematica sin dall’inizio. Ne conosco i limiti ma se le cose andranno meglio, di una cosa del genere avremo assoluto bisogno. Ovviamente il cambiamento di governo fa sì che il progetto sia orfano di padre e occorrerebbe un versione 2 a firma governo Draghi o una versione europea sovranazionale. Costerebbe molto poco visto che orami le funzioni di rilevamento della prossimità di altri telefonini è gestita direttamente dai sistemi operativi dei telefonini. Ad esempio si potrebbe aggiungere la possibilità di rinunciare alla propria privacy nei momenti e nei luoghi in cui sarebbe necessario lasciare il proprio nome e il telefono come credo dovrà accadere per tutte le riunioni con molti partecipanti. Se avessimo albergatori e ristoratori intelligenti ed onesti sarebbero i primi a caldeggiare un uso diffuso di app simili a Immuni che riducano la possibilità che i loro ambienti diventino nuovi focolai pericolosi. Perchè i primi danneggiati da una quarta ondata sarebbero proprio loro.
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