Confusione mentale 2

Questa riflessione si ricollega a quella che avevo scritto un mese fa e che sottolineava le conseguenze nefaste di una legge elettorale che premia le alleanze opportunistiche sottoscritte con furbizia per lucrare i posti dei seggi uninominali senza assicurare che tali alleanze si fondino su veri programmi di governo concordati e su patti stabili di legislatura: dopo le elezioni, ogni forza ora alleata con altri sarà libera di stringere accordi con chicchessia a destra o a sinistra come in questa legislatura ha ben mostrato di saper fare il movimento 5 Stelle con i suoi allegri giri di valzer.

Forse solo ora la Meloni si rende conto del ginepraio che dovrà governare se il suo dovesse essere il primo partito della coalizione di destra e se la destra vincesse. Ha detto che non ci dorme la notte e fa bene anche perché la volata che ora tutti i media stanno tirando alla sua vittoria dovrà essere compensata con politiche di cui lei non potrà avere il completo controllo. I media presentano sempre il conto. Sì perché se fossero veri i sondaggi di questi giorni arriverebbe al 25% del 60% dei votanti cioè avrebbe il consenso elettorale effettivo del 15% dei cittadini italiani … non è certo un plebiscito! La Meloni elettoralmente sarà conciata peggio di Di Maio che arrivò al 31%. Quale sarà l’affidabilità e la correttezza dei suoi due alleati principali Salvini e Berlusconi che difficilmente faranno le comparse obbedienti? Per questo Giorgia la butta già in caciara sia ingigantendo il pericolo di una reazione finanziaria pesante dei poteri forti europei ed internazionali sia lanciando come improcrastinabile il modello presidenzialista del premier o del capo delle stato eletti direttamente dal popolo.

Nel pieno di una crisi economica e finanziaria epocale la confusione delle lingue e delle proposte regna sovrana sia discutendo delle decisioni più immediate e spicce sia ragionando sulle questioni di fondo quali l’educazione dei giovani, l’inclusione delle diversità, l’autorità dello stato e le alleanze con i nuovi blocchi geopolitici che si vanno costituendo.

Come dicevo, i media hanno chiaramente scelto il cavallo vincente e da settimane indicano la Meloni e la destra come la soluzione del problema e rappresentano il centro sinistra come la causa di ogni male compreso il fatto che la divisione in 3 poli faciliti la vincita a mani basse della destra. E il colpevole di tutto sarebbe proprio Enrico Letta al quale non si perdona niente.

Le ricostruzioni giornalistiche della complicata trattative per costruire una alleanza di centro sinistra è stata spesso tendenziosa o addirittura falsata intenzionalmente: la caduta di Draghi è stata voluta da Letta o da Draghi stesso per cui i cinque stelle sono innocenti e sono vittime delle decisioni di Letta, Renzi e Calenda anche loro esclusi dalla alleanza di centrosinistra. 

Continuo a pensare però che la profezia dei media, fin troppo scoperta e di parte, alla fine potrebbe essere controproducente. Almeno io spero che sia controproducente. 

Gli ultimi dati quelli che sancirebbero la vittoria di Meloni dimostrano che gli spostamenti dell’elettorato sono interni alle due aree contrapposte e che i travasi tra i due campi sono limitati. Se non ci fossero i seggi uninominali in cui si vince con un solo voto in più la destra non ha raggiunto la maggioranza e quindi la partita è ancora aperta per due ragioni:

  • quanto conteranno i candidati proposti negli uninominali? la varietà delle situazioni periferiche sono rappresentabili solo con statistiche su pochi casi intervistati?
  • la varietà delle posizioni proposte dalla ‘non destra’ sarà capace di attirare elettori che sinora si sono dichiarati non interessati al voto’?

Quanto peserà e come la gravità della situazione economica e il clima di guerra? avrà un ruolo deprimente aumentando l’astensionismo o motiverà più persone ad assumere una posizione votando uno degli schieramenti proposti?  Insomma la situazione rimane aperta.



Categorie:Elezioni politiche 2022, Politica

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