In questi giorni due video mi hanno colpito e li appunto su questa pagina suggerendone la visione ai miei amici
Una intervista volante a un senatore grillino.
Lo scontro verbale tra Mentana e Ferrara nella trasmissione su Bisignani
Si tratta di documenti su cui vale la pena di riflettere facendo un raffronto tra la disarmante prosopopea dei nuovi deputati grillini e la complessa struttura di potere costituita dal sistema informativo e dai protagonisti più eminenti che hanno accesso a ore ed ore di trasmissioni giornalistiche e a pagine e pagine di carta stampata.
Sia chiaro, non è mia intenzione assolvere l’inconcludenza dei nuovi parlamentari grillini rapportandola alla difficoltà del compito, questi, come fa il senatore Giarruso, minacciano i giornalisti pensando di avere il potere di chiudere la loro bocca se non fanno servilmente da amplificatori.
Riporto qui sulla questione ‘potere politico e giornalisti’ parte del dibattito che si è sviluppato sulla mia bacheca di FB a partire dalla domanda:
Chi abbiamo mandato in parlamento?
A. S. scrive
“Non sono aderente al M5S ma trovo esagerati e ingiusti gli attacchi a Grillo. Egli ha denunziato la paralisi e l’impotenza del Parlamento, che non si può disconoscere. Il Parlamento, quale organo che approva leggi per il bene comune, di fatto non esiste. E’ un’amara realtà, non un’offesa al Parlamento. La Boldrini non si deve offendere, deve prenderne atto. Vorrei sapere quali leggi il Parlamento ha approvato nei suoi primi mesi di vita! E quali sta discutendo, di quelle che interessano i giovani e il lavoro. Nessuna! La finta legge che cercava risorse, abrogando il finanziamento pubblico dei partiti, dovrebbe entrare in vigore solo nel 2017! Vergogna!” Ferdinando Imposimato, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione….
F. P. interviene
… e il M5S è in Parlamento, e quindi non è servito a niente!
Raimondo Bolletta:
Cara AS, non mi occuperei del grillismo se non ne cogliessi il pericolo e se non fossi consapevole che il 25% dei votanti M5S al parlamento è costituito da persone in buona fede (la maggior parte) che hanno agito d’impulso senza riflettere abbastanza. Ora, visto che la vita continua e che continuiamo a camminare sul filo di un rasoio, o meglio sull’orlo di un burrone, abbiamo il dovere di ragionare, capire, informarci con animo sereno e sgombro da preconcetti. Se leggi i miei post sul mio blog vedrai che le stesse osservazioni critiche le faccio sul renzismo e sul berlusconismo, come anche sul fascismo. Questi ismi hanno in comune la scelta leaderistica, l’idea che l’agorà, la discussione, la democrazia siano intralci nel cammino della storia di un popolo o di una comunità, che l’autoritarismo sia la soluzione della complessità di troppe teste che pensano e di troppi interessi che convivono. Molti italiani nel momento in cui scoprono che il futuro sarà certamente più duro e difficile di quanto qualcuno ci aveva promesso, la mamma, la famiglia, i professori, i leader politici, sono attanagliati dalla paura di non farcela, si sentono soli e cercano conforto nella parola d’ordine (eia eia alala vale come vaffanculo) nel calore dell’invettiva, nel conforto della condanna del nemico (perfida Albione come Cina o Germania). Non mi interessa discutere se i grillini deputati sono migliori o peggiori degli altri, è certo che mi avevano promesso che la procedura seguita avrebbe selezionato persone migliori di quelle che i partiti hanno sin qui selezionato: mi sembra che il risultato sia stato disastroso, una accozzaglia di zotici inconcludenti e presuntuosi che non inviterei a cena a casa mia, dei quali lo stesso Grillo, che è persona colta ed intelligente, comincia a dubitare fortemente mettendo anche loro nel gruppo dei mangiaufo a tradimento da rimandare a casa.
Il parlamento è inconcludente? forse, ma hai dimenticato quello che è successo poche settimane fa? il partito che poteva fare il governo ha servito su un piatto d’argento 8 punti tutti qualificanti nel programma del M5S. Si trattava di aprire una trattativa, si poteva avere qualche ministro, firmare ed approvare leggi, forse mandare Rodotà al Quirinale. Nulla di tutto ciò poiché più di 100 persone avevano firmato un impegno a non usare la propria testa in modo indipendente e libero ma aspettavano le decisione del capo che nemmeno si mostrava al popolo ma parlava come un oracolo tramite internet e tramite interviste disfattiste sui giornali della nostra concorrenza straniera. Ed ora tu vieni a lamentarti che il parlamento non lavora abbastanza che ha prodotto un governo che non riesce a moltiplicare pani e pesci e tramutare l’acqua in vino. Svegliativi, il cri cri dei grilli non va confuso con il frinire delle cicale. Poi ci sono le formiche che non emettono suoni, ma tra tutti gli insetti preferisco le api.
Sui travagli dei giovani virgulti che stanno imparando a fare i politici tornerei a rileggere una riflessione di qualche settimana fa.
Categorie:CinqueStelle, Politica, Social e massmedia
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