Nelle vicende nevrotizzanti di questi giorni molti sono i giochi, molti sono gli attori al tavolo, puntano pesante, sbirciano le carte dell’avversario qualche volta tirano fuori una carta dalla manica della giacca, una via di mezzo tra un saloon del far west e un banchetto del gioco delle tre carte in un affollato mercatino della periferia napoletana. Non mi dilungo su questa metafora ma tutti sappiamo chi è il più cinico e baro …
Un gioco sporco, un gioco in cui non si rispettano le regole è condotto dagli organi di informazione che ormai spudoratamente raccontano solo i fatti che vogliono, che gestiscono direttamente l’opinione pubblica sapendo di controllare il canale di comunicazione tra i politici e i cittadini. Solo Grillo ha sapientemente attrezzato un suo canale diretto che gli frutta un buon dividendo sia pecuniario sia politico perché è in grado di solleticare la pancia, esaltare il cuore e confondere l’intelligenza di un bel gruppo di cittadini. Tutti gli altri politici sono alla mercé del giornalista che scrive l’articolo, del conduttore che invita al suo talk show. Gli stessi partiti non possono controllare la propria immagine se non con investimenti cospicui, di cui a breve non disporranno più, con i chiari di luna del finanziamento pubblico ridotto.
Mi direte, nulla di nuovo, ti stai svegliando ora? In realtà c’è qualcosa di molto nuovo e di inquietante per me che leggo i giornali e i libri di storia da quasi cinquant’anni.
E’ iniziata una fase di declino economico segnato dalla penuria delle risorse energetiche, dalla competizione globale, dall’incertezza delle identità … ( la lista può continuare) .. mi inquieta scoprire che il nemico non mi è di fronte oltre le mura ma è in casa mia, tra i miei, inquieta vedere che troppa gente che reputo intelligente è intenta a segare accuratamente il ramo su cui è seduta, mi inquieta avere la sensazione che è sempre più difficile conoscere, sapere e capire.
Voglio segnalare un caso concreto: ieri sera nel TG di Mentana è stato presentato un servizio sulla caciara che caratterizza queste giornate. In estrema sintesi, la gazzarra in parlamento dei pentastellati, l’attacco alla Boldrini, l’attacco a Napolitano, l’oltraggio sessista alle deputate PD, i rigurgiti violenti e oltraggiosi di migliaia di squallidi maniaci della rete, hanno determinato un sussulto in ciascuno di noi, alcuni hanno evocato la fase che ha preceduto l’avvento del fascismo. Forse ci sono state reazioni esagerate, inutili allarmismi, una eccessiva nevrotizzazione della situazione. Ebbene, il telegiornale di Mentana pensa allora di dare una ricostruzione ordinata dei fatti che deve apparire come una cronaca onesta ed oggettiva.
C’era una volta … l’incipit delle favole è importante. La storia dei fatti nel servizio televisivo comincia con il volto da severa maestrina della Boldrini che mette la ghigliottina impedendo ai grillini di esprimere il loro legittimo dissenso di opposizione ad un oscuro e inquietante decreto del Governo che rivaluta la Banca d’Italia e abolisce la seconda rata dell’IMU. Il servizio prosegue con un collage di riprese dei fatti che danno l’idea di oggettività ed indipendenza del documentario. Siccome però tutti ci chiediamo di chi sia la colpa di questo improvviso incrudimento dei rapporti politici e siccome vige una banale regola per cui la causa viene sempre prima dell’effetto, l’ovvia conclusione del cittadino medio, che sta iniziando la digestione della cena, è che è tutta colpa di Boldrini che ha messo la tagliola, che è incapace, che ha provocato, che è parziale e fa gli interessi della maggioranza … che forse è anche troppo bella … Questo non veniva detto dal servizio era un messaggio subliminale che rinforzato poi da altri messaggetti visivi sul personaggio da colpire si radica nelle convinzione della gente.
Cosa ha omesso di dire Mentana? che la scelta della ghigliottina, prevista dal regolamento, è derivata da una sistematica ostruzione dei grillini che, usando il regolamento, erano in grado di impedire la votazione determinando la decadenza del decreto e, poiché i decreti legge non posso essere reiterati (v. sentenza dell’Alta Corte), il giorno dopo tutti saremmo dovuti andare a pagare la seconda rata dell’IMU sulla prima casa. Quindi la scelta della Boldrini di consentire la votazione libera dell’assemblea entro la decadenza non solo era legittima ma anche opportuna.
Non pensate che con questo incipit la storia raccontata nel servizio poteva avere un altro significato?
Insomma la mia inquietudine nasce dalla constatazione che questo cancro che sta allignando nella nostra società civile, parlo del grullosconismo, si consolida e cresce anche con il contributo di chi si dichiara contrario. Per me, che vivo di pregiudizi, la 7 ormai è un organo del grullosconismo. Non ho ancora capito bene Haffington post, noto solo che l’impaginazione della sua pubblicità su altre pagine web sottolinea sempre, magari per parlarne male, il M5S. Noto che oggi, ad esempio, nell’articolo di Barbara Spinelli che rivendica il diritto di critica da sinistra a Boldrini e Napolitano nonostante le intemperanze dei 5 stelle, a chiusura del breve articolo (scritto forse solo per far dispetto a Scalfari) mette un book fotografico di primi piani del nuovo eroe del movimento quel bel pischello simpatico, fotogenico, coraggioso, pieno di idee originali che risponde al nome di Alessandro Di Battista.
Ho portato solo un esempio ma i casi sarebbero tanti: aggiungo solo che in quasi tutti i telegiornali è invalsa l’abitudine di lasciare in ultimo la dichiarazione dei 5 stelle con l’ovvio vantaggio di poter concludere a proprio favore il ragionamento che ciascun servizio giornalistico sta sviluppando.
Categorie:CinqueStelle, Politica, Social e massmedia
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