Sono finalmente cominciate le consultazioni del Presidente della Repubblica e molti di noi aspettano un miracolo, un tocco magico che sappia farci uscire da questa atmosfera sempre più cupa in cui un personaggio, che da giorni non si mostra più al volgo, emette editti di scomunica, intimidazioni, ordini, minacce, assoluzioni e scappellotti come fosse il nuovo padre padrone della nazione. L’altro padre padrone minaccia la violenza di piazza se non si elegge un moderato al Quirinale, che poi forse sarebbe proprio lui. Zio Bersani che tesse pazientemente una tela in cui tanti anche dei suoi sperano rimanga avviluppato e soffocato. C’è poco da stare allegri.
Mi sono chiesto, cosa farei io se fossi nei panni di Napolitano? Domani sera darei l’incarico a chi sarà stato proposto dal PD dandogli 24 ore per sciogliere la riserva. Bersani ha avuto 20 giorni per tentare tutte le possibili strade. Se verifica che ha una maggioranza giura ed abbiamo il nuovo governo. Se fallisce la palla passa al secondo qualificato, il PDL, altre 24 ore, se fallisce la parola tocca a M5S. Tutti, nella ricerca della maggioranza, dovrebbero esplicitare la compagine di governo e il programma valido per un anno. Se nessuno riesce, sabato sera alla fine del giro il presidente della Repubblica si dimette e nella settimana successiva il Parlamento vota il nuovo il quale sarà nel pieno dei poteri costituzionali per sciogliere le camere e valuterà se avviare un governo super partes del presidente con un programma di emergenza, perché nel frattempo la situazione generale non sarà migliorata, oppure andare dritti dritti alle elezioni.
Se fossi Napolitano renderei pubblica questa strategia in modo che ciascuno valuti fino in fondo le conseguenze delle proprie scelte. Ora tutti pensano che si possa prendere tempo in attesa del nuovo presidente della Repubblica. Gli otto punti di Bersani li conosciamo, gli altri partiti per un motivo o per l’altro li hanno rifiutati in toto o in parte. Quali sono i punti del PDL? vediamoli e allora il PD dovrà chiarire che non c’è una pregiudiziale sulla persona di Berlusconi, che come politico è perfettamente legittimato dai voti che ha preso. Potrà nel merito dire le cose che rendono inaccettabile quel programma e il governo PDL (se sono accettabili il PD voti la fiducia e il PDL faccia il governo), così dovrà fare il M5S. Vediamo i punti prioritari del M5S, vediamo il governo che propone, se il livello è quello dei neoeletti sarà facile rispondere picche, altrimenti sarà bene votarlo e verificare la cosa alla prova dei fatti. Parti invertite, senza paura delle conseguenze che sarebbero meno peggio dell’ingovernabilità totale. Se M5S proporrà soluzioni provocatorie ed inaccettabili si torna alle urne e se gli italiani non capiranno, ebbene occorre rassegnarsi, questo è il paese ed è giusto che la selezione naturale proceda nel suo corso.
Ma con questo scenario forse Grillo farebbe meno il guascone perché la vittoria di Berlusconi in elezioni immediate sarebbe certa. A meno che, come sospetto, anche Grillo non remasse alla fin fine nella stessa direzione della destra più massimalista.
Categorie:CinqueStelle, Politica
I tempi sono quello che sono.La rapidita’che tu auspichi e’piu’consona all’oggi.ma non sono certo che risvglierebbe senso civico nelle compagini politiche. Come affermi ,tormare alle urne con questa legge elettorale, farebbe il gioco del PDL riconducendoci all”inferno.
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Vero! ma, onestamente, quali sono le probabilità che venga cambiata la legge elettorale da una maggioranza che si fondasse sull’accordo di 2 partiti contro il terzo? Quale legge elettorale? il doppio turno alla francese o il proporzionale puro? Con un M5S così forte nessuno azzarda il maggioritario vero poiché uno dei due che decidono potrebbe scomparire per effetto della legge maggioritaria. Nel mio ragionamento non c’è l’ipotesi di un risveglio del senso civico, che nel PD è sempre stato eccessivo, ma della necessità di tornare a misurare i rapporti di forze e di non farsi intimidire da chi grida o minaccia.
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