Crozza grillizzato

Ieri sera l’ultimo spettacolo di Crozza per questa stagione. Continueremo a vedere le repliche, ha prodotto tanto di quel materiale che la 7 ci può vivere di rendita.

Il team che produce i testi, le sue capacità di interprete e di uomo di scena, l’abilità tecnica della regia hanno reso la trasmissione un appuntamento quasi obbligato per ridere a crepapelle in certi momenti e in altri per pensare e riflettere.

Ieri sera ho avuto però la prova di un sospetto che in questi ultimi tempi era nato in me. Perché Crozza non imita Grillo, non lo mette alla berlina? Come si sta collocando rispetto al panorama politico? L’imitazione di Bersani quanto è stata una simpatica e affettuosa macchietta e quanto una analisi impietosa e devastante delle debolezze del personaggio? Come è evoluta la macchietta di Napolitano?

Il sospetto è che Crozza si sia gradualmente grillizzato, anzi che il crozzismo abbia portato acqua al mulino del grillismo. Non sto assimilando Crozza a coloro che stanno cambiando casacca visto che si profila un nuovo padrone, sto riflettendo su una metamorfosi, una evoluzione che lentamente, o repentinamente a seconda dei casi, ha influenzato tutti, giovani e vecchi, ricchi e poveri.

Due gli indizi per la mia analisi: lo sketch iniziale di Napolitano psicanalizzato e il lungo monologo di commenti sui personaggi e sui fatti  rappresentanti da una gigantografia sullo sfondo.

Concludendo la serie di quest’anno ha rotto l’ultimo tabu, la figura paterna e autorevole di Napolitano. Tutto ormai è possibile, non ci sono icone, né santi, né regole, né timidezze. La costituzione? Che cos’é? Si può stare senza governo! basta il Parlamento! Una nota caratteristica del grillismo è la distruzione di ogni mito e di ogni convenzione, di ogni regola purché si rispetti quella fondamentale dettata dalla parola santa del capo.

Direte che corro troppo e ho dei pregiudizi visto che sono molto affezionato a Napolitano. Ma non è finita qui. Una parte molto lunga dello spettacolo si è basata su un commento sistematico di vari fatti della settimana e di personaggi che hanno costellato la vita del Paese delle Meraviglie. Che differenza c’è sia nella forma come nella sostanza dai monologhi-comizi in piazza di Grillo? C’è anche il dialogo con il pubblico che ha parte attiva. Nonostante l’eleganza formale e lo stile di Crozza, aleggia lo stesso sarcasmo e la stessa potenziale violenza dei comizi di Grillo nel momento in cui il personaggio messo alla gogna appare a lungo con il suo faccione sullo schermo.

Ma c’é ancora un elemento che mi ha fatto pensare: la manipolazione dell’informazione presentata in modo iperbolico e grottesco ma che induce a credere il falso. Ricordate la parte sui due economisti famosi che avrebbero fondato alcune teorie economiche per validare le scelte europee per l’austerità e la cui equazione sarebbe stata messa in crisi da uno studio di un giovane addottorando? Ebbene credo sia stato grave ironizzare sul loro aspetto ed ancor più grave sostenere che tutta la politica economica di un intero continente abbia fondato le proprie scelte su una semplice equazione matematica. Tutti scemi ed incapaci, politici, tecnici, esperti, economisti, esimi professori universitari, l’unico che ci capisce è il bel giovanotto che ha trovato una falla in una dimostrazione di una equazione. Ha ragione Grillo!! Ci dobbiamo fidare solo di lui. Questa storia della crisi è stata inventata ed è il frutto di incapaci che stanno al comando, mandiamo Crimi e Lombardi e vedrai allora che ciò non accadrà più.  Il problema del debito publico e le speculazioni finanziarie che ne sono seguite non nasce da un’equazione ma dal banale concetto che se hai fatto troppi debiti e appare evidente che non potrai onorarli nei tempi convenuti i creditori rivogliono subito tutto senza tante storie e allora l’unico modo per acquietare i debitori è quello di mettere almeno i conti a posto, di far vedere che cercherai di limitare le tue spese o cercherai di aumentare i tuoi redditi per guadagnare di più. Intanto dovrai pagare interessi più alti se vorrai avere nuovi prestiti. Ma questo buon senso di base che dovrebbe ispirare i singoli e gli Stati viene demolito da dotti intellettuali prestati ai talk show, da giullari, da macchiettisti, da opinionisti.  Così è difficile reggere il consenso e la baracca.

E così nello spettacolo si va avanti con un altro colpetto alla credibilità e al prestigio delle istituzioni, che alcuni dicono siano le uniche àncore di salvataggio, con la storia della nuova banconota da 5 euro. E qui per provocare la risata indignata Crozza dice proprio una cosa falsa e tendenziosa: stando alle prime battute  sembra che la nuova banconota sia più facilmente falsificabile della precedente, ergo quelli di Francoforte sono incapaci. No, la notizia è che 9 dispositivi su dieci in Italia non la riconosce, pensate l’hanno fatta così male che non è riconoscibile come vera da 9 macchine su dieci … ergo la banconota è falsa. No!! sono le macchinette distributrici italiane che non sono state ancora aggiornate in modo che siano in grado di riconoscerle in modo affidabile. E allora? questo non dimostra nemmeno che siamo un paese di incapaci e di rubagalline se scoprissimo che anche in Francia hanno lo stesso problema di aggiornamento tempestivo della miriade di macchine distributrici in giro per il paese. Ma in realtà purtroppo siamo un paese di rubagalline … forse.

Crozza è citato in molti miei post, nonostante sia grillizzato sono un suo fan.

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Categorie:CinqueStelle, Politica, Social e massmedia

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4 replies

  1. Raimondo la tua analisi oltre ad essere corretta quanto ad argomentazione risulta molto piu’ credibile per i valori che restano in sottofondo. Crozz e’ un genovese e da anni amico di Grillo. Vivono nello stesso quartiere della Genova bene un villone sulla collina quello di Grillo una villa quella di Crozza. Le rispettive mogli sono da tempo amiche. Crozza non ha mai messo alla berlina Grillo nonostante il materiale sia debordante sia in termini d’ignoranza politica, sia di linguaggio.Il populismo ed il conseguente razzismo evidente in tutte le forme di comunicazione del guitto non sono mai stati oggetto di satira. Verrebbe da pensare che comico non sbrana comico,ma farei un torto a Crozza che forse non vuole attaccare l’amico, ma almeno comico resta,mentre Grillo e’ sempre stato un guitto ed oggi in politica offre il medesimo spettacolo. 18 milioni d’italiani votano rispettivamente il buffone Berlusconi ed il guitto Grillo e cio’ dovrebbe fornire una risposta eloquente circa il grado di comprensione ed alfabetizzazione politica della nostra societa’. Buona vita a te Raimondo.

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    • Grazie del commento che valorizza il mio tentativo di analisi. Penso che Crozza si sia grillizzato come gran parte della popolazione italiana che sta distruggendo ogni tabu non per essere più libera ma per costruire nuovi ed inviolabili totem

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  1. Bravo Crozza | Raimondo Bolletta
  2. Sapore di Sala, sapore di Marra | Raimondo Bolletta

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